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Il “lato oscuro” della Luna come non l’avete mai visto: la Cina pubblica immagini inedite

L’Agenzia spaziale cinese CNSA ha pubblicato una serie di immagini inedite della faccia nascosta della Luna, sulla quale il 3 gennaio del 2019 sono giunti il lander e il rover della missione Chang’e-4. Negli scatti possono essere osservati dettagli dei crateri e della regolite lunare, oltre che le tracce lasciate dal rover Yutu2.
A cura di Andrea Centini
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Per celebrare un anno dall'allunaggio della missione Chang'e-4 sulla faccia nascosta della Luna, l'Agenzia nazionale cinese per lo spazio (CNSA) ha pubblicato una serie di immagini e dati inediti raccolti negli ultimi 12 giorni lunari, ciascuno dei quali ha una durata di poco più corta di un mese terrestre. Nelle fotografie, diverse delle quali immortalate dalla sensibile “Terrain Camera” equipaggiata nella parte superiore del lander Chang'e-4 (dal quale è uscito il rover Yutu2), si possono osservare spettacolari crateri e distese di regolite mai visti sino ad oggi.

Un cratere sulla faccia nascosta della Luna. Credit: CNSA
Un cratere sulla faccia nascosta della Luna. Credit: CNSA

La missione Chang'e-4, che ha raggiunto il suolo lunare alle 03:26 (ora italiana) del 3 gennaio dello scorso anno dopo un volo di 27 giorni, è stata la prima nella storia dell'esplorazione spaziale a portare un rover sulla faccia nascosta del satellite della Terra. Ecco perché tutti i dati che giungono dall'agenzia spaziale cinese risultano particolarmente interessanti per gli scienziati. Da allora il piccolo rover ha percorso in tutto 350 metri, imbattendosi in una “misteriosa” sostanza apparentemente gelatinosa e in diverse formazioni immortalate dalle sue telecamere.

Nelle immagini si possono osservare le tipiche formazioni del suolo lunare, comprese catene montuose distanti, ma ci sono anche scatti dedicati al rover Yutu 2 (immortalato dalla Terrain Cam) e alle sue tracce lasciate sulla regolite lunare. I crateri risultano molto più abbandonati che sulla Terra per via del fatto che sulla Luna manca una vera atmosfera, dunque al suolo precipita un maggior numero di "sassi spaziali". Senza dimenticare che manca l'azione della vegetazione e degli agenti atmosferici a modificare ciò che avviene sul suolo. È il motivo per cui le impronte lasciate dagli astronauti della NASA Neil Armstrong e Buzz Aldrin – primi uomini ad allunare in seno alla missione Apollo 11, luglio 1969 – sono ancora perfettamente “stampate” sulla regolite.

Le tracce lasciate dal rover yutu2. Credit: CNSA
Le tracce lasciate dal rover yutu2. Credit: CNSA

La missione cinese non è naturalmente impegnata nella sola raccolta di fotografie; gli strumenti scientifici del lander e del rover stanno infatti compiendo preziose misurazioni radar e delle radiazioni di questo ambiente così “vicino” ma così poco conosciuto (la Luna si trova in media a 384mila chilometri di distanza dalla Terra, un'inezia dal punto di vista astronomico). È noto che anche i cinesi vogliono costruire una loro base lunare, e probabilmente stanno raccogliendo tutti i dai necessari allo scopo. La missione Chang'e-4 ha compiuto anche alcuni esperimenti biologici; sono stati infatti portati anche alcuni semi di piantine (quelle di cotone sono germogliate e poi morte congelate) e bachi da seta in uno speciale contenitore.

Benché la missione sia considerata un successo, c'è grandissima attesa per quella successiva, Chang'e-5, che dovrebbe essere effettuata durante il 2020. Gli scienziati cinesi proveranno infatti a raccogliere 2 chilogrammi di materiale lunare dalla faccia nascosta e riportarli sulla Terra.

La Luna mostra sempre la stessa faccia alla Terra perché è in rotazione sincrona col nostro pianeta; ciò è dovuto al fatto che compie un giro intorno alla Terra (rivoluzione) nello stesso tempo che impiega per fare un giro su se stessa (rotazione), di conseguenza non potremo mai vedere l'altro emisfero dalla superficie terrestre.

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