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Parmitano è tornato sulla Terra: conclusa la missione dei record “Beyond”

Dopo 201 giorni trascorsi nello spazio l’astronauta italiano Luca Parmitano è rientrato sulla Terra. La navetta Soyuz, sulla quale ha viaggiato in compagnia dei colleghi Christina Koch Aleksandr Aleksandrovič Skvorcov, si è sganciata dalla Stazione Spaziale Internazionale poco prima delle 07:00 ed è atterrata attorno alle 10:15 in Kazakistan.
A cura di Andrea Centini
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Luca Parmitano è tornato sulla Terra. Dopo i saluti di rito con l'equipaggio rimasto a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, l'astronauta di Paternò – primo comandante italiano della ISS – è salito sulla navetta russa Soyuz MS-13 che lo ha riportato a "casa": è atterrata nelle steppe del Kazakistan poco prima delle 10:15 ora italiana. Con AstroLuca ci sono Christina Koch della NASA, protagonista della prima passeggiata spaziale tutta al femminile con la collega Jessica Meir, e il comandante Aleksandr Aleksandrovič Skvorcov della ROSCOMOS (Agenzia Spaziale Russa).

Il portello della Soyuz si è chiuso alle spalle dei tre poco dopo le 03:30 del mattino e la navetta si è sganciata dal laboratorio orbitante poco prima delle 07:00. Durante il viaggio il modulo di rientro nel quale erano a bordo gli astronauti si è separato dal modulo di servizio e dal modulo orbitale, che sono stati lasciati bruciare a contatto con l'atmosfera terrestre. La capsula in cui si trovava Parmitano con i colleghi era invece rivestita da uno spesso scudo termico, progettato per superare il devastante attrito con l'atmosfera del nostro pianeta. Le temperature raggiungono infatti i 1600° centigradi. Dopo due orbite attorno alla Terra, attorno alle 09:00 ora italiana è iniziata l'effettiva manovra di atterraggio.

Una fase cruciale si è verificata quando la navetta si è trovata a circa 120 chilometri di quota; la Soyuz ha subito infatti una brusca decelerazione con un forte impatto sugli astronauti, costretti a subire uno schiacciamento contro i sedili a una gravità pari ad alcune volte quella terrestre. A quel punto si sono aperti i paracadute, che hanno garantito alla capsula un atterraggio “delicato” nelle steppe del Paese asiatico. Il touchdown è avvenuto a circa 5 chilometri orari ed è attutito da sedili opportunamente ammortizzati. Le operazioni sono trasmesse in diretta straeming sull'ESA Web TV e sulla NASA TV.

Una volta a terra gli astronauti hanno attivato un'antenna per farsi localizzare dalle squadre di ricerca, che tuttavia erano già nella zona di atterraggio interessata. Una volta “recuperati” tutti e tre gli astronauti saranno trasferiti alla città di Karaganda a bordo di elicotteri russi; da qui Parmitano e Koch partiranno con un aereo americano verso il Centro di addestramento degli astronauti europei di Colonia, in Germania. AstroLuca resterà in “quarantena” per diverso tempo; dovrà sottoporsi a diversi esami medici e seguire un periodo di riabilitazione, fondamentale dopo aver trascorso tanto tempo “fra le stelle”.

Parmitano, alla sua seconda esperienza nello spazio dopo la missione "Volare" del 2013, durante la missione Beyond ha conquistato diversi record: oltre ad essere stato il primo comandante italiano della ISS e il terzo europeo della storia, è diventato l'astronauta della UE ad aver trascorso più tempo “passeggiando” fuori dal laboratorio orbitante. È stato anche il primo non americano leader di una passeggiata spaziale o EVA (acronimo di Extra Vehicular Activity). Ne ha fatte quattro in compagnia del collega della NASA Andrew “Drew” Morgan, col quale ha aggiornato il rilevatore di particelle AMS-02. In seno alla missione ha inoltre completato oltre 50 esperimenti europei – diversi dei quali italiani – e 200 internazionali.

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