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Nessuno comprende l’uomo meglio del cane

Secondo una nuova ricerca tedesca, nessun’altra specie capisce meglio del cane gesti e voce dell’uomo. Capacità che l’amico Fido ha sviluppato in secoli di collaborazione con l’essere umano, tali da avergli probabilmente caratterizzato il DNA.
A cura di Redazione Scienze
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Se avete l'impressione che il vostro cane stia comprendendo le vostre parole, probabilmente è perché Fido sa cosa state dicendo. Non che capisca il significato esatto delle vostre parole, ma l'intonazione della voce è per lui un'informazione sufficiente da cui elaborare emozioni ed empatia. Una ricerca del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, in Germania, ha avvalorato una volta di più l'intelligenza del cane, che ha mostrato di avere capacità che anche gli scimpanzé, una delle specie più simili all'uomo, non hanno. Non solo i cani, di fronte ad un uomo che indica un oggetto, sono più propensi a puntare lo sguardo verso l'oggetto indicato piuttosto che verso il dito, ma carpiscono informazioni utili dalla tonalità della voce dell'essere umano.

L'esperimento ha interessato cani adulti e cuccioli di età compresa tra 8 e 14 settimane. Una delle ricercatrici ha mostrato ai diversi esemplari del cibo e due scatole identiche che non lasciano fuoriuscire odori. Nascondendosi alla vista dei cani, poi, i bocconcini sono stati chiusi in una delle due scatole e successivamente i quadrupedi dovevano individuare dove si trovasse il cibo partendo da un solo indizio. La sperimentatrice, infatti, aveva, aprendo la scatola contenente il pasto, aveva semplicemente osservato, in presenza dell'esemplare, "oh guarda lì, che bello". La maggior parte del campione preso in esame si è diretto verso la scatola giusta, ma l'elemento più indicativo è stata la minore percentuale di errore da parte dei cuccioli abituati da subito a convivere con l'uomo.

Una capacità che accomuna cani e bambini. Anche i bambini molto piccoli riescono a ritrovare i giocattoli orientandosi grazie alla voce della madre, delle cui parole non riescono ancora a comprendere il significato. La convivenza con l'essere umano può aver dunque caratterizzato la storia dell'evoluzione del cane più di quanto si possa pensare, portando alla selezione naturale di quegli esemplari maggiormente capaci di "dialogare" con l'uomo. Persino i primati non mostrano le stesse capacità, a dimostrazione, probabilmente, di quanto sia stata importante l'amicizia tra uomo e cane e di come questa possa aver inciso sul DNA di Fido.

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