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La cometa aliena 2I/Borisov ha una coda enorme: nuovo, magnifico scatto dell’oggetto interstellare

Grazie allo spettrometro a bassa risoluzione (Low-Resolution Imaging Spectrometer) installato sui telescopi W. M. Keck dell’Osservatorio Mauna Kea alle Hawaii è stata catturata una nuova, straordinaria immagine della cometa aliena 2I / Borisov. La sua coda si estende per ben 160mila chilometri.
A cura di Andrea Centini
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La cometa interstellare 2I / Borisov. Credit: Pieter van Dokkum, Cheng-Han Hsieh, Shany Danieli, Gregory Laughlin
La cometa interstellare 2I / Borisov. Credit: Pieter van Dokkum, Cheng-Han Hsieh, Shany Danieli, Gregory Laughlin

La cometa “aliena” 2I / Borisov entrata nel Sistema solare è stata immortalata in una nuova, straordinaria immagine. Lo scatto, catturato nella notte di domenica 24 novembre dall'Osservatorio Mauna Kea alle isole Hawaii, mostra l'immensa coda dell'oggetto scoperto il 30 agosto scorso. Si tratta della prima cometa interstellare mai rilevata nel nostro sistema e il secondo oggetto “intruso” in assoluto; il primo ad essere individuato è stato il famigerato “sigaro spaziale” 1I/'Oumuamua, un asteroide giunto dallo spazio profondo che alla fine del 2017 fece sobbalzare astronomi e astrofisici di tutto il mondo.

Il nuovo scatto di 2I / Borisov è stato ottenuto dagli scienziati Pieter van Dokkum, Cheng-Han Hsieh, Shany Danieli e Gregory Laughlin della prestigiosa Università di Yale, che hanno sfruttato lo spettrometro a bassa risoluzione (Low-Resolution Imaging Spectrometer) installato sui telescopi W. M. Keck dell'osservatorio hawaiano, piazzato in cima al vulcano Mauna Kea a circa 4.200 metri su livello del mare.

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Benché il nucleo solido della cometa abbia un diametro di appena 1,6 chilometri, la nube di polveri e gas che si sta lasciando alle spalle – a causa del riscaldamento del Sole – copre uno spazio di ben 160mila chilometri. Per mostrare quanto sia grande, gli scienziati hanno modificato lo scatto della cometa aggiungendo una fotografia della Terra in scala; può entrare nella coda ben 14 volte. “È sconcertante rendersi conto di quanto sia piccola la Terra accanto a questo visitatore proveniente da un altro sistema solare”, ha dichiarato il dottor van Dokkum. Secondo gli scienziati sarebbe stata proiettata verso il sistema solare dopo una catastrofica collisione – avvenuta chissà quando e chissà dove – nel suo sistema di origine, forse con un pianeta.

La cometa si sta avvicinando sempre di più al Sole e raggiungerà il perielio nei primi giorni di dicembre. Questo percorso di avvicinamento sta permettendo agli studiosi di tutto il mondo di analizzarne le caratteristiche, che al momento risultano molto simili a quelle delle comete normalmente presenti nel Sistema solare. Scienziati della NASA, ad esempio, grazie allo spettrografo ARCES installato sul telescopio “Astrophysical Research Consortium (ARC) hanno determinato che il suo nucleo è ricchissimo di ghiaccio, mentre astronomi dell'istituto di Ricerca Astrofisica presso la Centre Queen’s University di Belfast hanno identificato il cianogeno, un composto tossico.

2I / Borisov prende il nome dall'astronomo amatore e ingegnere ucraino Gennady Borisov, che la intercettò alla fine di agosto grazie a un telescopio costruito con le sue stesse mani. In precedenza aveva già scoperto diverse comete del Sistema solare e numerosi NEO (Near Earth Object).

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