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Papillomavirus: 5 cose da sapere sul vaccino che protegge dal tumore della cervice uterina

Grazie al vaccino contro il papilloma sarà possibile prevenire gran parte dei casi di cancro dovuti al virus, ma le bufale anti-vacciniste minacciano di mandare all’aria i traguardi finora faticosamente raggiunti.
A cura di Juanne Pili
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Non è detto che il papilloma virus (Hpv) si contragga solo ed esclusivamente per via sessuale, anche se possiamo considerarla quella "preferenziale", motivo in più per cui tanto le donne quanto gli uomini dovrebbero vaccinarsi. Tanto più che in alcuni casi, per quanto rari, questo virus può dare origine a tumori. A dispetto di quanto potete sentire in Tv o leggere in Rete – specialmente nei siti palesemente anti-vaccinisti – sono tanti i motivi per cui possiamo stare tranquilli. Vi proponiamo di seguito almeno cinque buone ragioni per cui dobbiamo fidarci del vaccino contro l'Hpv.

Tutti i successi del Gardasil 9

Come spiegavamo già in un articolo precedente i tumori dovuti al  papilloma sono circa quarantamila. In Italia si è reso responsabile di 3.500 nuovi casi di cancro nelle donne, con circa mille decessi. Tra questi i carcinomi, che interessano le donne nel doppio dei casi. Ad oggi solo il Gardasil riduce del 90% il rischio di cancro causato dal Hpv. Il Gardasil 9 in particolare è efficace su ben nove varianti del virus. Gli studi sulla sua efficacia e sicurezza sono almeno quindicimila. Eppure si continua a leggere in Rete di presunte "reazioni avverse gravi" che rischiano di buttare alle ortiche tutti questi importanti progressi.

Migliaia di casi di reazioni avverse gravi?

Da quando esiste la possibilità di vaccinarsi contro il papilloma virus si sono registrati oltre 900 casi di reazioni avverse. Quando si parla di questo nell'ambito delle vaccinazioni nella maggior parte dei casi si intendono rash e pruriti. Altri casi ritenuti più gravi non trovano un nesso accertato di causa-effetto, spesso i pazienti intervistati sostengono di essere stati presi per matti dai loro medici, cosa che rimanda a sindromi psicosomatiche, di una in particolare avevamo già trattato in un articolo precedente. Facciamo notare che ad oggi sono ottanta milioni i vaccinati, un milione solo in Italia. Gli effetti collaterali, previsti in qualsiasi tipo di farmaco non sono tutti accertati come casuali alla somministrazione, altri possono essere dovuti a negligenze di vario tipo nella somministrazione o dovuti all'ansia, infine vi possono essere rari casi di reazioni "immuno-mediate" dovuti a uno o più componenti del vaccino, come febbre e infiammazioni locali, che costituiscono gran parte delle cosiddette "reazioni avverse".

Sindromi erroneamente associate

Tra le tante i colleghi di Butac si occuparono della "Postural orthostatic tachycardia syndrome", tra i suoi sintomi l'aumento dei battiti cardiaci quando ci si alza da una posizione sdraiata. Ad oggi le cause di questa sindrome sono sconosciute, mentre i casi sono già studiati. "Colpisce principalmente le donne tra i 15 e i 50 anni. Può essere debilitante, ma nella quasi totalità dei casi è destinata a scomparire nel giro di qualche anno dalla sua apparizione". Riguarda mediamente 170 donne su 100mila, senza che questo chiami in causa il vaccino.

Lo studio danese sulle omissioni dell'Ema

L'Ema, ente europeo che monitora la sicurezza dei medicinali ha rigettato uno studio presentato dall'associazione Nordic Cochrane del prof. Peter Gøetsche dove si insinuava che l'Ema censurasse la pericolosità del vaccino. L'ente ha risposto prontamente alle accuse facendo notare che "i dati sono stati controllati da tre team indipendenti che hanno confrontato le schede di farmacovigilanza, l'analisi fatta dalle aziende e la letteratura. Il tutto sotto gli occhi di tutti gli stati europei". Oltretutto lo studio danese riguarda solo 35 pazienti senza dimostrare alcun rapporto di causa-effetto tra il vaccino e i sintomi riportati, cosa che in uno studio scientifico non dovrebbe mai accadere, facendo attenzione nel selezionare campioni significativi.

Nanoparticelle e inquinanti

Altri studi vengono rilanciati in siti palesemente anti-vaccinisti, come quelli riguardanti sostanze quali le "nanoparticelle" ch'è perfettamente normale trovare ovunque. Non si è mai dimostrata una reale correlazione con eventuali reazioni avverse gravi ad alcun vaccino, men che meno quello contro l'Hpv, come spiega molto bene il debunker medico Salvo Di Grazia.

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