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Addio plastica monouso al ministero dell’Ambiente, da oggi prende il via “Plastic free”

A partire dal 4 ottobre ha preso il via l’iniziativa “Plastic free” al ministero dell’Ambiente, che ha bandito la plastica monouso. Tra i vari cambiamenti vi è la sostituzione dei distributori di bottigliette di acqua minerale con erogatori che versano acqua refrigerata alla spina. Addio anche ai bicchierini e agli agitatori di plastica per bevande come tè e caffè, rimpiazzati da alternative ecologiche.
A cura di Andrea Centini
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A partire da giovedì 4 ottobre il ministero dell'Ambiente è ufficialmente “Plastic free”, ovvero libero della plastica monouso, finita da tempo nel mirino delle istituzioni nazionali e internazionali a causa del gravissimo inquinamento ambientale che comporta. Basti pensare che ogni anno gettiamo negli oceani e nei mari di tutto il mondo ben 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, parte dei quali finiscono nella catena alimentare uccidendo un numero enorme di animali marini. È alla luce di questi dati drammatici che lo scorso 5 giugno, in occasione della Giornata Internazionale dell'Ambiente, il ministro Franco Costa aveva annunciato l'intenzione di avviare la rivoluzione nel proprio dicastero. La scelta del 4 ottobre non è stata casuale, dato che in questa data si celebra San Francesco, patrono d'Italia e dell'ecologia.

Ma quale plastica è stata eliminata dal ministero dell'Ambiente? Il cambiamento ha richiesto numerosi interventi, a partire dall'eliminazione dei distributori automatici di bottigliette di acqua minerale, che sono stati sostituiti con erogatori di acqua naturale e frizzante alla spina. Ai dipendenti sono state fornite borracce in alluminio riciclato per servirsi. Addio anche ai bicchierini di plastica nei distributori di bevande calde come tè, caffè e cappuccino, sostituiti da omologhi in carta riciclata. Anche gli agitatori in plastica sono stati messi alla finestra, rimpiazzati dai più ecologici bastoncini di legno. Dulcis in fundo, tutti i distributori di bibite e alimenti espongono quasi tutti prodotti privi di plastica monouso e in pacchetti biodegradabili, con poche eccezioni per questioni normative. Per aiutare i dipendenti del ministero a entrare nell'ottica “plastic free” è stato anche consegnato un opuscolo con alcune buon regole comportamentali; dal portarsi da casa una tazzina per il caffè all'eliminazione delle cannucce.

La virtuosa iniziativa del ministero dell'Ambiente non è fortunatamente l'unica, e diverse altre istituzioni hanno deciso di perseguire lo stesso obiettivo contro la plastica. Fra esse vi sono la Camera dei Deputati e il ministero dello Sviluppo Economico. In prima linea contro la plastica vi è anche la Regione Lazio, che oltre ad aver annunciato l'iniziativa “Lazio plastic free”, che prevede una serie di iniziative analoghe a quelle del ministero, dell'Ambiente sta mettendo a punto norme che anticipano le future direttive europee in materia di plastica monouso. A fine maggio la Commissione Europea ha infatti annunciato che bandirà diversi prodotti, come posate, piatti, cotton fioc, cannucce, agitatori per bevande e bastoncini per i palloncini.

Contro la plastica diffusa nell'ambiente si registrano concreti passi avanti nel settore della ricerca. L'italiana Federica Bertocchini, ad esempio, ha scoperto che un bruco è in grado di consumare la plastica, mentre la 23enne canadese ha creato un sistema per trasformare quella difficile da riciclare in un composto utile per fabbricare tessuti e componenti elettronici. Lodevole anche l'iniziativa di una squadra di giovani ricercatori britannici, che ha creato la “Choose Water”, una bottiglia che si biodegrada in tre settimane, fatta di sole componenti sostenibili e senza il minimo contenuto di plastica.

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