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Se non fermiamo i cambiamenti climatici 50 città costiere finiranno sott’acqua

Analizzando dati di popolazione e stime sull’innalzamento del livello del mare, un team di ricerca internazionale guidato da scienziati di Climate Central ha determinato che circa cinquanta grandi città costiere finiranno sott’acqua. Con un aumento di 3° C rispetto all’epoca preindustriale saranno sommerse aree popolate da 800 milioni di persone.
A cura di Andrea Centini
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Circa cinquanta tra le principali città costiere al mondo rischiano di finire sott'acqua se non riusciremo a contenere l'aumento della temperatura media del pianeta rispetto all'epoca preindustriale. Se non si porrà un limite netto alle emissioni di gas a effetto serra – principalmente anidride carbonica (CO2) e metano – e continueremo a inquinare impunemente, lo scenario più catastrofico si paleserà già tra 40 – 50 anni. Non c'è da stupirsi, tenendo presente che una recente ricerca ha profetizzato la potenziale scomparsa della civiltà già entro il 2050, proprio a causa delle conseguenze drammatiche dei cambiamenti climatici catalizzati dalle attività antropiche.

A determinare che cinquanta grandi città costiere rischiano di essere sommerse da mari e oceani (senza enormi e costosissime barriere di contenimento) a causa del riscaldamento globale è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'organizzazione americana Climate Central, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Università di Princeton, del Potsdam Institute for Climate Impact Research (Germania), del Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University di New York e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dal professor Benjamin H Strauss, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a punto una simulazione matematica basata su dati di popolazione e innalzamento del livello del mare previsto. I ricercatori hanno predisposto anche un sito ad hoc nel quale è possibile selezionare città e luoghi caratteristici (come monumenti) per osservare l'impatto dell'aumento del livello del mare in vari scenari: con una temperatura superiore di 1,5° C (l'obiettivo più virtuoso dell'Accordo di Parigi sul Clima); di 2° C; di 3° C e 4° C.

Se la temperatura aumenterà di 3° C, secondo le stime degli scienziati il livello del mare potrebbe sommergere aree attualmente occupate da 800 milioni di persone, circa il 10 percento della popolazione mondiale. Molte isole e atolli del Pacifico verrebbero completamente inghiottiti: con 3° C le Isole Cayman, le Isole Cocos, Tokelau, Tuvalu, le Maldive, le Isole Marshall, Kiribati e le Bahamas perderebbero oltre il 90 percento del proprio territorio. Il continente più colpito sarebbe l'Asia: otto delle prime dieci grandi nazioni più a rischio sono infatti asiatiche, con ben 600 milioni di persone coinvolte dalle inondazioni. Non a caso la quasi totalità delle grandi città che rischiano di finire sott'acqua si trova in Asia, in particolar modo in Cina, Vietnam, Indonesia e Thailandia. Secondo i calcoli degli scienziati, anche se riusciremo a contenere l'aumento della temperatura media a 1,5° C, comunque circa 500 milioni di persone saranno costrette a spostarsi a causa dell'innalzamento del livello del mare, legato allo scioglimento dei ghiacci che a sua volta è catalizzato dalla “febbre” del pianeta.

Non a caso i cambiamenti climatici sono considerati la minaccia più grave che si para innanzi all'umanità, molto più della pandemia di COVID-19 che stiamo vivendo da poco meno di due anni. Le ragioni sono molteplici. Il riscaldamento del pianeta dovuto alle emissioni di gas a effetto serra potrà infatti scatenare vere e proprie guerre globali per le (poche) risorse che rimarranno; determinare una perdita della biodiversità senza precedenti; favorire la diffusione di malattie tropicali, migrazioni di massa, ondate di calore mortali, fenomeni atmosferici sempre più intensi e frequenti e molte altre conseguenze catastrofiche. Questa estate abbiamo già sperimentato gli effetti del clima in mutamento, come la cupola di calore in Nord America – che ha ucciso centinaia di persone e oltre un miliardo di animali marini – e la devastante alluvione in Germania. Se le temperature continueranno a salire, saremo condannati a “indicibili sofferenze”, come sottolineato nel più approfondito studio mai condotto sui cambiamenti climatici. Uno degli effetti più devastanti è legato proprio allo scioglimento dei ghiacci, che rischia di divorare una porzione significativa e molto popolata di terre emerse, anche in Italia. I dettagli della ricerca “Unprecedented threats to cities from multi-century sea level rise” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Environmental Research Letters.

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