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Rallentare i cambiamenti climatici creando nuvole luminose: secondo questi scienziati è possibile

Gli scienziati americani del Marine Cloud Brightening Project (MCBP) sostengono che attraverso la creazione di nuvole più luminose e piene di piccole gocce d’acqua sarebbe possibile formare un vero e proprio “scudo riflettente” per i raggi solari. Ciò permetterebbe di abbassare la temperatura del pianeta e rallentare almeno in parte gli effetti dei cambiamenti climatici. Le nuvole luminose potrebbero essere create spruzzando acqua marina verso l’atmosfera dalle navi.
A cura di Andrea Centini
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Per combattere i cambiamenti climatici alcuni scienziati stanno pensando di creare nuvole luminose in grado di riflettere i raggi solari, una soluzione ingegnosa che permetterebbe di abbassare la temperatura del pianeta e scongiurare gli effetti più drammatici del riscaldamento globale. Per venire a capo di problemi particolarmente gravi e complessi, del resto, spesso è necessario prendere scelte difficili, dolorose e del tutto eccezionali: “A mali estremi, estremi rimedi”, dice il famoso proverbio. Una delle più gravi minacce che si sta parando innanzi all'umanità (e causata dall'essere umano stesso) è rappresentata proprio dai cambiamenti climatici, che nei prossimi decenni rischiano di travolgerci con conseguenze catastrofiche. Carestie, siccità, ondate di calore mortali, fenomeni atmosferici sempre più intensi e frequenti, diffusione di malattie tropicali, perdita della biodiversità, incendi devastanti e intere isole, città e regioni costiere sommerse dall'acqua sono solo alcune delle conseguenze che ci attendono. Secondo le previsioni più pessimistiche, la nostra civiltà potrebbe sparire addirittura nel 2050, se non riusciremo a contenere l'aumento delle temperature.

Per affrontare i cambiamenti climatici è innanzitutto fondamentale mettere un freno alle emissioni di gas a effetto serra come l'anidride carbonica e il metano, che sono i principali catalizzatori del riscaldamento globale, tuttavia ciò potrebbe non essere sufficiente, perché non tutti sono pronti ad abbandonare economie sostenute sui combustibili fossili. Dunque, per evitare l'apocalisse incombente, potrebbe essere necessario adottare soluzioni estreme, come la geoingegneria che prevede di oscurare in parte il Sole. Ad esempio, nei mesi scorsi un team di ricerca americano finanziato da Bill Gates ha annunciato di essere al lavoro su un progetto che punta a lanciare milioni di tonnellate di polvere di carbonato di calcio nella stratosfera per bloccare una parte dei raggi solari. L'idea di creare nuvole più luminose e riflettenti si basa sul medesimo principio. A sostenerla gli scienziati del Marine Cloud Brightening Project (MCBP), un gruppo composto da scienziati dell'Università di Washington, della Pacific Northwest National Library e del Palo Alto Research Center.

I ricercatori, in un'intervista a IEEE Spectrum, hanno spiegato nel dettaglio il proprio progetto, specificando che la riflettività delle nuvole aumenta all'aumentare del numero di gocce d'acqua presenti al loro interno e quando hanno dimensioni ridotte. Questa condizione “rende le nuvole più luminose e più durature, riflettendo la luce del sole e aumentando il raffreddamento”. I ricercatori sottolineano che ogni giorno l'oceano è solcato da migliaia di navi, che con le loro emissioni modificano la struttura delle nuvole in formazione, migliorandone di fatto le capacità riflettenti. Ovviamente questo non è un approccio sostenibile per creare un mare di nuvole-scudo; l'idea è quella di utilizzare l'acqua marina stessa, uno dei composti più abbondanti e naturali del pianeta. “Su parti remote dell'oceano, la maggior parte delle particelle che compongono le nuvole sono di origine naturale e includono sale marino proveniente dalle onde oceaniche che si infrangono”, hanno scritto gli scienziati dell'MCB su IEEE Spectrum. “L'obiettivo del progetto MCB è valutare se l'aggiunta deliberata di sale marino supplementare alle basse nuvole marine sia in grado di raffreddare il pianeta”.

In parole semplici, si potrebbero dotare le navi di sistemi che spruzzano acqua marina verso l'atmosfera e valutare se le nuvole nate da questo processo possono effettivamente garantire una migliore riflettività. Ovviamente vanno valutate anche le conseguenze su larga scala e, prima di effettuare esperimenti anche in aree limitate, sarà fondamentale mettere a punto modelli matematici e predittivi per analizzare tutte le dinamiche del caso. L'idea può sembrare folle, ma potrebbe davvero dare il suo contributo a raffreddare la temperatura della Terra.

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