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Gas tossico rilevato sulla cometa aliena entrata nel Sistema solare

Grazie allo spettrografo Isis installato sul telescopio William Herschel, un team di ricerca internazionale è riuscito a rilevare la “firma” del gas tossico cianogeno tra i composti liberati dalla cometa aliena 2I/Borisov, il secondo oggetto interstellare mai individuato nel Sistema solare. L’elemento è comune anche nelle “nostre” comete, ciò suggerisce che i processi di formazione siano gli stessi anche in sistemi lontani.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Credit: Gemini Observatory/NSF/AURA
Credit: Credit: Gemini Observatory/NSF/AURA

Un gas tossico è stato individuato sulla cometa aliena 2I/Borisov entrata nel Sistema solare. Si tratta del cianogeno, un cianuro inorganico estremamente velenoso formato da carbonio e azoto, la cui formula è (CN)2. È una scoperta importantissima non solo perché legata a un'analisi chimica pionieristica – è la prima volta che il composto viene rilevato su un simile oggetto interstellare -, ma anche perché il cianogeno è molto comune sulle normali comete che viaggiano nel nostro sistema.

Ciò suggerisce che questi blocchi ghiacciati vaganti si formino in modo simile anche in sistemi lontani dal nostro, dunque si suppone che i processi chimici alla base possano essere gli stessi, così come i meccanismi che potrebbero aver fatto originare la vita. In altri termini, nello spazio profondo si potrebbero trovare sistemi gemelli al Sistema solare, e con essi chissà, anche gemelli della Terra, come del resto indicano diverse ricerche sugli esopianeti.

A rilevare il cianogeno sulla cometa 2I/Borisov, scoperta dall'osservatorio MARGO (Crimea) il 30 agosto scorso dall'astronomo amatore e ingegnere ucraino Gennady Borisov, è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'istituto di Ricerca Astrofisica presso la Centre Queen’s University di Belfast, Regno Unito, che hanno collaborato con i colleghi dell'Osservatorio Europeo Australe (ESO), dell'Università di Liegi, dell'Università di Edimburgo e dell'Osservatorio Astronomico di Roma dell'INAF. Per l'istituto italiano ha partecipato lo scienziato Marco Micheli del Neo Coordination Centre dell’Agenzia Spaziale Europea a Frascati.

Ma come hanno fatto a rilevare il gas tossico? Gli scienziati, coordinati dal professor Alan Fitzsimmons dell'ateneo dell'Irlanda del Nord, hanno puntato la cometa aliena col telescopio William Herschel lo scorso 20 settembre, analizzandola con lo spettrografo Isis installato sullo strumento. Dallo spettrogramma di un oggetto celeste è possibile individuare la firma (le linee di emissione) dei composti chimici presenti, ed è proprio così che è stato rilevato il cianogeno, uno dei composti più “facili” da rilevare. Come dichiarato da Micheli a Media Inaf, “La linea di emissione del CN è estremamente ben visibile nello spettro ottenuto, e dalla sua intensità è possibile derivare l’abbondanza di CN con una ottima precisione, pertanto direi che la misura può considerarsi estremamente affidabile”, dunque ci sono pochi dubbi sulla presenza del gas tossico sull'oggetto celeste. Naturalmente è ricco anche di altri composti, che diventeranno più facili da intercettare man mano che la cometa si avvicina. Il perielio di 2I/Borisov è atteso il prossimo 8 dicembre. I dettagli della ricerca, in attesa di essere pubblicati su una rivista scientifica, sono già disponibili nell'archivio arXiv.

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