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Covid 19

Senza sintomi la via di trasmissione principale del coronavirus è il contatto: lo indica una ricerca

Un gruppo di ricerca dell’Istituto Israeliano per la Ricerca Biologica ha determinato che nella fase pre-sintomatica della COVID-19, l’infezione causata dal coronavirus SARS-CoV-2, il metodo principale della trasmissione della patologia è per contatto diretto o attraverso superfici contaminate.
A cura di Andrea Centini
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In base a quanto dichiarato dal direttore dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) americani, il dottor Robert Redfield, fino al 25 percento delle persone contagiate dal coronavirus SARS-CoV-2 sarebbe asintomatico. Inoltre, chi sviluppa sintomi della COVID-19 (l'infezione scatenata dal patogeno), durante il periodo di incubazione attraversa una fase pre-sintomatica in cui è comunque contagioso, che inizierebbe circa 30 ore prima delle manifestazioni cliniche. Per questi pazienti il metodo principale di trasmissione dell'infezione non sarebbe attraverso l'aerosol e il droplet – le goccioline espulse quando tossiamo, starnutiamo e parliamo, bensì il contatto diretto o con superfici contaminate da una quantità di particelle virali sufficiente.

A determinare che la dinamica del contatto è il metodo principale di trasmissione del SARS-CoV-2 nella fase asintomatica è stato un gruppo di ricerca dell'Istituto Israeliano per la Ricerca Biologica. I ricercatori, coordinati dal professor Eyal Fattal, hanno messo a punto un sofisticato modello matematico (meccanicistico quantitativo) in grado di determinare le probabilità di contagio in un luogo al chiuso, sia attraverso la trasmissione aerea che col contatto diretto o indiretto con particelle virali. Ebbene, dai calcoli è emerso che il fattore dominante della trasmissione pre-sintomatica sarebbe proprio quello del contatto. Il modello matematico ha rilevato che tra il 60 e l'80 percento delle particelle virali si trasmette attraverso il contatto diretto; tra il 20 e il 40 percento entrando in contatto con superfici contaminate, e soltanto l'1 percento sarebbe legato alle goccioline e all'aerosol espulsi dalla bocca.

I risultati della ricerca israeliana sottolineano quanto è importante l'igiene nella prevenzione del contagio, così come il non toccarsi il viso – in particolar modo bocca, naso e occhi – con le mani (qui trovate qualche “trucco” per imparare a farlo, visto che si tratta di un gesto spontaneo che compiamo centinaia di volte al giorno). Ricordiamo che il Ministero della Salute e l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano di lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone (per 40-60 secondi) o con una soluzione idroalcolica al 75 percento per 20-30 secondi. I guanti potrebbero essere uno dispositivo di protezione individuale molto utile per prevenire il contagio, ma non devono assolutamente sostituire il lavaggio delle mani, e soprattutto devono essere indossati e tolti con tutte le precauzioni del caso. I dettagli della ricerca israeliana, che non è ancora stata sottoposta a revisione paritaria, sono stati caricati online sul database Medrxiv, in attesa della pubblicazione su una rivista scientifica.

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