video suggerito
video suggerito

Quali sono gli UFO che il rapporto USA non è riuscito a spiegare

Entro la fine del mese il direttore dell’intelligence nazionale degli Stati Uniti dovrà presentare al Congresso l’attesissimo rapporto sugli UAP (fenomeni aerei non identificati) che negli ultimi anni si sono verificati nello spazio aereo americano. Grazie a un’anticipazione del New York Times è noto che i funzionari non sono giunti a una spiegazione di questi misteriosi avvistamenti. Ecco quali sono quelli che preoccupano di più e perché.
A cura di Andrea Centini
56 CONDIVISIONI
Credit: Dipartimento della Difesa USA
Credit: Dipartimento della Difesa USA

Nei cieli degli Stati Uniti stanno volando oggetti non identificati con capacità di manovra e sistemi di propulsione che non si riescono a spiegare con le tecnologie attualmente a disposizione, anche le più avanzate, sofisticate e sperimentali. Gli avvistamenti di questi UFO o UAP (Unidentified Aerial Phenomenon, fenomeno aereo non identificato), come preferiscono chiamarli adesso gli esperti, si sono moltiplicati negli ultimi anni e oggi rappresentano un problema molto più serio di quel che si possa immaginare. Sono infatti considerati una potenziale minaccia alla sicurezza del volo e a quella nazionale, pertanto le forze armate e le agenzie di intelligence intendono studiarli a fondo anche per mettere a punto potenziali contromisure. Al momento si ritiene molto improbabile che possa trattarsi di velivoli alieni (sebbene l'ipotesi non sia stata scartata del tutto), mentre quella ritenuta più plausibile è lo spionaggio da parte di un Paese nemico, attraverso droni dotati di una tecnologia sconosciuta e per questo ancor più pericolosa.

Sono queste alcune delle conclusioni di un nuovo rapporto dell'intelligence americana che verrà rilasciato entro la fine di giugno, del quale sono state pubblicate alcune anticipazioni dal New York Times. Come già accaduto in passato con altri fenomeni apparentemente inspiegabili, dunque, dal documento – che non sarà “classificato”, se non per un suo misterioso allegato cui fa cenno il NYT – non otterremo le informazioni che in tantissimi si aspettano sugli UAP, ma solo terreno fertile per ulteriori domande. Ciò che è certo è che gli Stati Uniti puntano il dito soprattutto contro due superpotenze mondiali rivali, la Russia e la Cina, che grazie ai fondi stanziati per la ricerca militare (in particolare nell'ipersonica) potrebbero aver messo a punto questi sorprendenti velivoli da ricognizione.

Video thumbnail

Ma quali sono gli UAP che preoccupano di più americani? Non di certo quello a forma piramidale con le luci accese che nel luglio del 2019 è stato immortalato da membri dell'equipaggio della USS Russell, una nave della Marina americana che navigava nell'Oceano Pacifico, al largo della costa di San Diego. Come dichiarato a fanpage dall'ufologo Giuseppe Stilo del CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze), infatti, molto probabilmente si trattava di un pallone giocattolo, come altri avvistamenti insoliti del passato. Gli UAP più misteriosi e a loro modo inquietanti sono quelli ad esempio presenti nei video “FLIR1”, “Gimbal” e “GoFast”, tutti e tre registrati tra il 2014 e il 2015 da piloti di caccia Super Hornet F/A-18. Oppure quello più recente intercettato il 5 luglio del 2019 dai sistemi d'arma del CIC (Combat Information Center) a bordo della nave militare USS Omaha, una nave da combattimento costiera. Si tratta di un oggetto di forma sferica con un diametro di un paio di metri che sfrecciava fino a 254 chilometri orari e che si è inabissato innanzi agli occhi occhi increduli dei militari che lo stavano monitorando.

Video thumbnail

Che cos'hanno in comune questi oggetti volanti non identificati? Innanzitutto va sottolineato che l'autenticità di tutti questi video è stata confermata dal Pentagono o dalla Marina Militare degli Stati Uniti, la fonte principale dei video sugli UAP diffusi negli ultimi anni. Ciò che sorprende gli esperti è la capacità di compiere manovre repentine, accelerazioni e cambi di direzione a velocità assurde che ucciderebbero all'istante qualunque essere umano eventualmente a bordo. Anche per un sofisticato drone controllato da remoto si tratterebbe di manovre impossibili, perlomeno per uno dotato delle tecnologie note. Ma l'aspetto più impressionante è l'assenza di un qualunque sistema di propulsione rilevato dalla strumentazione; questi velivoli (in grado anche di immergersi) non mostrerebbero una tecnologia a getto e nemmeno ad elica, dunque come fanno a muoversi? Quale fonte di energia sfruttano? Sono queste alcune delle principali domande a cui gli esperti non sanno rispondere.

“Ci sono molti più avvistamenti di quelli che sono stati resi pubblici”, aveva dichiarato a Fox New John Ratcliffe, direttore dell'intelligence nazionale nei mesi finali dell'aministrazione Trump. “Ci sono casi in cui non abbiamo buone spiegazioni per alcune delle cose che abbiamo visto”, aveva aggiunto l'ex dirigente. Anche l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama durante una puntata del Late Late Show aveva confermato la presenza di UAP nei cieli americani. “Se il resoconto del New York Times è accurato, gli oggetti di cui sono testimoni i piloti di tutto il mondo sono molto più avanzati di qualsiasi tecnologia terrestre nota ai nostri servizi di intelligence”, ha scritto in un cinguettio su Twitter Luis Elizondo, che aveva lavorato all'indagine UAP al Pentagono. “È ora di rilasciare il rapporto completo, i video e i dati che abbiamo visto al Pentagono”, ha aggiunto l'uomo.

Durante una conferenza stampa il portavoce del Pentagono John Kirby ha dichiarato che vengono prese sul serio “tutte le incursioni nei nostri spazi operativi”, che potrebbero comportare “problemi di sicurezza e/o di sicurezza nazionale”. Pertanto le indagini sugli UAP continueranno fino a quando non si riuscirà a far luce sugli avvistamenti. Fra i circa 120 incidenti registrati negli ultimi anni, la maggior parte di essi non proveniva da tecnologie americane o da sperimentazioni top secret, hanno sottolineato i funzionari del Pentagono nell'anticipazione pubblicata dal New York Times, dunque non si tratta di fenomeni "isolati" ed è urgente comprendere al più presto con chi e con che cosa si ha a davvero che fare.

56 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views