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La Majella vista dallo spazio in tutta la sua maestosità: lo scatto di Luca Parmitano

La maestosa Majella è l’ultimo soggetto immortalato dall’astronauta italiano Luca Parmitano, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Visto da 400 chilometri di quota il massiccio degli Appennini si erge imponente nel cuore del territorio abruzzese. Solo alcuni giorni prima AstroLuca aveva fotografato il “suo” Etna.
A cura di Andrea Centini
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La Majella visto dallo spazio. Credit: Luca Parmitano/ESA
La Majella visto dallo spazio. Credit: Luca Parmitano/ESA

L'astronauta italiano Luca Parmitano continua a deliziarci con magnifiche fotografie dallo spazio, catturate con la sua fotocamera dalle “finestre” della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Nell'ultimo scatto AstroLuca ha immortalato il massiccio della Majella in tutta la sua grandiosa imponenza; si tratta infatti del secondo gruppo montuoso più alto degli Appennini (dopo il Gran Sasso), grazie alla sua vetta più alta – il Monte Amaro – che svetta per quasi 2.800 metri sul livello del mae. La Majella, incastonata tra le province de L'Aquila, Pescara e Chieti, si estende per 36 chilometri di lunghezza e 23 di larghezza, e vista da 400 chilometri di quota risulta davvero maestosa nel cuore del territorio abruzzese.

Come sempre, l'astronauta quarantatreenne di Paternò (provincia di Catania) ha pubblicato l'immagine sui propri profili social di Facebook e Twitter, accompagnandoli con l'immancabile didascalia, che questa volta però risulta errata. Sì perché AstroLuca aveva inizialmente confuso la Majella col Gran Sasso, dedicando al più grande massiccio dell'Abruzzo le sue parole: “Il Gran Sasso si eleva maestoso tra gli splendidi paesaggi dell’Appennino Centrale”, aggiungendo la stessa frase anche nella lingua d'Albione.

Pochi giorni prima aveva immortalato un altro colosso tutto italiano, il vulcano Etna, protagonista di altri iconici scatti del primo comandante italiano della Stazione Spaziale Internazionale. Del resto si tratta del simbolo più rappresentativo della sua terra d'origine ed è intimamente connesso alla sua infanzia; poterlo ammirare da 400km di quota a una velocità di 27.600 chilometri orari deve scatenare nell'astronauta un turbine di emozioni, che non manca di sottolineare nei suoi post.

Purtroppo non c'è sempre spazio per la meraviglia, negli scatti di Parmitano. Domenica 12 gennaio ha infatti immortalato i pennacchi di fumo che si ergono a centinaia, densi e minacciosi, dal paesaggio australiano. Una devastazione che ha spazzato via vite, sogni e speranze, come scritto dallo stesso astronauta. A causa dei roghi che stanno divorando la terra dei canguri da quattro mesi hanno perso la vita decine di persone e oltre un miliardo di animali, e sono andati in fumo milioni di ettari di territorio, un'area estesa quanto tutto il Portogallo. È notizia recente che solo sull'Isola dei Canguri sono morti ben 37mila koala. È stato uno sterminio. Parmitano, che è un fiero sostenitore della causa ambientalista, ha sempre un occhio di riguardo per simili eventi, e aveva dedicato diversi scatti anche agli incendi che hanno divorato l'Amazzonia nei mesi scorsi.

Ricordiamo che AstroLuca sabato 25 gennaio dovrebbe essere protagonista della quarta (e ultima) passeggiata spaziale dedicata all'aggiornamento del rilevatore di particelle AMS-02. La conferma sarà data soltanto dopo l'EVA di Christina Koch e Jessica Meir del 20 gennaio, durante la quale le due astronaute – protagoniste della prima, storica passeggiata spaziale tutta al femminile – saranno nuovamente impegnate nella sostituzione di alcune vecchie batterie del laboratorio orbitante.

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