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Temperatura record al Polo Sud: stazione rileva 18,3° C sulla Penisola Antartica

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) ha certificato il nuovo record di temperatura massima per il continente antartico: ben 18,3° Celsius. Il picco è stato raggiunto il 6 febbraio del 2020 sulla Penisola Antartica, rilevato dai sensori della base argentina Esperanza. Gli esperti hanno inoltre “cestinato” un altro valore record (di 20,75° C) rilevato sull’Isola Seymour.
A cura di Andrea Centini
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Mentre il Canada brucia a causa di una cupola di calore che ha fatto raggiungere la drammatica temperatura di 49,5° nel villaggio di Lytton, successivamente distrutto dalle fiamme, l'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) ha certificato un nuovo record di caldo per il continente antartico: ben 18,3° Celsius. La temperatura massima non è di questi giorni, ma è stata registrata il 6 febbraio dello scorso anno. Gli esperti hanno impiegato un anno e mezzo per confermare il valore, poiché hanno avuto dovuto analizzare con scrupolo tutti i dati raccolti dai sensori della stazione Esperanza, una base argentina permanente ubicata nella penisola Trinity, nella porzione più settentrionale della Penisola Antartica.

La temperatura record ha battuto di 0,8° C il precedente primato di 17,5° C registrato sempre dalla base Esperanza il 24 marzo 2015. Sottolineiamo che quello di 18,3° C è il record assoluto per il continente antartico, mentre per l'intera regione antartica, che abbraccia tutte le terre emerse e il ghiaccio al di sotto dei 60 gradi di latitudine, la temperatura più alta mai registrata è stata di ben 19,8° C, raggiunta a Signy Island – un piccola isola delle Orcadi Meridionali – nel lontano gennaio 1982. Oltre a certificare il nuovo record, gli scienziati dell'OMM hanno anche respinto il rilevamento di una temperatura ancora più elevata, di 20,75 ° C, che era stata registrata sull'isola di Seymour il 9 febbraio 2020 da una stazione di monitoraggio automatizzata brasiliana. La misurazione della centralina sarebbe stata alterata dalla presenza di una schermatura antiradiazioni, necessaria per studiare lo strato di permafrost.

Il nuovo record, secondo gli esperti dell'OMM, è figlio dei cambiamenti climatici che stanno colpendo in modo particolarmente incisivo i poli. Lo scioglimento dei ghiacci che ne consegue, infatti, riduce l'albedo (la proiezione dei raggi solari) e fa accumulare calore nell'acqua marina, che a sua volta catalizza lo scioglimento in un drammatico circolo vizioso. “La Penisola Antartica (la punta nord-occidentale vicino al Sud America) è tra le regioni con il riscaldamento più rapido del pianeta, quasi 3°C negli ultimi 50 anni. Questo nuovo record di temperatura è quindi coerente con il cambiamento climatico che stiamo osservando. L'OMM sta lavorando in collaborazione con l'Antarctic Treaty System per aiutare a preservare questo continente incontaminato”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Petteri Taalas, segretario dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale. “La verifica di questo record di temperatura massima è importante perché ci aiuta a costruire un'immagine del tempo e del clima in una delle ultime frontiere della Terra. Ancor più dell'Artico, l'Antartico è scarsamente coperto in termini di osservazioni e previsioni meteorologiche e climatiche continue e sostenute, anche se entrambi svolgono un ruolo importante nel determinare i modelli climatici e oceanici e nell'innalzamento del livello del mare”, ha aggiunto lo scienziato.

L'Antartide occupa una superficie di ben 14 milioni di chilometri quadrati e ha una temperatura media annuale che spazia dai – 10° C della costa ai – 60° C delle regioni interne. È caratterizzato da una enorme calotta di ghiaccio – in alcuni punti è spessa poco meno di 5 chilometri – e contiene la più grande concentrazione di acqua dolce del pianeta. Se tutto l'Antartide dovesse sciogliersi, il livello dei mari si innalzerebbe di ben 60 metri, facendo sparire sott'acqua una larghissima parte delle terre emerse. Alcuni ghiacciai antartici come il Thwaites, che si ritira fino a 800 metri ogni anno, sono considerati delle vere e proprie bombe a orologeria dagli esperti, poiché essendo in grado di influenzare anche i ghiacciai limitrofi, in caso di scioglimento di gruppo farebbero alzare il mare di metri. Ecco perché una temperatura anomala di quasi 20° C al Polo Sud, così come una di 50° C in Canada, rappresenta un monito per agire immediatamente e in modo drastico contro i cambiamenti climatici. Se non faremo nulla, del resto, l'umanità sarà infatti condannata a “sofferenze indicibili”, secondo il più approfondito studio sull'impatto del riscaldamento globale.

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