L’elemento che accomuna il 99% dei morti per Covid negli USA: non erano vaccinati
Alla data odierna, lunedì 28 giugno, in base alla “mappa interattiva” messa a punto dall'Università Johns Hopkins nel mondo risultano oltre 181 milioni di contagiati complessivi dal coronavirus SARS-CoV-2 e 3,9 milioni di vittime. Il Paese più colpito in assoluto dalla pandemia di COVID-19 sono gli Stati Uniti d'America, al primo posto sia per infezioni (33,6 milioni) che per decessi (603mila). A causa della diffusione del patogeno, negli USA l'aspettativa di vita tra il 2018 e il 2020 è crollata di 1,87 anni, ben 8,5 volte in più rispetto a quanto registrato negli altri Paesi ad alto reddito. Attualmente la situazione epidemiologica è comunque in significativo miglioramento grazie alla campagna vaccinale, che ha abbattuto contagi, ricoveri in ospedale e morti. Secondo la mappa delle vaccinazioni di Our World in Data, negli USA sono state somministrate ben 322 milioni di dosi di vaccino anti Covid e 152 milioni di persone risultano totalmente immunizzate (46,4 percento della popolazione), ciò ha fatto passare i decessi dai picchi di oltre 4mila vittime quotidiane di fine gennaio ai 100 degli ultimi giorni. Le persone che stanno morendo per COVID-19 negli USA in questo momento, inoltre, hanno quasi tutte una cosa in comune: non sono vaccinate.
In base a un'indagine condotta dalla Associated Press (AP), che ha analizzato i dati disponibili dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC – Centers for Disease Control and Prevention), ben il 99 percento delle vittime per l'infezione da coronavirus SARS-CoV-2 nel mese di maggio non aveva ricevuto l'immunizzazione. Entrando più nello specifico, degli 853mila ricoveri in ospedale segnalati per COVID-19, poco meno di 1.200 avevano ricevuto la doppia dose di vaccino, risultando dunque completamente immunizzati. Ciò significa lo 0,1 percento circa. Una proporzione analoga è stata rilevata anche tra i decessi; tra le 18mila vittime di maggio 2021, solo in 150 risultavano coperti dalle due dosi, pari allo 0,8 percento del totale. Com'è noto, del resto, nessun vaccino anti Covid ha un'efficacia al 100 percento contro l'infezione sintomatica; i più protettivi, ovvero i vaccini a RNA messaggero di Pfizer-BioNTech e Moderna-NIAD, si attestano attorno al 95 percento, pertanto ci sarà sempre una piccolissima percentuale di persone che, nonostante la vaccinazione, per diverse ragioni può comunque sviluppare la forma grave e potenzialmente letale della malattia. A maggior ragione in presenza di varianti di preoccupazione come la famigerata variante Delta (ex seconda indiana); nel Regno Unito, di 42 vittime segnalate dalla PHE per questo ceppo, in 12 erano completamente vaccinate.
I numeri evidenziati dalla Associated Press evidenziano comunque l'estrema efficacia dei vaccini, che gli esperti continuano a raccomandare fortemente a tutte le persone idonee. “Sono efficaci quasi al 100 percento contro malattie gravi e decesso, il che significa che quasi ogni vittima dovuta alla COVID-19 è particolarmente tragica perché quasi ogni morte, specialmente tra gli adulti, dovuta a COVID-19 è, a questo punto, del tutto prevenibile”, ha affermato durante una conferenza stampa la neo direttrice dei CDC, la dottoressa Rochelle Walensky. In precedenza il professor Andy Slavitt, un ex consigliere dell'amministrazione Biden per la pandemia di COVID-19, aveva indicato che tra il 98 e il 99 percento degli americani che perdono la vita a causa del coronavirus SARS-CoV-2 non sono vaccinati.
Tra le tante persone che continuano a finire in ospedale per COVID-19 che non si sono vaccinate quando potevano il “pentimento” è sempre più diffuso. “La maggior parte di loro esprime rammarico per non essere stata vaccinata. Questo è un ritornello piuttosto comune che stiamo ascoltando dai pazienti con COVID”, ha dichiarato all'Associated Press il dottor Alex Garza, dirigente di un ospedale in prima linea nella lotta alla pandemia. A preoccupare gli scienziati statunitensi sono soprattutto i numeri significativi di persone che non intendono vaccinarsi, che in alcune contee stanno rappresentando un vero e proprio rischio per la salute pubblica. Se è vero che in alcune di esse si è prossimi al 100 percento della copertura vaccinale, in altre si è toccato solo lo 0,1 percento; ciò significa che il coronavirus – e le sue varianti – può continuare a circolare liberamente, diffondersi e mutare in queste aree, dando vita a nuovi lignaggi potenzialmente in grado di eludere ulteriormente l'efficacia dei vaccini, come parzialmente dimostrato dalla variante Delta (ben contrastata solo con due dosi).