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La sonda cinese Chang’e-4 ha raggiunto il lato nascosto della Luna: prima volta nella storia

Dopo circa 27 giorni di viaggio la sonda dell’Agenzia spaziale cinese “Chang’e-4” – composta da un lander e un rover – è allunata nel cratere Von Karman, sito all’interno del gigantesco bacino Polo Sud-Aitken del nostro satellite. Nessuno fino ad oggi aveva compiuto questa impresa; gli esperimenti condotti dai robot forniranno preziosissime informazioni sull’evoluzione e la geologia del corpo celeste.
A cura di Andrea Centini
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Alle 3:26 ora italiana di giovedì 3 gennaio il rover e il lander Chang'e-4 della China National Space Administration (CNSA), l'Agenzia spaziale cinese, hanno toccato la superficie del “lato oscuro” della Luna, quello che non possiamo vedere con i nostri occhi a causa della rotazione sincrona con la Terra. Si tratta di un nuovo, storico traguardo per l'esplorazione spaziale; è infatti la prima volta che mezzi robotici allunano sulla faccia nascosta del nostro satellite.

Credit: China National Space Administration / Xinhua News Agency
Credit: China National Space Administration / Xinhua News Agency

Il motivo di questo “ritardo” – le prime immagini furono scattate nel 1959 dalla sonda sovietica Luna 3 – risiede nel fatto che essendo un lato costantemente opposto alla Terra è impossibile comunicare direttamente con i mezzi eventualmente dislocati sulla superficie. La Cina ha aggirato il problema inviando una sonda ad hoc – la Queqiao lanciata nel maggio 2018 – che agisce da relè satellitare per le comunicazioni.

L'Agenzia spaziale cinese non si è limitata a comunicare il successo dell'allunaggio, ma ha pubblicato anche la prima, spettacolare immagine del cratere Von Karman dove il rover/lander Chang'e-4 si è adagiato. Il sito dell'allunaggio si trova nel bacino Polo Sud-Aitken, un gigantesco cratere meteoritico con diametro di ben 2.500 km.

La faccia nascosta della Luna. Credit: NASA/Apollo
La faccia nascosta della Luna. Credit: NASA/Apollo

La missione Chang'e-4 ha molteplici obiettivi scientifici e si avvale di diversi strumenti per raggiungerli: i due mezzi robotici principali sono equipaggiati con telecamere, spettrometri e numerosi altri sensori che indagheranno sulla topografia del satellite e condurranno analisi mineralogiche per ricostruirne l'evoluzione. Sono previsti anche esperimenti biologici; a bordo dei robot è stata infatti installata una piccola biosfera con semi di patata, Arabidopsis e una pianta da fiore. Ci sono persino alcune uova di baco da seta.

Questo il dettaglio degli strumenti equipaggiati su Chang'e-4, lanciata il 7 dicembre del 2018: sul lander troviamo la Landing Camera (LCAM), la Terrain Camera (TCAM) e lo spettrometro a bassa frequenza (LFS); sul rover ci sono invece la Camera panoramica (PCAM), il Lunar Penetrating Radar (LPR) e uno spettrometro che opera nel visibile e nel vicino all'infrarosso (VNIS). A questi si aggiungono altri tre strumenti sviluppati in cooperazione con Germania, Paesi Bassi e Svezia: sono il Lunar Lander Neutrons and Dosimetry (LND) sul lander; l'Advanced Small Analyzer for Neutrals(ASAN) sul rover; e il Netherlands-China Low-Frequency Explorer (NCLE) nel satellite Queqiao che permette lo scambio di dati tra i robot e la Terra.

Entro il 2020 la Cina invierà la missione Chang'e-5 con l'ambizioso obiettivo di allunare, raccogliere campioni e tornare sulla Terra.

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