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Nel Regno Unito fa così caldo che una fermata degli autobus ha preso fuoco da sola

A Solihull, nella contea inglese delle West Midlands, una fermata degli autobus ha letteralmente preso fuoco per autocombustione a causa delle temperature estreme che hanno investito il Regno Unito. Secondo il Met Office, il servizio meteorologico britannico, i giorni con massime elevatissime sono raddoppiati in pochi anni ed entro il 2050 potrebbero diventare la nuova normalità estiva, a causa dei cambiamenti climatici.
A cura di Andrea Centini
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La fermata in andata a fuoco. Credit: Chelmsley Wood Police
La fermata in andata a fuoco. Credit: Chelmsley Wood Police

All'inizio di giugno, per la prima volta nella storia del Regno Unito, il Met Office – il servizio meteorologico nazionale – ha lanciato un nuovo servizio per avvisare i cittadini delle ondate di caldo estremo, basato su segnali di avvertimento color ambra o rosso in base alle temperature previste. I giorni con massime “infernali” sono infatti diventati molto più frequenti in Gran Bretagna, passando da una media di 5,3 giorni tra il 1961 e il 1990 a oltre 13 giorni tra il 2008 e il 2017. In pratica sono più che raddoppiati in pochissimi anni. La causa, secondo gli esperti, sono i cambiamenti climatici catalizzati dall'immissione di gas a effetto serra (soprattutto anidride carbonica) nell'atmosfera. Il Met Office ritiene che le temperature estreme registrate nel 2018 – con 35,6 °C registrati a Felsham (Suffolk) e i 32 °C superati nell'East Anglia – ora sono 30 volte più probabili che in passato e stima che entro il 2050 potrebbero diventare la nuova “normalità” estiva.

Gli effetti delle temperature estreme per il piovoso Regno Unito si sono palesati in modo decisamente insolito a Solihull, una piccola cittadina della contea delle West Midlands inglesi, dove nei giorni scorsi sono stati superati i 30° C, anomali per la regione. Secondo quanto dichiarato dalla polizia di Chelmsley Wood, una fermata dell'autobus sarebbe andata a fuoco per autocombustione proprio a causa delle temperature elevatissime. “Grazie ai nostri colleghi del servizio WestMidsFire per essere intervenuti a questa fermata dell'autobus a Chelmsley Wood oggi a pochi minuti dalla chiamata, dopo che ha preso fuoco per autocombustione a causa del calore intenso. Le fiamme sono state spente e la fermata è stata resa sicura”, ha scritto la polizia su Twitter. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito. Il “cinguettio” è stato corredato da tre foto in cui si vede la parete destra in materiale plastico letteralmente squagliata e il metallo abbrustolito dal fuoco.

30° C sono naturalmente insufficienti per innescare autocombustione nel polimetilmetacrilato (PMMA), considerando che il polimero termoplastico può sopportare fino a 80° C e che inizia a fondere superati i 200° C, come indicato dalle aziende che producono i marchi più famosi. Si ritiene dunque che l'angolo dei raggi solari solare abbia permesso di convogliare l'energia lungo l'anima in metallo della struttura, che a causa della particolare combinazione di forma e materiali ha fatto salire la temperatura talmente tanto da innescare l'incendio. Un po' come quando si utilizza una lente per accendere un fuoco concentrando i raggi su un po' di pagliuzza. L'incidente naturalmente non è il miglior esempio per spiegare l'impatto dei cambiamenti climatici, tuttavia suggerisce che non tutte le infrastrutture cittadine potrebbero essere pronte a sopportare temperature estreme. Senza contare l'impatto sulla nostra salute e quella degli animali; basti pensare che a causa di una devastante cupola di calore che ha colpito il Nord America nelle ultime settimane sono morte centinaia di persone e sono stati cotti vivi oltre un miliardo di animali marini, mentre molti pulcini sono stati costretti a lanciarsi dai nidi a 20 metri di altezza per non morire a causa dello shock termico.

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