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Oltre 14 milioni di tonnellate di microplastiche sui fondali marini: li abbiamo devastati

Analizzando le concentrazioni di microplastiche in alcune carote raccolte da fondali remoti e profondi, un team di ricerca australiano ha stimato che sul fondo di mari e oceani di tutto il mondo si trovano oltre 14,4 milioni di tonnellate di microplastiche. Sono 35 volte più numerose di quelle presenti negli strati superficiali.
A cura di Andrea Centini
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Sul fondo degli oceani e dei mari di tutto il mondo sono depositati oltre 14 milioni di tonnellate di microplastiche, una quantità enorme che riflette il catastrofico impatto delle attività umane sui delicatissimi ecosistemi marini. Sarebbero almeno 35 volte più abbondanti delle microplastiche che fluttuano negli strati più superficiali della colonna d'acqua; hanno raggiunto praticamente ogni angolo del mare, compresi i remoti abissi come la Fossa delle Marianne, il punto più profondo in assoluto.

A stimare la concentrazione di rifiuti plastici è stato un team di ricerca australiano guidato da scienziati dell'Organizzazione per la ricerca scientifica e industriale del Commonwealth (CSIRO), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Istituto per gli Studi Antartici e Marini dell'Università della Tasmania e del Dipartimento di Ingegneria Chimica dell'Università Monash. Gli scienziati, coordinati dal dottor Justine Barrett della sezione Oceans and Atmosphere dello CSIRO, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver raccolto campioni di sedimenti marini in diversi fondali della Great Australian Bight; erano tutti profondi e in aree distanti tra i 288 e i 356 chilometri dalla costa.

Tra marzo e aprile del 2017 Barrett  e colleghi hanno prelevato carote da fondali marini con una profondità compresa tra i 1.655 metri e i 3.062 metri, e hanno analizzato la concentrazione di microplastiche con tecniche basate su densità e fluorescenza. Nei 16 campioni raccolti, il numero di microplastiche per ogni grammo di sedimento secco variava da 0 a 13,6 frammenti. Incrociando i dati con i rilievi costieri e tenendo presenti altri fattori, è stato possibile stimare che nei fondali marini di tutto il mondo si trovano 14,4 milioni di tonnellate di microplastiche. Ricordiamo che gli scienziati considerano microplastica tutti i frammenti di materiale plastico con un diametro inferiore ai 5 millimetri.

“Anche l'oceano profondo è suscettibile al problema dell'inquinamento da plastica. La plastica che finisce nell'oceano si deteriora e si scompone, trasformandosi in microplastiche. I risultati mostrano che le microplastiche stanno effettivamente affondando sul fondo dell'oceano”, ha dichiarato il dottor Barrett. Il World Economic Forum stima che nei mari e negli oceani di tutto il mondo siano presenti ben 150 milioni di tonnellate di plastica (tra frammenti macroscopici e microscopici), e che ogni anno ne riversiamo 8 milioni di tonnellate (570mila soltanto nel Mar Mediterraneo). Se continueremo con questo tasso di inquinamento, si ritiene che nel 2050 nei mari ci sarà più plastica che pesce. Già nel 2040 arriveremo ad avere ben 710 milioni di tonnellate di plastica. I dettagli della ricerca “Microplastic Pollution in Deep-Sea Sediments From the Great Australian Bight” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Frontiers in Marine Science.

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