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Covid 19

Asintomatica la maggior parte delle donne incinte positive al coronavirus: lo studio americano

Sottoponendo al tampone rino-faringeo oltre 200 donne in gravidanza, gli scienziati americani dell’Irving Medical Center di New York hanno scoperto delle 33 risultate positive ben in 29 non manifestava sintomi al momento del test. Nella “Grande Mela” si è deciso di sottoporre al tampone tutte le donne in dolce attesa, per tutelare loro, i figli, le altre pazienti e il personale sanitario cui vengono spesso in contatto.
A cura di Andrea Centini
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Dai tamponi rino-faringei effettuati su oltre duecento donne incinte che hanno partorito presso due ospedali di New York tra il 22 marzo e il 4 aprile, è emerso che circa il 14 percento di esse è risultato positivo al coronavirus SARS-CoV-2, responsabile dell'infezione COVID-19. Delle 33 trovate positive, ben in 29 (quasi l'88 percento) non presentavano sintomi ascrivibili alla malattia, come febbre, tosse secca, mal di gola, rinorrea, difficoltà respiratorie e affini. In parole semplici, la quasi totalità di queste donne incinte era asintomatica al momento del tampone. Fra esse soltanto in tre (10 percento) hanno sviluppato febbre prima delle dimissioni in seguito al parto, due delle quali sono state trattate con antibiotici per l'endometriosi. Successivamente ha sviluppato sintomi da COVID-19 un'altra paziente, il cui tampone era risultato negativo in fase iniziale.

A rilevare questa elevata percentuale di casi asintomatici tra le donne incinte ricoverate a New York è stato un team di ricerca del nosocomio universitario Irving Medical Center, che fa capo alla prestigiosa Università Columbia. Gli scienziati, coordinati dai professori Desmond Sutton e Dena Goffman, hanno coinvolto nell'indagine le pazienti seguito presso l'Ostetricia del New York-Presbyterian Allen Hospital e dell'Irving Medical Center. Nella “Grande Mela” si è deciso di sottoporre al tampone rino-faringeo tutte le pazienti in gravidanza, anche alla luce del fatto che a causa della loro condizione hanno spesso contatti col personale sanitario. Ciò ha permesso di individuare un numero considerevole di casi asintomatici, che sono comunque in grado di trasmettere il coronavirus e far dilagare la pandemia. Del resto, secondo quanto dichiarato dal direttore dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) americani, il dottor Robert Redfield, circa il 25 percento delle persone infettate dal coronavirus sarebbe asintomatico, mentre per uno studio dell'Imperial College di Londra per ogni caso confermato di COVID-19 ce ne sarebbero da 5 a 10 “fantasma”.

Gli autori della ricerca sulle donne incinte di New York hanno affermato che i risultati della loro indagine mette in evidenza il rischio della Covid-19 tra i pazienti ostetrici asintomatici, e che la reale prevalenza dell'infezione può essere sottostimata anche a causa dei falsi negativi dei test. I ricercatori, che hanno pubblicato il proprio articolo sul The New England Journal of Medicine, sottolineano che un test universale per le donne incinte può aiutare “a determinare le pratiche di isolamento ospedaliero e le assegnazioni dei letti, informare l'assistenza neonatale e guidare l'uso di dispositivi di protezione individuale”. “L'accesso a tali dati clinici – concludono Goffman e colleghi – offre un'importante opportunità per proteggere madri, bambini e equipe sanitarie durante questi tempi difficili”.

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