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Influenza aviaria, riprendono esperimenti choc per creare supervirus: cosa rischiamo

Dopo anni di stop due laboratori stanno per riprendere controversi esperimenti per rendere più letali e trasmissibili i virus dell’influenza aviaria. L’obiettivo degli studiosi non è creare armi di distruzione di massa, ma testare contromisure nel caso in cui i virus dovessero mutare naturalmente nella forma aggressiva. I rischi per la salute pubblica in caso di incidenti o attacchi terroristici sono elevatissimi.
A cura di Andrea Centini
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Due laboratori americani stanno per riprendere controversi esperimenti per rendere più letali e trasmissibili i virus dell'influenza aviaria, con lo scopo di contrastarli nel caso in cui un simile scenario si manifestasse a causa delle naturali mutazioni. In parole semplici, vogliono potenziare i virus e testare l'efficacia delle contromisure, proprio per ridurre o eliminare il rischio di una catastrofica pandemia, come quella dell'influenza “spagnola” che falcidiò la popolazione mondiale all'inizio del XX secolo.

Rischio in agguato. Rendere questi virus più pericolosi all'interno di un laboratorio non è una procedura priva di rischi, tanto che viene fortemente osteggiata anche da numerosi scienziati. Un incidente o l'attacco di un terrorista, giusto per citare due scenari verosimili, potrebbero lasciar diffondere i "supervirus" nell'ambiente, con effetti imprevedibili ma verosimilmente devastanti sulla salute pubblica. Proprio alla luce di questi rischi, nel 2014 l'amministrazione Obama bloccò i finanziamenti e determinò lo stop a questo tipo di ricerca estrema. Ma adesso tutto è cambiato; uno dei due progetti in ballo è stato già finanziato dall'Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive (Niaid) del National Institutes of Health (Nih) e riprenderà a sperimentare nel giro di qualche settimana. Il secondo laboratorio coinvolto dovrebbe riprendere la sperimentazione nel mese di marzo.

Virus pericolosi. Nel mirino degli scienziati ci sono i famigerati virus H5N1 e H7N9. I ricercatori potranno creare mutazioni a piacimento in grado di renderli facilmente trasmissibili tra mammiferi per via aerea, il pericolo maggiore per agenti patogeni fortemente virulenti e resistenti ai farmaci antivirali. Non a caso l'H7N9 è considerato il virus papabile alla base della “Malattia X” citata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), una patologia infettiva che ancora non esiste, ma che teoricamente può essere responsabile di una catastrofica epidemia su scala globale (pandemia) come quella della spagnola.

Consapevoli dei rischi. Gli scienziati che condurranno gli esperimenti sono consapevoli dei rischi notevoli, ma sono ben felici di riprenderli per il bene dell'umanità: “Siamo lieti che il governo degli Stati Uniti abbia valutato i rischi e i benefici di questa sperimentazione e sviluppato nuovi meccanismi di supervisione. Sappiamo che questa ricerca comporta dei rischi molto grandi. Ma riteniamo che sia doveroso correre questo pericolo, per proteggere la salute umana”, ha dichiarato il professor Yoshihiro Kawaoka dell'Università del Wisconsin a Madison e dell'Università di Tokyo. L'altro studio sarà affidato al professor Ronald Fouchier, che proprio assieme a Kawaoka nel 2011 sconvolse il mondo modificando il virus dell'influenza aviaria per renderlo trasmissibile tra furetti. I dettagli sull'avvio di questa controversa sperimentazione sono stati pubblicati in uno speciale sull'autorevole rivista scientifica Science.

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