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Ecco quanta plastica mangiamo ogni settimana, mese e anno (senza accorgercene)

Nell’arco dei prossimi dodici mesi consumeremo ben 250 grammi di plastica, una quantità pari a un piatto pieno. Le principali fonti di microplastiche sono l’acqua (sia in bottiglia che di rubinetto), il sale, la birra, i molluschi e altre pietanze. Ogni anno produciamo 300 milioni di tonnellate di plastica, moltissime delle quali finiscono nell’ambiente e nella catena alimentare.
A cura di Andrea Centini
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In base a un recente studio condotto da scienziati dell'Università di Newcastle e del WWF è emerso che in media, ogni settimana, ciascuno di noi consuma una quantità di plastica pari a cinque grammi. In pratica, è come se mangiassimo una carta di credito intera ogni sette giorni. Ciò significa che ogni anno mandiamo giù un piatto pieno, per un totale di 250 grammi di plastica. Il “lauto pasto" è legato fondamentalmente alle microplastiche – tutti i frammenti al di sotto di 5 millimetri – che ingeriamo ogni giorno, principalmente attraverso l'acqua (sia in bottiglia che di rubinetto), il sale, i molluschi, la birra e tutti gli altri alimenti che contengono quantitativi statisticamente più rilevanti del materiale inquinante. I rifiuti plastici, infatti, non si degradano naturalmente, ma si frammentano in pezzi sempre più piccoli, fino ad arrivare alle microplastiche e alle nanoplastiche, che finiscono inevitabilmente nella catena alimentare, compresa quella umana. L'Organizzazione Mondiale della Sanità non ha ancora dati sufficienti per determinare gli effetti sulla salute della plastica che ingeriamo (e inaliamo) costantemente, ma di certo non si attendono benefici.

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Alla luce dei risultati dello studio coordinato dal WWF e dall'ateneo britannico, la Reuters ha voluto creare un parallelismo grafico tra la quantità di plastica ingerita in uno specifico lasso di tempo (settimana, mese, anno, vita intera) e oggetti familiari. Ad esempio, la quantità di microplastiche che ingeriamo in una settimana – i famigerati 5 grammi – è pari a quella che può essere contenuta in un bel cucchiaio di porcellana. L'agenzia di stampa britannica sottolinea che il peso è paragonabile a quello del tappo di plastica di una bottiglia, oltre che della già citata carta di credito della campagna del WWF. In un mese i grammi di microplastiche che ingeriamo diventano una ventina, quanto basta per riempire di pezzetti mezza ciotola da riso. Il peso, in questo caso, è stato accostato a quello di cinque dadi da casinò. Ogni 6 mesi arriviamo a 125 grammi, sufficienti a riempire di frammenti plastici un'intera ciotola per i cereali, come quelle che si trovano negli hotel per la prima colazione. Nell'arco di un intero anno mangiamo invece un intero piatto di plastica, per un totale di ben 250 grammi. Per avere un'idea immaginate il vostro risotto preferito e sostituitelo con la “deliziosa” pietanza derivata dal petrolio. Di questo passo nell'arco di 10 anni arriviamo a ingerire 2,5 chilogrammi di plastica, pari al peso di un grosso salvagente, come sottolineato dalla Reuters. Nell'arco di un'intera vita ingeriamo invece ne ingeriamo una ventina di chilogrammi, pari al peso di due bidoni per la spazzatura.

Il motivo per cui finisce così tanta plastica nella catena alimentare è semplice: ogni anno l'essere umano produce 300 milioni di tonnellate di plastica, moltissime delle quali vengono abbandonante nell'ambiente. Basti pensare che 8 milioni di tonnellate finiscono nello stesso arco di tempo nei mari e negli oceani di tutto il mondo. Di queste, 570mila tonnellate vanno a inquinare il Mar Mediterraneo, una quantità pari a 34mila bottigliette al minuto. In alcuni casi i rifiuti plastici galleggianti hanno generato vere e proprie isole dalle dimensioni colossali, come la Pacific Trash Vortex del Pacifico. I frammenti più piccoli sono invece stati trovati – e si trovano – praticamente ovunque, dall'abisso della Fossa delle Marianne (il punto più profondo della Terra, nel cuore dell'Oceano Pacifico) ai ghiacci dell'Artico. Non c'è da stupirsi, dunque, che il nostro pasto di plastica quotidiano continuerà ad aumentare giorno dopo giorno se continueremo ad inquinare il pianeta, con effetti sulla nostra salute ancora del tutto ignoti.

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