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Covid 19

Si è contagiosi 2-3 giorni prima della comparsa dei sintomi del coronavirus

Le persone contagiate dal coronavirus possono trasmettere l’infezione anche 72-48 ore prima della comparsa dei sintomi. La massima diffusione virale asintomatica si registra invece a 16-18 ore dalla manifestazione di febbre, tosse, difficoltà respiratorie e altri sintomi caratteristici della COVID-19.
A cura di Andrea Centini
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Le persone affette da COVID-19, l'infezione scatenata dal nuovo coronavirus emerso in Cina (SARS-CoV-2), possono risultare contagiose da 2 a 3 giorni prima della comparsa sintomi, fra i quali si annoverano febbre, tosse secca, difficoltà respiratorie, rinorrea (naso che cola), dolori muscolari (mialgia), mal di testa e altri ancora. L'apice della contagiosità nella fase asintomatica dell'infezione viene invece raggiunta a 16-18 ore (0,7 giorni) dalla manifestazione sintomatologica.

A determinare la possibilità di trasmettere il virus prima della comparsa dei sintomi è stato un team di ricerca cinese guidato da scienziati del Centro di collaborazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per l'Epidemiologia e il Controllo delle malattie infettive presso l'Università di Hong Kong, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Ottavo ospedale popolare dell'Università medica di Guangzhou. Gli scienziati, coordinati dal professor Eric HY Lau, docente presso la Scuola di Salute Pubblica dell'ateneo di Hong Kong, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver elaborato i modelli temporali dello “spargimento virale” di 94 pazienti ricoverati presso il nosocomio di Guangzhou.

Lau e colleghi, partendo dai dati di 77 coppie di trasmissione in cui erano noti sia il diffusore del virus che il contagiato, hanno determinato che il 44 percento dei contagi tra i pazienti è avvenuto da persone che non avevano ancora sviluppato i sintomi. Come indicato, la contagiosità era già presente dalle 48 alle 72 ore prima della manifestazione sintomatologica, con un picco registrato a 16-18 ore dalla loro emersione. Dai dati raccolti gli scienziati cinesi hanno inoltre determinato che il tempo medio di incubazione della COVID-19 – cioè il tempo che intercorre tra il contagio e lo sviluppo dei sintomi – è di cinque giorni (il tempo massimo di incubazione è 14 giorni, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità).

Alla luce di questi risultati, il team di Lau sottolinea la rilevanza della diffusione del coronavirus nella fase asintomatica dell'infezione, che potrebbe aver giocato un ruolo cruciale nello sviluppo della pandemia. Fra l'altro va ricordato che non tutte le persone contagiate dal coronavirus sviluppano sintomi: in base a quanto dichiarato dal direttore dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) americani, il dottor Robert Redfield, ben il 25 percento degli infetti non mostrerebbe sintomi. Un recente studio guidato da scienziati dell’Irving Medical Center dell'Università Columbia di New York ha rilevato che delle 33 donne incinte risultate positive al coronavirus, ben 29 non presentavano sintomi al momento del test. Secondo uno studio dell'Imperial College di Londra, infine, ci sarebbero dai 5 ai 10 casi di coronavirus “fantasma” per ogni caso confermato con tampone rino-faringeo. I dettagli dello studio cinese sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica Nature.

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