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Quattro bufale che ci raccontiamo per non smettere di fumare

Ecco le quattro bufale alle quali i fumatori preferiscono credere, piuttosto che armarsi di forza di volontà e smettere di fumare una volta per tutte. Non basta infatti avere un nonno tabagista e ultracentenario per ritenersi al sicuro, né tanto meno imporsi di fumare meno o passare alla pipa, ecco perché.
A cura di Juanne Pili
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Smettere di fumare non è per niente facile, incorrono infatti tutti i problemi di una dipendenza, legati non solo al principio attivo che la genera ma anche a fattori psicologici e stile di vita. Sebbene l'astinenza da nicotina non sia forte come quella dovuta alle droghe pesanti, in tanti falliscono nel tentativo di smettere, altri nemmeno ci provano preferendo raccontarsi delle bufale vere e proprie, legate per lo più a luoghi comuni privi di fondamento. In occasione della Giornata mondiale contro il fumo abbiamo trattato le quattro principali bugie alle quali i fumatori preferiscono credere, piuttosto che armarsi di forza di volontà, tutelando anche la salute di chi gli vive accanto.

Non è dimostrata la correlazione tra fumo e cancro

Stando ai dati raccolti dai più importanti enti che si occupano della sanità nel Mondo, come l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), le stime sono molto preoccupanti e non lasciano spazio a dubbi. Solo in Italia registriamo tra le 70 e le 83mila persone decedute a causa del fumo, se teniamo conto di tutti i decessi dovuti a problemi di salute 15 su 100 sono correlati al consumo di sigarette. Non ci sono scuse, anche i paragoni con l’alcol non reggono, oggi stando ai dati riportati dall’Istituto superiore di sanità il fumo miete più vittime di alcol, Aids, droghe, e incidenti vari.

Il fumo passivo non fa poi così male

Il discorso che va per la maggiore è correlato col traffico delle nostre strade: insomma, tutti i giorni ci tocca respirare lo smog in città, che male vuoi che faccia il fumo passivo delle sigarette? Il problema è che solitamente non ci capita di conversare faccia a faccia col tubo di scarico di un’automobile. Mentre i nostri amici e colleghi quando fumano emettono i loro “scarichi” vicino a noi. Ad oggi stando alle stime dell’Istituto superiore della sanità il fumo passivo incrementa del 25% il pericolo di sviluppare un tumore o malattie cardiache. Secondo l’Oms si registrano in tutto il Globo 600mila morti correlate al fumo passivo.

Basta fumare poco e stai sereno

Spesso quando si parla dei rischi che comporta il fumo sulla nostra salute salta fuori il nonno centenario che fuma come un turco o quel tale che non fumava mai, ma si è beccato lo stesso un tumore ai polmoni. Quindi alla fine questi medici non ce la racconterebbero giusta. Sappiamo che quando si parla di cancro il fattore della predisposizione genetica gioca per forza un ruolo, anche dal punto di vista della dipendenza da nicotina, nonostante l’astinenza sia risibile rispetto a quella dovuta a droghe pesanti. Il problema è che le sostanze cancerogene, derivate dall’inalazione delle sostanze prodotte durante la combustione, si accumulano nei nostri polmoni e non spariscono certo in tempi brevi. Quel che espone al rischio quindi è proprio la costanza del fumatore. Da un lato nessuno studio certifica una soglia sotto la quale il fumo non produca danni alla salute, dall’altra è il tempo il maggior problema: più anni passano più si è a rischio. Oltre a questo ci sono tutti i problemi correlati all’assunzione giornaliera di nicotina e dei danni che apportiamo ai nostri polmoni, un’esempio recente potrebbe essere lo studio sui danni ai muscoli, che ne conferma altri precedenti. Mentre un team giapponese mette in allarme anche riguardo ai rischi di sordità.

Sigari e pipa: la leggenda del fumo sicuro

C’è chi pratica fori alle sigarette per renderle più leggere o chi passa a pipa e sigari (i quali non richiedono di inspirare il fumo nei polmoni), più o meno in parte la questione della quantità ci viene già in aiuto: si tratta di accorgimenti effimeri. Oltre a questo rendere il fumo più “leggero” deve fare i conti con la dipendenza, quindi la tendenza sarà quella di aumentare la frequenza con cui si fuma, nel caso delle sigarette si comincia anche a inspirare il fumo con più forza. Non a caso nel 2003 l’Unione europea ha imposto la cancellazione della dicitura “leggera” in tutti i pacchetti di sigarette, d’altro canto i produttori continuano a presentare colori più chiari o attenuati nelle marche che presentano quantità più basse di nicotina, contribuendo a fuorviare i consumatori. Infine il fatto che coi sigari e la pipa si possa evitare di intaccare i polmoni non ci mette al sicuro da altri rischi, come quello di sviluppare tumori alla bocca, in Italia rappresentano il 4% dei tumori maligni nella popolazione maschile.

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