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È stato acceso un impianto che cattura l’anidride carbonica dall’aria: come funziona

Messo in esercizio in Islanda, si chiama Orca ed è in grado di rimuovere fino a 4.000 tonnellate l’anno di CO2 dall’atmosfera, l’equivalente delle emissioni di 870 auto.
A cura di Valeria Aiello
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L'impianto Orca, in Islanda, di cattura diretta e stoccaggio della CO2 / Climeworks
L'impianto Orca, in Islanda, di cattura diretta e stoccaggio della CO2 / Climeworks
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Si chiama Orca, come la famelica assassina, ma le sue prede non sono pesci o mammiferi marini. Orca cattura l’anidride carbonica (CO2) presente nell’atmosfera, immagazzinandola permanentemente in siti di stoccaggio sotterranei, dove viene intrappolata nella roccia attraverso un processo di mineralizzazione naturale.

Realizzato dalla società svizzera Climeworks, l’impianto si trova in Islanda, a Hengill, adiacente alla centrale geotermica Hellisheiði di On Power, che fornisce l’energia rinnovabile per alimentarla. La messa in esercizio è avvenuta mercoledì 8 settembre, in un evento trasmesso in diretta streaming che ha segnato l’avvio di quello che, di fatto, è il più grande impianto di cattura diretta e stoccaggio di CO2 al mondo. Una volta che funzionerà a pieno regime, sarà in grado di rimuovere dall’atmosfera circa 4.000 tonnellate di anidride carbonica l’anno. Un volume che, secondo la US Environmental Protection Agency, equivale alle emissioni di circa 870 auto.

La tecnologia, considerata tra le più efficienti in termini di prestazioni ambientali, ha un impatto immediato nel ridurre la concentrazione del gas ad effetto serra dall’atmosfera e gli sviluppatori ritengono possa diventare uno strumento importante nella lotta contro il cambiamento climatico. I critici, tuttavia, sostengono che la tecnologia sia ancora troppo onerosa (la costruzione dell’impianto è costata tra i 10 e 15 milioni di dollari, secondo Bloomberg) e potrebbe richiedere decenni per l’implementazione su larga scala.

Ad ogni modo, la rimozione di CO2 nel parco geotermico di Hellisheidi è partita, e i contenitori di raccolta della CO2, aspirata dall’aria mediate batterie di ventilatori, hanno cominciato a riempirsi. Il processo avviene in due fasi principali: nella prima l’aria è fatta passare su un cosiddetto assorbente, un materiale in grado di legare la CO2 fino all’esaurimento della capacità di trattenere le molecole di gas. Nella seconda, chiamata fase di desorbimento, la CO2 viene rilasciata dal materiale assorbente con l’aiuto del calore, dopodiché è miscelata con l’acqua per essere stoccata a 1.000 metri di profondità, nelle formazioni rocciose basaltiche attraverso un processo di mineralizzazione naturale che dura meno di due anni.

"Orca – spiega Climeworks – è primo impianto nel suo genere che traduce in realtà la visione di cattura diretta e stoccaggio della CO2 su scala industriale. Questo processo, ottimizzato per portare a un aumento della capacità di cattura di CO2, si traduce nella possibile di rimuovere e immagazzinare più anidride carbonica che mai".

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