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Asteroide ‘sfiorerà’ la Terra mentre brilla la Superluna più grande del 2019: cosa rischiamo

Il sasso spaziale viaggia a 50mila chilometri orari e passerà in tutta sicurezza a circa 5 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Nonostante la sua traiettoria sia sicura, viene classificato dalla NASA tra gli “oggetti potenzialmente pericolosi”, proprio perché transita a una distanza relativamente vicina alla Terra.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Bibbi228
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L'asteroide 2013 MD8 con un diametro di 85 metri sta per “sfiorare” la Terra. Alle 18:55 ora italiana di martedì 19 febbraio, infatti, il sasso spaziale classificato come potenzialmente pericoloso dalla NASA sfreccerà a poco meno di 5 milioni di chilometri di distanza dalla Terra, circa 13 volte quella ci separa mediamente dalla Luna. Tutti gli oggetti che passano a meno di 7,4 milioni di chilometri sono considerati un possibile pericolo per il nostro pianeta. L'asteroide, un cosiddetto NEO (Near-Earth Object), sta viaggiando all'impressionante velocità di 50mila chilometri orari. Il suo passaggio, che non desta preoccupazioni, accompagnerà la spettacolare Superluna di Neve, la più grande di tutto il 2019.

Nessun rischio. Come indicato, questo passaggio “ravvicinato” avverrà in totale sicurezza e dunque non c'è alcun rischio di impatto col nostro pianeta. Ma la NASA e le altre agenzie preposte lo tengono costantemente sotto controllo, così come fanno con tutti gli asteroidi scoperti a orbitare nei pressi della Terra. I cosiddetti NEO sono ben 16mila, su un totale di 600mila asteroidi nel Sistema solare. Le loro orbite potrebbero cambiare sensibilmente in futuro, ad esempio sotto la spinta gravitazionale dei pianeti, e inserirsi in traiettorie che rischiano di intercettare quella terrestre. Proprio alla luce di queste modifiche imprevedibili l’asteroide Apophis 99942 – di circa 320 metri – rischia di schiantarsi sul nostro pianeta nel 2068, sprigionando un’energia pari a 2.500 megatoni.

Danni locali. Nel caso in cui 2013 MD8 dovesse in futuro puntare la Terra non correremmo il rischio di un evento di estinzione di massa. Chicxulub, il sasso spaziale che spazzò via i dinosauri non aviani 66 milioni di anni fa, aveva un diametro di circa 10 chilometri e scatenò mostruose onde di tsunami (la prima alta 1,5 chilometri), incendi e devastazioni in tutto il pianeta, ma 2013 MD8 non ha la massa sufficiente per produrre simili scenari apocalittici. I danni locali sarebbero tuttavia molto ingenti, soprattutto nel caso in cui venisse colpito un popoloso centro cittadino. Per questa ragione è fondamentale monitorare gli asteroidi NEO e soprattutto studiare contromisure per respingerli in caso di traiettoria nefasta. Alla luce di questi rischi, nel 2024 la NASA farà impattare contro l’innocuo asteroide ‘Didimo B’ la sonda DART, per verificare se è possibile deviare la traiettoria di un oggetto celeste in rotta di collisione con la Terra.

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