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Il Vesuvio visto dallo spazio è una meraviglia: il nuovo, magnifico scatto di Parmitano

L’ultimo soggetto immortalato dallo spazio dall’astronauta italiano Luca Parmitano è lo spettacolare Vesuvio, che si erge maestoso sul Golfo di Napoli. Vista da 400 chilometri di quota, l’altezza alla quale orbita la Stazione Spaziale Internazionale, la grande caldera mostra tutta la sua imponenza nel cuore del territorio campano.
A cura di Andrea Centini
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Il Vesuvio visto dalla Stazione Spaziale Internazionale. Credit: Luca Parmitano/ESA
Il Vesuvio visto dalla Stazione Spaziale Internazionale. Credit: Luca Parmitano/ESA

Dopo averci regalato una spettacolare fotografia del massiccio della Majella, che inizialmente aveva confuso col Gran Sasso, l'astronauta italiano Luca Parmitano ha omaggiato nuovamente l'Italia con un'altra magnifica istantanea dallo spazio. Nel suo ultimo scatto catturato dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) AstroLuca ha immortalato il maestoso Vesuvio, che si erge imponente innanzi al Golfo di Napoli. Nell'immagine spaziale non è stato ritratto il solo “Gran Cono”, che svetta a circa 1280 metri sul livello del mare, ma la caldera al completo (Somma-Vesuvio) e il denso complesso urbano della Città Metropolitana di Napoli che la circonda, accompagnati da un immancabile scorcio della costa tirrenica. Il risultato è una delle immagini più suggestive e coinvolgenti pubblicate dal primo comandante italiano del laboratorio orbitante, attualmente impegnato nella missione Beyond.

Come sempre Luca Parmitano ha condiviso il suo scatto sui propri profili social di Facebook e Twitter, impreziosendolo come di consueto con una ispirata didascalia: “Millenni di Storia e innumerevoli storie, circondano uno dei vulcani più famosi al mondo, il Vesuvio”, ha scritto prima in italiano e poi in inglese l'astronauta quarantatreenne di Paternò (provincia di Catania). Il riferimento è al ruolo giocato dal vulcano nell'antichità, famoso in tutto il mondo per la cosiddetta “Grande Eruzione” del 79 dopo Cristo che provocò la distruzione di città come Pompei ed Ercolano. Il catastrofico fenomeno, che distrusse tutto nel raggio di chilometri, modificò profondamente l'aspetto del vulcano, e il risultato finale di quell'evento lo possiamo vedere proprio nella fotografia di AstroLuca, immortatala a 400 chilometri di quota a una velocità di oltre 27mila chilometri orari.

Alcuni giorni addietro l'astronauta siciliano aveva dedicato uno scatto a un altro vulcano italiano, il maestoso Etna, simbolo della sua terra d'origine che aveva già immortalato all'inizio della missione Beyond. La Sicilia e l'Italia sono naturalmente tra i soggetti preferiti da AstroLuca, tanto da aver fotografato anche lo stemma della sua regione mentre fluttua nel modulo “Cupola” della ISS, costruito in Italia. È proprio da qui che gli astronauti trascorrono parte del loro tempo libero a scattare magnifiche immagini del nostro pianeta, grazie alla presenza di sei grandi finestre e un “tetto” trasparente. Recentemente AstroLuca si è soffermato sui devastanti roghi che hanno colpito l'Australia, responsabili della morte di decine di persone e oltre un miliardo di animali.

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