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Il Canada vieterà buste, cannucce e altri articoli monouso di plastica entro il 2021

Buste, cannucce, bastoncini, posate, imballaggi per prodotti alimentari difficili da riciclare e anelli da sei per confezionare le bevande sono i prodotti di plastica monouso nel mirino del governo canadese, che ne vieterà produzione e vendita entro la fine del 2021. Ad annunciarlo il ministro per l’Ambiente e i Cambiamenti Climatici Jonathan Wilkinson.
A cura di Andrea Centini
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Entro la fine del 2021 il Canada vieterà la vendita e la produzione di sei articoli di plastica monouso, tra quelli più comuni e che più spesso finiscono nell'ambiente, dove possono arrecare gravi danni alla fauna selvatica e a noi stessi. Del resto la plastica che disperdiamo si degrada in microplastiche – un recente studio australiano ha determinato che ce ne sono 14 milioni di tonnellate sui fondali – ed entra direttamente nella catena alimentare, fin sulle nostre tavole. In un anno ne mangiamo ben 250 grammi, quanto un abbondante piatto di pasta, secondo un'indagine condotta da scienziati dell'Università di Newcastle e del WWF.

Ad annunciare la virtuosa decisione di eliminare gli articoli di plastica monouso è stato il ministro per l'Ambiente e i Cambiamenti Climatici Jonathan Wilkinson; si tratta di un passo fondamentale del “Programma climatico e ambientale” voluto dal premier Justin Trudeau, che punta a far sparire i rifiuti di plastica dal Paese nordamericano entro il 2030. I sei articoli che spariranno dagli scaffali canadesi sono i seguenti: buste, cannucce, bastoncini (come quelli per girare il caffè), posate, imballaggi per prodotti alimentari difficili da riciclare e anelli da sei per le confezioni delle bevande. Questi ultimi sono un'arma micidiale soprattutto per uccelli, tartarughe ed altri animali marini; molti dopo essere rimasti incastrati nei fori continuano a crescere, fin quando la plastica non arreca orribili menomazioni e li uccide tra atroci sofferenze.

“La plastica sta inquinando i nostri fiumi, laghi e oceani, danneggiando la fauna selvatica e generando microplastiche nell'acqua che usiamo e beviamo. Ogni anno, i canadesi buttano via 3 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, solo il 9% dei quali viene riciclato, il che significa che la stragrande maggioranza della plastica finisce nelle discariche e circa 29.000 tonnellate finiscono nel nostro ambiente naturale. I canadesi si aspettano che il governo agisca per proteggere l'ambiente e ridurre l'inquinamento da plastica in tutto il Paese”, si legge in un comunicato stampa del governo canadese, nel quale viene sottolineato l'impegno a eliminare i sei prodotti monouso entro la fine dell'anno prossimo.

Il ministro Wilkinson ha dichiarato che il governo sta traendo ispirazione dall'Europa, che ha già un piano per vietare alcuni rifiuti plastici entro lo stesso intervallo di tempo annunciato dal Canada. Fra quelli che spariranno dalla UE vi sono piatti monouso, bastoncini cotonati e posate, ma saranno predisposte anche nuove norme contro i filtri per le sigarette, le attrezzature da pesca e molto altro ancora. L'obiettivo di Ottawa, in linea con la strategia UE, è quello di riciclare il 90 percento della plastica immessa sul mercato entro il 2030, una sfida enorme, considerando quella che produciamo, sprechiamo e gettiamo ogni anno. Una recente indagine ha dimostrato che finiscono in mare ben 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici nei mari e negli oceani di tutto il mondo, 571mila delle quali soltanto nel Mar Mediterraneo. Wilkinson ha dichiarato che i rifiuti di plastica che più spesso si vedono nelle discariche canadesi sono i tappi per le tazze di caffè, dunque sta lavorando anche su questo fronte. La speranza è che le nuove norme – assieme alla buona volontà dei cittadini – si possa far fronte a questa vera e propria emergenza globale.

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