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Opinioni

Perché ci vietano di fumare in spiaggia (e hanno tristemente ragione)

La prossima estate sarà vietato fumare sul litorale genovese, l’obiettivo è limitare i danni del fumo, sia per la salute, sia per l’ambiente: il divieto però rappresenta anche un grande fallimento dell’umanità che sembra aver sempre bisogno di imposizioni dall’alto per gestire il proprio quotidiano. La spazzatura, per strada o in spiaggia, è all’ordine del giorno ed è il simbolo della nostra inciviltà.
A cura di Zeina Ayache
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La Lega non ha dubbi, la prossima estate, sul litorale genovese che va da Sturla a Nervi, sarà vietato fumare. L’idea di base di questo provvedimento si fonda sul garantire ai non fumatori la possibilità di respirare aria pulita mentre ci si rilassa al sole, senza dover quindi subire il fumo passivo dei fumatori. L’interessante divieto non ha un obiettivo unicamente salutista, ma vuole essere un’opportunità per tutti noi di imparare ad essere civili con le imposizioni, perché con il buon senso a quanto pare non ci arriviamo da soli.

Il rispetto per gli altri non è il punto di forza dell’essere umano in questi ultimi anni, ancora più raro è il rispetto per l’ambiente, quasi come fosse qualcosa che non ci riguarda, e intanto d’estate stendiamo il nostro asciugamano su spiagge sempre più ricoperte di spazzatura e a alle spalle, mentre guardiamo il mare, ci sono lavatrici e pallet abbandonati.

Facciamoci un applauso.

La rumenta, come i genovesi chiamano la spazzatura, è una costante delle vita di tutti i noi in quasi tutte le città: cartacce, fazzoletti, mozziconi di sigarette ai quali si aggiungono quelli delle nuove sigarette che riscaldano il tabacco, bottigliette d’acqua, interi sacchi dell’immondizia aperti o chiusi a seconda della pigrizia di chi li abbandona, cibo, cacche di cani, cotton fioc e lattine sono solo alcuni degli scarti tra i quali dobbiamo fare lo slalom per strada. E in natura non si sta certo meglio.

I mozziconi di sigaretta non sono biodegradabili, strano doverlo dire, sono fatti di acetato di cellulosa, una specie di plastica, e impiegano anche decine di anni per decomporsi e sapete quanti ne buttiamo ogni giorno? 10 miliardi. Questo numero rende i mozziconi di sigarette il rifiuto singolo più abbondante della Terra. I composti chimici che questi prodotti rilasciano sono nicotina, acido cianidrico, ammoniaca, acetaldeide, formaldeide, benzene, fenoli e piridine.

E sapete che effetti hanno i mozziconi di sigarette? Effetti tossici su microorganismi, insetti, animali acquatici e uccelli, che addirittura li utilizzano per farci i nidi, poiché hanno ‘capito’ che sono antiparassitari. Purtroppo però alcuni animali, erroneamente, si nutrono di questi mozziconi, tanto che sono stati trovati nel 30% delle tartarughe marine e nel 70% degli uccelli marini.

Le indagini di Legambiente sull’inquinamento nelle spiagge italiane pubblicati in questi ultimi anni mettono in luce dati allarmanti, che riflettono il nostro totale disinteresse per l’educazione e il rispetto. Su 78 spiaggia, in un’area di 416.850 metri quadri, Legambiente ha trovato e raccolto 48.388 rifiuti: cioè 6,2 rifiuti ogni metro.

Ad abbondare è la plastica, il vero nemico pubblico degli animali e dell’ambiente, quindi bottigliette, tappi, cotton fioc, pezzi di polistirolo, mozziconi di sigarette, bicchieri e cannucce, ma anche materiali da costruzione, reti e bottiglie di vetro.

Insomma è praticamente impossibile stendere il nostro asciugamano sulla spiaggia senza dover fare i conti con la spazzatura.

Ma com’è possibile?

La spazzatura non vive di vita propria, non si sposta da sola dalle nostre case alle spiagge, ai boschi o alle strade, ma siamo noi ad abbandonarla, forse perché nel nostro individualismo profondo pensiamo ‘cosa vuoi che sia una bottiglietta, un fazzoletto, uno scontrino o un mozzicone a terra?’: purtroppo però, solo in Italia, siamo più di 60 milioni, 11,7 dei quali sono fumatori, non bisogna essere geni della matematica per capire a cosa porti il gesto incivile di un singolo moltiplicato per il numero dei fumatori, anche al netto di quelli che hanno compreso il principio basilare della spazzatura.

E se da soli, nel 2019, ancora non abbiamo imparato a buttare la spazzatura, qualsiasi essa sia, allora poi è giusto che ci vietino di fumare in spiaggia per evitare di sdraiarci sui nostri rifiuti (è troppo difficile forse raccogliere i resti in un sacchetto da buttare a fine giornata nell'apposito cestino).

Certo, il divieto, come dicevamo, mira anche a permettere ai non fumatori di non dover subire il fumo passivo che, nei bambini, aumenta il rischio di asma e artrite reumetoide, ma anche, per tutte le età, le probabilità di sviluppare un tumore: nel mondo ogni anno muoiono 7,1 milioni di persone per cause riconducibili al fumo. E anche in questo caso, per non dover aver bisogno del divieto, basterebbe essere più civili e appartaci per fumare. Ma forse è chiedere troppo.

Al di là del fatto che il fumo nuoce gravemente alla salute, il fumo nuoce anche gravemente all’ambiente. Forse non è giusto che per colpa dei singoli incapaci di gestire i rifiuti e gli spazi dei non fumatori, siano tutti a rimetterci, ma forse dovremmo iniziare davvero a chiederci come mai non siamo in grado di autogestirci, ma abbiamo bisogno di imposizioni restrittive per essere rispettosi verso gli altri, ambiente compreso (e l'ambiente fa parte di noi).

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Giornalista. Mi sono sempre chiesta chi ci fosse dietro alle notizie veicolate ogni giorno dai giornali, dalla TV e dal Web. Poi mi sono informata e sono diventata una di loro. Credo fortemente nella divulgazione e per questo faccio il possibile per raccontare attraverso le esperienze e le emozioni ciò che accade sul nostro Pianeta.
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