Cosa succede se bevi troppo caffè
Il caffè è una bevanda irrinunciabile per milioni di italiani, soprattutto al mattino per iniziare al meglio la giornata. Oltre a darci la carica e a deliziarci col suo sapore e l'aroma intenso, il caffè consumato con moderazione può offrire anche significativi benefici per la salute. Lo dimostrano molteplici ricerche. Ad esempio, secondo lo studio “All coffee types decrease the risk of adverse clinical outcomes in chronic liver disease: a UK Biobank study”, bere tre caffè al giorno riduce il rischio di malattie al fegato; la ricerca “Association of Coffee Intake With Survival in Patients With Advanced or Metastatic Colorectal Cancer” ha rilevato invece una riduzione nel rischio del cancro al colon-retto, uno dei “big killer” tra le malattie oncologiche; mentre uno studio pubblicato sul Journal of Functional Foods ha determinato che il caffè è un vero e proprio agente “anti-obesità”. Insomma, nelle dosi adeguate la deliziosa bevanda risulta essere un toccasana per la salute. Tuttavia, qualora si dovesse esagerare, si rischiano conseguenze significative, principalmente a causa della caffeina (1,3,7-trimetilxantina), il principio attivo che rende il caffè e il tè vere e proprie sostanze stupefacenti con proprietà psicoattive. Ma cosa succede se si beve troppo caffè?
Le conseguenze di un consumo esagerato di caffè sono molteplici. Innanzitutto, come evidenzia anche l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA ), in linea generale per i consumatori adulti si consiglia di non superare le cinque tazzine al giorno, per un totale di 400 milligrammi di caffeina. Si tratta appunto di un consiglio generico, tenendo presente che alcune persone sono decisamente più sensibili alla caffeina, dunque basta consumarne meno per sperimentare gli effetti negativi della sostanza stimolante. Un consumo eccessivo di caffè può manifestarsi con svariati sintomi, che come specificato dalla Mayo Clinic e altri centri di ricerca, comprendono agitazione, insonnia, nervosismo, nausea, tachicardia (battito cardiaco accelerato), mal di testa, mal di stomaco, minzione frequente, incapacità di controllare la minzione, tremori muscolari e altri ancora. Gli effetti della caffeina, spiega la Mayo Clinic, vengono poi magnificati da alcuni farmaci, come l'efedrina, la teofillina e l'echinacea, che potrebbero aumentare il rischio di ictus, infarto, ipertensione e palpitazioni cardiache. L'istituto americano sottolinea che bisogna sempre chiedere al proprio medico curante se la caffeina può influenzare i farmaci prescritti.
Il caffè può risultare particolarmente problematico in gravidanza e, come dimostrato dal professor Jack James dell'Università di Reykjavik, non esisterebbero dosi sicure per il feto, nemmeno i 200 milligrammi di caffeina raccomandati per le donne incinte da importanti enti sanitari, come l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), l'American College of Obstetricians and Gynecologists e le Dietary Guidelines for Americans. Secondo l'indagine dello studioso, consumare caffeina durante la gravidanza aumenterebbe il rischio di morte e basso peso alla nascita, aborto spontaneo e leucemia acuta infantile. Dopo aver analizzato i dati di 50mila donne in dolce attesa, gli scienziati dell'Accademia Sahlgrenska dell'Università di Göteborg (Svezia) e dell'Istituto norvegese per la salute pubblica hanno rilevato che proprio 200 milligrammi di caffeina al giorno sarebbero sufficienti per aumentare il rischio di avere figli con obesità o in sovrappeso. Secondo lo studio “Prospective Cohort Study of Caffeinated Beverage Intake as a Potential Trigger of Headaches among Migraineurs” superare le tre tazzine al giorno aumenta il rischio di emicrania, mentre secondo lo studio “Long-term coffee consumption, caffeine metabolism genetics, and risk of cardiovascular disease: a prospective analysis of up to 347,077 individuals and 8368 cases” bevendo più di sei tazzine al giorno si incrementa del 22 percento il rischio di malattie cardiovascolari.
Da non sottovalutare anche quando viene bevuto il caffè; se consumato a stomaco vuoto, infatti, i suoi effetti sono amplificati e può catalizzare il rischio di bruciore di stomaco, nausea, reflusso gastroesofageo, gastriti e persino ulcere. Il caffè a stomaco vuoto può inoltre aumentare la secrezione del cortisolo (l'ormone dello stress) e avere effetti controproducenti sul sistema immunitario, pertanto i medici raccomandano di mangiare sempre qualcosa prima.