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50 anni dallo sbarco sulla Luna

Chi è Buzz Aldrin, il secondo astronauta dell’Apollo 11 sbarcato sulla Luna 50 anni fa

Buzz Aldrin è stato uno dei membri dell’equipaggio dell’Apollo 11, la missione che ha portato per la prima volta l’uomo sulla Luna. È stato il secondo a mettere piede sul suolo lunare dopo Neil Armstrong e l’unico ad aver condotto una cerimonia religiosa sul satellite della Terra. Il suo curioso soprannome è diventato nome ufficiale solo nel 1988; i genitori lo chiamarono infatti “Edwin Eugene Junior”.
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A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA
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50 anni dallo sbarco sulla Luna

Buzz Aldrin, il cui primo nome era Edwin Eugene Aldrin Junior, è stato il secondo astronauta a sbarcare sulla Luna, 19 minuti esatti dopo Neil Armstrong, alle 05:15 ora italiana di domenica 21 luglio 1969. È nato a Montclair, nel New Jersey, il 20 gennaio 1930, lo stesso anno del celebre collega, col quale condivise anche buona parte del percorso di studi, militare e lavorativo, che culminò con un posto nella storia per aver partecipato alla missione Apollo 11. Il padre fu un pilota dell'esercito durante la Prima Guerra Mondiale e diede un indirizzo preciso alla carriera del giovane Aldrin, anche se in realtà inizialmente lo avrebbe “voluto” all'Accademia Navale. Si iscrisse invece alla Facoltà di Ingegneria Meccanica presso l'Accademia Militare degli Stati Uniti, dove si laureò nel 1951. Come Armstrong prestò servizio nella Guerra di Corea, durante la quale si distinse per il coraggio in decine di missioni a bordo del velivolo North American F-86 Sabre, col quale abbatté due MiG-15.

Lo sbarco sulla Luna

Al rientro dal conflitto in Corea consegue un dottorato in Astronautica al prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology) e viene selezionato dalla NASA per far parte dell'Astronaut Group 3: era il primo in assoluto con un dottorato di ricerca. Per questo i compagni dell'agenzia aerospaziale lo chiamavano “Dr. Rendezvous”. Come Armstrong entrò a far parte del Programma Gemini e la sua prima missione nello spazio fu nel 1966, Gemini 12, durante la quale condusse una EVA (una “passeggiata spaziale) della durata di oltre cinque ore. Al termine dell'esperienza è entrato di diritto nel programma Apollo. Ci fu il rischio che Armstrong, comandante dell'Apollo 11, potesse sostituirlo con Jim Lovell, ma preferì partire con Aldrin. Il lancio della celebre missione NASA avvenne il 16 luglio del 1969; Armstrong toccò il suolo lunare alle 04:56 ora italiana del 21 luglio. Anche Buzz Aldrin, quando mise il piede sulla Luna, pronunciò una frase, ovvero “vista magnifica”, riferendosi al paesaggio lunare. Aiutò Armstrong a montare la “Bandiera Lunare” e venne ritratto in una delle fotografie più iconiche nella storia dell'esplorazione spaziale. Curiosamente, appare quasi sempre lui negli scatti della missione Apollo 11. Subito dopo la cerimonia della bandiera ha provato a fare alcuni movimenti per capire quale fosse il metodo migliore per camminare sul satellite della Terra.

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Successivamente raccolse diversi campioni lunari che riportò a fatica a bordo dell'Eagle, nel quale rientrò prima di Armstrong, non prima però di aver lasciato alcuni cimeli in memoria dell'equipaggio dell'Apollo 1 e dei cosmonauti russi Yuri Gagarin e Vladimir Komarov. Aldrin era un presbiteriano e quando arrivò sulla Luna condusse la prima e unica cerimonia religiosa mai tenuta sul satellite della Terra, della quale tuttavia si “pentì” anni dopo poiché una missione così pionieristica era rivolta all'umanità intera.

Buzz Aldrin: la vita dopo l'Apollo 11

Al rientro della missione Aldrin partecipò a numerosi eventi per raccontare la sua esperienza, ma non vedendo prospettive alla NASA l'abbandonò nel 1971. Fece il comandante presso la scuola di volo e di ricerca aerospaziale dell'Accademia aeronautica degli Stati Uniti, non senza alcuni attriti con i colleghi, e fu protagonista anche di alcuni incidenti aerei. Dopo il pensionamento da militare provò diversi lavori, compreso il venditore d'auto. Entrò in depressione e fu vittima dell'alcolismo, problemi acuiti anche dal suicidio della madre. Riuscì a riprendersi e nel 1996 fondò un'azienda specializzata in armamenti. Nel 2002 fu protagonista di un curioso incidente, una vera e propria trappola organizzata da un negazionista dello sbarco sulla Luna, che lo attirò in un hotel col pretesto di una conferenza con bambini sul tema dello spazio. L'uomo gli chiese di giurare su una Bibbia che lo sbarco sulla Luna fosse avvenuto realmente, ne scaturì una colluttazione e Aldrin colpì con un pugno il molestatore, ma non ci furono denunce. Nel 2016, a 86 anni, è diventato la persona più anziana ad aver visitato l'Antartide (come turista). Si è sposato tre volte e ha tre figli, James, Janice e Andrew, contro due dei quali ha anche intentato una causa giudiziaria per via di affermazioni sulla presunta malattia di Alzheimer e il controllo di soldi, account social, attività commerciali. La controversia si è conclusa proprio nel 2019. Aldrin è un fervido sostenitore del Partito Repubblicano. Il personaggio di Toy Story "Buzz Lightyear" si chiama così proprio in omaggio al celebre astronauta dell'Apollo 11.

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