Quando parliamo di cani, così come quando ci riferiamo ad un essere umano, o agli animali in generale, non ci è possibile standardizzare un comportamento poiché questo deve sempre essere analizzato prendendo in considerazione il contesto nel quale viene messo in atto.
Dalla teoria… alla pratica
Anni di studi sul comportamento dei nostri amici a 4 zampe ci hanno permesso di comprendere, almeno in parte, il linguaggio attraverso il quale comunicano tra loro e con noi, ma non tutti i proprietari sono aggiornati sulle teorie contemporanee, anch’esse ogni giorno in via di definizione. Succede quindi che quando il nostro cane mette in atto determinati comportamenti, noi tendiamo a generalizzarli senza osservare alcuni piccoli dettagli che invece potrebbero aiutarci a comprendere meglio ciò che Fido stia cercando di dirci.
Incontri ravvicinati del terzo tipo
I cani sono animali sociali e per questo, secondo noi, hanno sempre e comunque voglia di relazionarsi con altri cani: non sempre è così. Proprio come noi, anche i nostri amici pelosi provano simpatie o antipatie per alcuni loro simili e attraverso la comunicazione corporea esprimono le loro emozioni. Non possiamo quindi sempre affermare “scodinzola…vuol dire che è felice”.
Dimmi come la muovi… e ti dirò cosa provi
La coda è per il cane un indicatore di emozione, questo significa che attraverso il suo movimento possiamo capire quale sensazione stia provando. Scodinzolare significa, in maniera più generale, ‘provare un’emozione’. Scopriamo allora insieme come ‘leggere’ la coda del nostro cane e come comportarci:
– Coda parallela al suo, non rigida, con movimenti laterali: il cane ha visto qualcosa che lo interessa, l’emozione che prova è legata alla curiosità, quindi non è né positiva né negativa. Osserviamo anche noi l’oggetto del suo interesse e, se non pericoloso (altro cane, persona, oggetto) invitiamo il nostro cane a seguirci per andare a scoprire insieme di cosa si tratti. Se invece sapete già che ciò che Fido sta guardando può essere dannoso, invitatelo a seguirvi in un’altra direzione.
– Coda perpendicolare al suolo, rigida, gonfia, con movimenti laterali rapidi (a volte può muovere solo la punta): il cane sta vivendo un’emozione molto forte, è teso e non è convinto dell’interazione che sta avendo. Se non potete proprio evitare l’interazione, perché ormai ci siete in mezzo, non prolungatela, soprattutto se siete a guinzaglio. Cosa fare? Tenete morbido il guinzaglio, con calma incrociate lo sguardo del vostro cane, richiamatelo a voi e andate via (chiedete all’altro proprietario di fare uguale a voi). Queste sono le tipiche situazione che da un momento all’altro possono trasformarsi in zuffa. Non è matematico, però perché rischiare?
– Coda alta o parallela al suolo, con movimenti laterali ampi e morbidi: il cane sta vivendo un’emozione positiva. È la tipica coda delle feste da rientro a casa.
– Coda tra le gambe, ferma: il cane sta provando un'emozione tendenzialmente negativa (paura, ansia, disagio), sta a noi riuscire ad aiutare il nostro amico a sentirsi al sicuro. Richiamatelo a voi e allontanatevi da quella situazione/interazione. Il vostro cane ve ne sarà grato.
Hit et nunc
Ovviamente ognuno di questi esempi deve essere contestualizzato e analizzato in relazione alla naturale posizione della coda del proprio cane (ci sono razze che hanno la coda sempre ‘su’, altre invece tendono a tenerla rilassata verso il basso). Non dimenticate che anche le orecchie, il peso del corpo (indietro, centrale, in avanti) e la bocca ci possono aiutare a comprendere meglio il nostro 4 zampe. Come? Lo scopriremo nelle prossime settimane.