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Covid 19

Quando sarà sicuro togliere l’obbligo di mascherina all’aperto

Con l’accelerazione della campagna vaccinale contro il coronavirus SARS-CoV-2 e l’arrivo della bella stagione si avvicina anche l’allentamento di alcune misure anti contagio, come l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Ecco quando sarà sicuro poter fare a meno del dispositivo di protezione individuale.
A cura di Andrea Centini
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Dall'autunno dello scorso anno in Italia vige l'obbligo di indossare la mascherina anche all'aperto, ma col prosieguo della campagna vaccinale contro la COVID-19 presto questa misura potrebbe essere ritirata. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha recentemente annunciato che sarà possibile togliere quest'obbligo quando si raggiungeranno i trenta milioni di vaccinati, almeno con la prima dose. Al momento, in base alla “mappa della vaccinazione” di Our World in Data, nel nostro Paese sono state somministrate in tutto 25,9 milioni di dosi, con 8,08 milioni di persone completamente immunizzate, pari al 13,4 percento della popolazione nazionale. Sebbene dunque siamo ancora piuttosto lontani dall'agognata immunità di gregge – un traguardo che in realtà potremmo non conquistare mai, secondo alcuni studiosi -, per raggiungere la soglia indicata dal dottor Sileri potrebbe bastare solo qualche settimana. Del resto ogni giorno si somministrano centinaia di migliaia di dosi, mentre il nuovo e virtuoso target indicato dal Commissario per l'Emergenza generale Francesco Figliuolo prevede di arrivare al milione di dosi entro giugno. Nelle regioni in cui le somministrazioni viaggiano più speditamente si fa già riferimento al periodo in cui le mascherine all'aperto potrebbero diventare un ricordo; nel Lazio, ad esempio, dove sono state vaccinate oltre 2,5 milioni di persone, il divieto potrebbe essere ritirato a luglio, come dichiarato in un'intervista al Messaggero dall'assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato.

Negli Stati Uniti le nuove linee guida dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) indicano che le persone completamente vaccinate non solo non devono più indossare le mascherine (anche al chiuso), ma possono anche non rispettare il distanziamento dagli altri. In pratica, possono tornare a comportarsi come facevano prima dello scoppio della pandemia di COVID-19. “Chiunque sia completamente vaccinato può partecipare ad attività all'interno o all'esterno, grandi o piccole, senza indossare una mascherina o mantenere la distanza fisica. Se sei completamente vaccinato, puoi iniziare a fare le cose che avevi smesso di fare a causa della pandemia”, ha dichiarato durante una conferenza stampa la neo-direttrice dei CDC Rochelle Walensky. Si tratta del terzo allentamento sulle mascherine negli USA da quando la campagna vaccinale è entrata nel vivo; a marzo i CDC indicarono che i vaccinati potevano riunirsi in casa senza mascherine, mentre poco dopo è stato tolto anche il divieto di usare mascherine all'esterno. Insomma, il vaccino rappresenta la strada maestra per allentare le misure sul dispositivo di protezione individuale che tutti noi abbiamo imparato a conoscere dall'inizio della pandemia. Del resto proprio un recente studio dei CDC ha dimostrato che i vaccini di Pfizer e Moderna sono in grado di abbattere il contagio del 90 percento dopo la seconda dose e dell'80 percento dopo la prima.

Un aiuto estremamente prezioso arriverà anche dalla bella stagione; com'è ampiamente noto, infatti, con le temperature più gradevoli la circolazione e l'aggressività dei virus respiratori viene ampiamente ridotta, per diverse ragioni. Al di là del minor tempo che trascorriamo in luoghi chiusi e del caldo che fa evaporare più rapidamente le goccioline respiratorie (droplet e aerosol) contenenti le particelle virali, si innescano anche diverse condizioni fisiologiche che rendono più pronto il nostro organismo a rispondere a eventuali invasioni virali. Col freddo, ad esempio, si determinano vasocostrizione, irritazione delle mucose e riduzione del movimento delle ciglia delle alte vie respiratorie, come specificato dalla pediatra Valentina Paolucci; sono tutte condizioni che ci espongono a un maggior rischio di contagio, che risulta dunque assai più ridotto in primavera e in estate.

Ma il bel tempo, da solo, naturalmente non basta a frenare completamente un virus contagioso come il SARS-CoV-2; lo dimostrano i drammatici dati provenienti da Paesi caldi come l'India e il Brasile. A maggior ragione se si tiene conto delle varianti emergenti in circolazione: come dichiarato recentemente dal dottor Corrado Spinella, direttore del Dipartimento di Scienze fisiche e Tecnologie della materia del CNR (Cnr-Dsftm), la maggiore trasmissibilità dei nuovi ceppi – in particolar modo della variante inglese – richiede di aumentare il distanziamento fisico dagli altri di 40 centimetri, dunque di passare da 1 metro a 1,40 metri. Tecnicamente, in base a quanto rilevato da diversi studi, anche questa distanza potrebbe essere insufficiente a proteggerci senza indossare una mascherina. La ricerca “On coughing and airborne droplet transmission to humans” pubblicata su Physics of Fluids da scienziati ciprioti dell'Università di Nicosia, ad esempio, ha determinano che le goccioline respiratorie (droplet e aerosol) possono raggiungere i 6 metri dalla fonte con un vento leggero compreso tra i 4 e i 15 chilometri orari. Lo studio "Violent expiratory events: on coughing and sneezing” pubblicato sul Journal of Fluid Mechanics dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha rilevato invece che colpi di tosse e starnuti possono proiettare le goccioline fino a 8 metri, aumentando ulteriormente i rischi.

Anche all'aperto, quindi, la mascherina è uno strumento estremamente prezioso quando la circolazione del virus è elevata, ma se viene abbattuta attraverso la vaccinazione di massa e si può contare (anche) sulle condizioni climatiche favorevoli, allora può essere una delle prime misure a essere rimossa. Come dichiarato a Fanpage dal virologo dell'Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, se la campagna vaccinale in Italia procederà come auspicato dal generale Figliuolo e si raggiungerà il 60 percento della popolazione vaccinata con la prima dose entro giugno, l'obbligo di indossare la mascherina all'aperto potrà essere tolto. Per i luoghi al chiuso, dove i rischi sono naturalmente superiori, il virologo suggerisce invece di attendere ancora del tempo.

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