Torneremo sulla Luna: USA e Russia insieme per una nuova avventura spaziale
La NASA e la Roscomos, le agenzie spaziali di Stati Uniti e Russia, si sono alleate per realizzare una nuova stazione spaziale orbitante, la Deep Space Gateway (DSG, “Passaggio per lo Spazio Profondo”), che verrà posiziona in un'orbita attorno alla Luna. L'ambizioso progetto, che prevede il lancio dei primi moduli tra il 2024 e il 2026, è il primo passo verso la costruzione di una base permanente sul nostro satellite, che a sua volta rappresenterà l'avamposto per il viaggio verso Marte – ipotizzato attorno al 2030 – e, in un futuro molto più lontano, anche per quelli nello spazio profondo, al di là del Sistema solare.
Dopo anni di stagnamento a causa dei problemi di budget delle varie agenzie, sembra dunque tornata ai massimi livelli la volontà di conquistare lo spazio, e a differenza di quanto avvenne 50 anni fa in piena Guerra Fredda, adesso Stati Uniti e Russia collaborano alacremente per far compiere un nuovo, grande balzo in avanti all'umanità. L'accordo annunciato dagli esponenti delle due agenzie durante l'International Astronautical Congress (IAC 2017) di Adelaide è solo preliminare e dovrà essere ratificato a livello governativo – le tecnologie militari in ballo, del resto sono ai massimi livelli -, tuttavia getta una solida base per quel che sarà la Deep Space Gateway.
Il capo della Roscosmos Igor Komarov ha sottolineato che la Russia è pronta a costruire da uno a tre moduli per la futura stazione spaziale, inoltre vorrebbe progettare un sistema di attracco unificato per tutte le navette spaziali. Del resto, dopo il pensionamento degli Space Shuttle, la navetta russa Soyuz è l'unica in grado di trasportare astronauti e di attraccare sulla Stazione Spaziale Internazionale. Komarov ha inoltre indicato che i vari moduli potrebbero essere portati nell'orbita cislunare grazie ai nuovi razzi pesanti che stanno progettando gli ingegneri russi.
Alla realizzazione della Deep Space Gateway parteciperanno anche altre agenzie spaziali, come l'europea ESA, la cinese e la canadese, ma potrebbero essere coinvolti anche paesi come Sudafrica, India e Brasile. Recentemente anche la JAXA, l'Agenzia spaziale giapponese, ha espresso interesse per collaborare alla costruzione di una base lunare, fondamentale per compiere tutti i test in vista della conquista dello spazio profondo. In tutto questo va considerato anche il supporto delle compagnie private come SpaceX, che con la capsula Dragon2 e il Falcon Heavy ancora in fase di progettazione, sta puntando direttamente al Pianeta rosso.
Prima di avviare la costruzione della Deep Space Gateway la NASA guiderà alcune missioni robotiche sulla Luna per gettare le fondamenta di una base direttamente al suolo. Il primo dei lander dovrebbe raggiungere il satellite entro il 2021, con lo scopo di ‘sondare il terreno' grazie ad alcuni test dimostrativi. Nei prossimi anni gli ingegneri NASA saranno impegnati a elaborare le tecnologie per il trasporto delle macchine e degli strumenti necessari alla costruzione dell'avamposto, dove saranno ospitati gli equipaggi umani. Il progetto, chiamato CLPS (Commercial Lunar Payload Services) sarà guidato da Steve Clarke, il nuovo amministratore per l'Esplorazione della NASA.
[Credit: NASA]