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Covid 19

Rischio aumento infezioni resistenti agli antibiotici a causa del coronavirus: l’allarme dell’OMS

La pandemia di coronavirus SARS-CoV-2 rischia di far aumentare in modo significativo il numero di pazienti colpiti da infezioni resistenti agli antibiotici, a causa dell’uso inappropriato di questi preziosi medicinali. Per questa ragione l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo a punto una guida per supportare gli operatori sanitari.
A cura di Andrea Centini
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Negli ultimi anni è stata osservata una vera e propria impennata nel numero dei superbatteri e delle infezioni resistenti agli antibiotici, e a causa della pandemia di coronavirus SARS-CoV-2 i dati potrebbero peggiorare ulteriormente. Alla luce di questo rischio l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha messo a punto una guida per supportare gli operatori sanitari nel corretto trattamento dei pazienti colpiti dalla COVID-19, l'infezione provocata dal patogeno emerso in Cina.

Un numero record di Paesi sta ultimamente segnalando “tassi inquietanti di infezioni batteriche resistenti ai farmaci”, afferma l'OMS in un comunicato stampa. “Questi dati sottolineano l'importanza sia di proteggere gli antimicrobici già disponibili sia di svilupparne di nuovi, per trattare efficacemente le infezioni, preservare le conquiste sulla salute ottenute nel secolo scorso e garantire un futuro sicuro”, ha dichiarato il direttore generale dell'organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Nel momento in cui stiamo scrivendo, sulla base della mappa interattiva messa a punto dagli scienziati dell'Università Johns Hopkins, il coronavirus SARS-CoV-2 ha contagiato oltre 6,4 milioni di persone e ne ha uccise 380 mila (solo in Italia si registrano 233mila contagi 33.530 morti). Alla luce del numero elevatissimo di pazienti, l'OMS  che la diffusione delle infezioni resistenti possa aumentare sensibilmente, a causa dell'uso inappropriato degli antibiotici per trattarli.

“Le prove mostrano che solo una piccola parte dei pazienti con COVID-19 ha bisogno di antibiotici per trattare le successive infezioni batteriche, e l'OMS ha pubblicato una guida per non fornire terapia antibiotica o profilassi ai pazienti con COVID-19 lieve o ai pazienti con sospetta o confermata malattia da COVID-19 moderata, a meno che non ci sia un'indicazione clinica per farlo”, si legge nel comunicato dell'organizzazione. La guida, chiamata “Clinical management of COVID-19”, è consultabile al seguente link. “Riteniamo che questa chiara guida sull'uso di antibiotici nella pandemia di COVID-19 aiuterà i Paesi ad affrontare efficacemente la COVID-19 e a prevenire l'insorgenza e la diffusione della resistenza antimicrobica (AMR) nel contesto della pandemia”, ha sottolineato la professoressa Hanan Balkhy, vicedirettrice generale per la resistenza antimicrobica presso l'OMS.

La resistenza agli antibiotici è considerata una delle principali minacce alla salute pubblica globale, tanto che secondo un recente rapporto dell'ONU si ritiene che entro il 2050 i morti per questa condizione, nel mondo, saranno ben 10 milioni ogni anno. L'Italia è una delle maglie nere in tal senso, dato che ogni anno nel nostro Paese muoiono ben 10mila persone a causa dei superbatteri (molti dei quali contratti in ospedale). Per rendersi conto di quante sono, basti pensare che si tratta di un terzo del totale dei decessi che si verificano su tutto il territorio europeo (poco più di 33mila). Secondo quanto affermato dall'OMS, è in aumento il numero di Paesi che partecipa alla raccolta dati del GLO (Global Antimicrobial Resistance and Use Surveillance System), e ciò permetterà di tenere più sotto controllo un fenomeno estremamente pericoloso, che potrebbe essere esacerbato dalla pandemia di coronavirus.

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