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Riscaldamento globale: gli incendi in Siberia dimostrano che non abbiamo istinto di sopravvivenza

Il riscaldamento globale ha iniziato a dimostrarci apertamente quali e quanti danni è in grado di fare: da una parte abbiamo la Siberia che sta bruciando incessantemente, dall’altro la Groenlandia che si sta sciogliendo a più rapidamente del previsto. Ma quali sono le reali conseguenze di questi disastri ambientali?
A cura di Zeina Ayache
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Forse non ci è chiaro quali siano le reali conseguenze degli incendi che continuano a devastare la Siberia e dei ghiacciai della Groenlandia che si stanno sciogliendo più rapidamente della media. Forse ce ne disinteressiamo perché crediamo che a farne le spese siano ‘solo’ gli animali che vivevano in questi ecosistemi ormai distrutti. Quindi ci commuoviamo per loro un paio d’ore, condividiamo sui social network qualche foto ‘shock’ e poi torniamo alla nostra vita.
Forse allora è giunto il momento di fare chiarezza e capire che la nostra indifferenza ha modificato il nostro futuro, chiaramente peggiorandolo. E la cosa non sembra importarci molto.

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Gli incendi in Siberia peggiorano il riscaldamento globale

Secondo Greenpeace Russia, attualmente in Siberia è bruciata un’area più grande della Danimarca, cioè un’area pari a 4,3 milioni di ettari. Forse questo non ci dice molto sui danni per la nostra salute, pensiamo che il problema di questi incendi sia tutto degli animali che vivono in queste foreste o delle piante stesse che hanno preso fuoco. Ma ci sbagliamo. Questi incendi stanno danneggiando pericolosamente la nostra salute e stanno compromettendo il nostro futuro. Perché? Allora, partiamo dal presupposto che attualmente gli incendi in Siberia hanno portato all’emissione nell’aria di 166 Mt (megatonnellate) di anidride carbonica, cioè pari alle emissioni di 36 milioni di auto in un anno. L’anidride carbonica è responsabile del riscaldamento globale. In pratica la nostra Terra, per mantenere il suo equilibrio termico, ha bisogno dei gas serra che trattengono parte dell’energia proveniente dal Sole. Se però ci sono troppi gas serra, viene trattenuta troppa energia e le temperature si alzano ancora di più e non si mantiene il naturale equilibrio che ha permesso alla vita di proliferare. Ad oggi noi stiamo proprio alimentando questo circolo vizioso con le emissioni di CO2, un gas serra, provocate dai combustibili fossili e dalla deforestazione (le foreste aiutano a trattenere la CO2 emettendo ossigeno). Ora che abbiamo chiarito gli effetti della ‘troppa’ CO2, possiamo tornare agli incendi in Siberia. Gli incendi in Siberia, dicevamo, hanno comportato un’emissione di CO2 nell’aria pari a 166 Mt, quindi improvvisamente da un’area specifica, in un tempo concentrato, è stata emessa una quantità enorme di anidride carbonica che come conseguenza avrà un ulteriore incremento delle temperature rispetto a quelle da record già registrate negli ultimi due mesi: luglio 2019 è stato il mese più caldo di sempre (da quando cioè abbiamo iniziato a raccogliere dati). A queste emissioni, dobbiamo aggiungere quelle che trattenevano le foreste ora distrutte dagli incendi. Per la serie ‘ne avevamo proprio bisogno perché la situazione non era già abbastanza tragica’.

L’aria tossica arriva a noi dagli incendi in Siberia

Gli incendi della Siberia non stanno ‘solo’ distruggendo interi ecosistemi e contribuendo pericolosamente al riscaldamento globale, ma stanno anche per danneggiare la nostra salute. Le sostanze tossiche emesse dagli alberi che bruciano stanno già lasciando la Siberia per raggiungere le aree vicine. Ma che danni provocano queste sostanze tossiche?

Il fumo degli incendi contiene una serie di gas e particelle che ci producono quando il legno brucia. Le particelle dannose sono le polveri sottili che possono raggiungere i nostri polmoni scatenando problemi alla salute, disturbi agli occhi, crisi respiratorie e cardiache gravi e morte prematura. Ma anche asma, problemi allo sviluppo dei feti in caso di donne in gravidanza, ischemia ed enfisemi.

Perché la Siberia ha preso fuoco

Gli incendi in Siberia si verificano ogni anno in una determinata area, ad averli resi devastanti e incontrollabili quest’anno è stata una combo micidiale: da un lato le temperature più alte rispetto alla media protrattesi per un lungo periodo, dall’altro il clima secco di queste zone.

I ghiacciai e gli incendi stanno devastando la Groenlandia

Mentre la Siberia brucia, la Groenlandia si scioglie. Le temperature da record di questo periodo, oltre ad aver portato anche su quest’isola alla diffusione di incendi, hanno portato ad un’incremento della velocità con cui i ghiacciai si stanno sciogliendo. E quali sono le conseguenze? Capiamolo subito.

Allora per prima cosa va detto che la Groenlandia si sta pericolosamente sciogliendo in fretta da ormai un paio di mesi, il 31 luglio ha addirittura perso 10 miliardi di tonnellate di ghiaccio in un giorno solo. Le alte temperature anomale non permettono il naturale equilibrio dello scioglimento estivo dei ghiacciai, in pratica, facendo troppo caldo, il ghiaccio che si scioglie non si ricongela, ma va ad aggiungersi al mare. Gli esperti hanno calcolato che lo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia di giugno 2019 ha provocato un incremento del livello del mare tra i 5 e i 33 centimetri entro il 2100.

Ma cosa vuol dire che il livello del mare si alza?

Vuol dire che intere città vengono ‘mangiate’ dal mare, alcune completamente, questo ha un impatto definitivo sulla vita locale: da un punto di vista economico così come di salute e sociale.

Le conseguenze del peggioramento del riscaldamento globale

Ora che abbiamo chiarito quali siano le reali conseguenze degli incendi in Siberia e dello scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia, ci viene più facile comprendere perché questi episodi e il riscaldamento globale, in generale, dovrebbero iniziare a farci riflettere seriamente sul nostro impatto su questa Terra. Fino a qualche tempo fa, l’inquinamento provocato da noi era un problema per gli altri animali che vivevano su questo Pianeta e di cui a pochi interessava, oggi la questione è molto più ampia: ci stiamo autodistruggendo e la cosa non sembra interessarci. Viene da pensare che, pur essendo animali, l’istinto di sopravvivenza non faccia parte di noi. Ma senza istinto di sopravvivenza, siamo destinati a scomparire. 

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Giornalista. Mi sono sempre chiesta chi ci fosse dietro alle notizie veicolate ogni giorno dai giornali, dalla TV e dal Web. Poi mi sono informata e sono diventata una di loro. Credo fortemente nella divulgazione e per questo faccio il possibile per raccontare attraverso le esperienze e le emozioni ciò che accade sul nostro Pianeta.
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