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Plastica, Greenpeace svela quali sono i marchi che creano più rifiuti: da Coca-Cola a Nestlé

Abbandoniamo centinaia di migliaia di rifiuti in plastica ovunque, al mare, in montagna, in campagna e in città. Greenpeace ha analizzato gli involucri usa e getta raccolti durante le attività di pulizia e ha scoperto quali sono i marchi che causano maggiore spazzatura. Vediamo insieme cosa c’è da sapere e cosa possiamo fare.
A cura di Zeina Ayache
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La lotta alla plastica è iniziata da qualche anno, scienziati e governi ci chiedono di ridurne l’utilizzo, ma allo stesso tempo nei supermercati i prodotti continuano ad essere imballati in confezioni decisamente non ecosostenibili, usa e getta e destinate ad inquinare il nostro Pianeta. Il nuovo report Greenpeace sulla plastica mette in evidenza i marchi che provocano più spazzatura e che possiamo trovare in spiaggia, in montagna, per strada in città, ovunque. Ecco chi sono i brand più inquinanti.

Sei al mare, bevi una lattina di Coca Cola e la lasci sulla spiaggia, sei in montagna, mangi un Mars e abbandoni l’involucro lungo il sentiero, sei in città, bevi una bottiglietta d’acqua e quando l’hai finita la butti per strada. Queste sono solo alcune delle pessime abitudini che abbiamo noi esseri umani maleducati e irrispettosi. Abitudini che portano alla diffusione di milioni di rifiuti di plastica ovunque su questo Pianeta.

Ebbene sì, milioni. Greenpeace fa sapere che in un anno sono stati raccolti e catalogati 476mila rifiuti di plastica da 72 mila volontari durante le attività di pulizia. Analizzando questa spazzatura, Greenpeace ha scoperto che i marchi che portano alla diffusione di più rifiuti sono Coca-Cola, seguita da Nestlé, PepsiCo, Mondelēz International, Unilever, Mars, P&G, Colgate-Palmolive, Phillip Morris e Perfetti Van Melle, in Italia Coca-Cola, San Benedetto, Nestlé e Ferrero.

I prodotti venduti da questi marchi sono contenuti in involucri di plastica usa e getta che si accumula senza sosta e che sempre di più è difficile da smaltire. A questi marchi è stato chiesto di pensare a soluzioni più ecosostenibili che però, dichiara Greenpeace, sono "false soluzioni alla crisi dell’inquinamento da plastica. Le soluzioni promosse da queste multinazionali, che non prevedono la riduzione a monte della produzione di packaging usa e getta, consentiranno loro di continuare a perpetuare un modello di business e di consumo insostenibile per il Pianeta”.

Insomma, siamo sommersi dalla plastica, siamo consapevoli che questo materiale ci sta rovinando la vita, eppure la soluzione che ci offrono è: ‘riducete il consumo della plastica’. Noi possiamo anche ridurlo, ma come facciamo se tutto ciò che compriamo è avvolto dalla plastica? Voi trovate una soluzione, noi intanto impariamo ad usare la spazzatura e non abbandonare ovunque i nostri rifiuti.

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Giornalista. Mi sono sempre chiesta chi ci fosse dietro alle notizie veicolate ogni giorno dai giornali, dalla TV e dal Web. Poi mi sono informata e sono diventata una di loro. Credo fortemente nella divulgazione e per questo faccio il possibile per raccontare attraverso le esperienze e le emozioni ciò che accade sul nostro Pianeta.
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