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Ogni anno il clima impazzito uccide 5 milioni di persone: è il 10% delle morti globali

Mettendo a confronto i tassi di mortalità e le temperature di 750 città, distribuite in 43 Paesi e cinque continenti diversi, un team di ricerca internazionale guidato da scienziati australiani dell’Università Monash ha determinato che circa il 10 percento delle morti annuali (5 milioni di persone) è provocato da anomalie nelle temperature.
A cura di Andrea Centini
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Ogni anno circa 5 milioni di persone perdono la vita a causa delle temperature anormali, sia troppo fredde che troppo calde. Ciò significa che quasi il 10 percento dei decessi globali è attribuibile al clima impazzito. Sebbene si possa immaginare che siano le ondate di caldo a produrre il maggior numero dei morti, in realtà 9 su 10 sono vittime del freddo. Tuttavia, a causa del riscaldamento globale catalizzato dai cambiamenti climatici, gli scienziati hanno osservato l'avvio di un'inversione di tendenza, con morti per il caldo in crescita e per il freddo in diminuzione. Col passare del tempo e l'aumento costante delle temperature globali, secondo gli esperti il numero di decessi per le ondate di calore aumenterà sempre di più; basti pensare alle centinaia di vittime registrate in Canada e negli Stati Uniti per la “cupola di calore” alla fine di giugno, che ha cotto vivi oltre un miliardo di animali e costretto i pulcini a lanciarsi dai nidi per sopravvivere.

A determinare che il 10 percento dei morti che si registrano ogni anno è legato alle temperature anomale è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati australiani della Scuola di Salute Pubblica e Medicina Preventiva dell'Università Monash di Melbourne, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del College di Medicina Cheeloo dell'Università Shandong di Jinan (Cina), della London School of Hygiene and Tropical Medicine (Regno Unito), della Scuola di Salute Pubblica T.H. Chan dell'Università di Harvard (Stati Uniti) e di moltissimi altri istituti sparsi per il mondo. Gli scienziati, coordinati dal professor Yuming Guo, docente di Epidemiologia Ambientale presso la Climate, Air Quality Research Unit dell'ateneo australiano, sono giunti alle loro conclusioni confrontando i dati su temperature e mortalità tra il 2000 e il 2019, un intervallo di tempo nel quale la temperatura globale è aumentata di 0,26° C ogni decennio, risultando il più caldo in assoluto dall'epoca preindustriale.

I tassi di mortalità e le fluttuazioni delle temperature sono stati rilevati in 750 città di 43 Paesi e cinque continenti differenti, caratterizzate da diversi “climi, condizioni socioeconomiche e demografiche e diversi livelli di infrastrutture e servizi sanitari pubblici”, hanno dichiarato gli autori nello studio in un comunicato stampa. Pertanto lo studio ha tenuto conto di un campione molto più ampio e variegato di quello delle indagini condotte in precedenza. Incrociando tutti i dati, è emerso che il 9,43 percento delle morti globali è causato da temperature troppo fredde o troppo calde, con un aumento di circa il 2 percento rispetto alla stima di uno studio precedente. Il maggior numero di decessi, come indicato, è legato al freddo. L'Africa e l'Asia sono i continenti più colpiti da questo punto di vista, con 2,4 e 1,18 milioni di morti all'anno rispettivamente. Per quanto concerne il caldo, il maggior numero di morti si verifica in Asia (224mila) e in Europa (178.700), in particolar modo quella orientale. In Europa la media di morti sia per il caldo che per il freddo è stata superiore rispetto alla media globale.

Un dato interessante è l'avvio di un'inversione di tendenza registrato tra il 2000 e il 2019. Nel corso dei due decenni, infatti, il numero di morti per il freddo, pur essendo molto più grande, è diminuito dello 0,51 percento, mentre quello dei morti per il caldo è aumentato dello 0,21 percento. Col passare del tempo e il continuo aumento delle temperature, si determinerà un inevitabile incremento dei decessi, considerando anche che secondo un recente studio quadruplicheranno anche le ondate di calore mortali. “A lungo termine il cambiamento climatico dovrebbe aumentare il carico di mortalità perché la mortalità legata al caldo continuerà ad aumentare”, ha dichiarato il professor Guo. Ecco l'elenco nel dettaglio del numero di morti per le temperature anomale:

Morti legati alle temperature anomale per anno:

  • Africa – 1,2 milioni
  • Asia – 2,6 milioni
  • Europa – 835.000
  • Sud America – 141.000
  • Regno Unito – 52.000
  • USA – 173.600
  • Cina – 1,04 milioni
  • India – 74.000
  • Australia – 16.500

Morti legati alle basse temperature per anno:

  • Africa – 1,18 milioni
  • Asia – 2,4 milioni
  • Europa – 657.000
  • Sud America – 116.000
  • Regno Unito – 44.600
  • USA – 154,800
  • Cina – 967.000
  • India – 655,400
  • Australia – 14.200

Morti legati alle alte temperature per anno:

  • Africa – 25,550
  • Asia – 224.000
  • Europa – 178,700
  • Sud America – 25.250
  • Regno Unito – 8000
  • USA – 18,750
  • Cina – 71.300
  • India – 83,700
  • Australia – 2300

I risultati dello studio, spiegano Guo e colleghi, andranno a beneficio delle comunità internazionali, nazionali e locali nello sviluppo di strategie di preparazione e prevenzione per ridurre l'impatto delle condizioni meteorologiche nell'immediato e dei cambiamenti climatici. I dettagli della ricerca “Global, regional, and national burden of mortality associated with non-optimal ambient temperatures from 2000 to 2019: a three-stage modelling study” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica The Lancet Planetary Health.

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