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Covid 19

Ogni positivo alla COVID contagia il 30% dei famigliari: a Natale usa la mascherina e stai distante

In un articolo pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Nature, la professoressa Stefania Boccia ha citato alcuni studi nei quali viene evidenziato che la trasmissione del coronavirus è significativa anche in ambiti famigliari con poche persone riunite. Pertanto raccomanda per le imminenti festività di indossare sempre la mascherina, di rispettare la distanza dagli altri e di tenere areate le stanze nelle quali ci si incontra.
A cura di Andrea Centini
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Credit: jill111
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I “cenoni” della vigilia di Natale e della notte di San Silvestro, i pranzi del 25 e di Capodanno così come tutti gli altri appuntamenti conviviali tipici di questo periodo di festa, saremo costretti a viverli in modo assai diverso rispetto al passato. La pandemia di COVID-19, infatti, impone di limitare al massimo i contatti con gli altri, e anche in virtù dell'ultimo DPCM non si potrà dar vita a grandi riunioni con famigliari e amici, che rischierebbero di innescare una terza, pericolosissima ondata di contagi. L'Italia intera sarà per questo in zona rossa dal 24 dicembre al 6 gennaio (con alcuni giorni “arancioni” sul calendario), sebbene siano previste deroghe proprio per permettere alcuni incontri limitati. Nei giorni segnati in rosso sarà permesso un solo spostamento ogni 24 ore per andare a trovare amici e parenti, ma si potrà essere al massimo in due persone, ad esclusione di minori di 14 anni, persone con disabilità o non autosufficienti. Insomma, niente grandi rimpatriate, ma piccoli gruppi di persone potranno comunque formarsi, e sebbene i rischi maggiori di determinino con numeri cospicui, anche nuclei ristretti possono rappresentare un rischio.

A ricordarlo in un articolo pubblicato sull'autorevole rivista scientifica Nature la professoressa Stefania Boccia, docente di Igiene presso il Dipartimento di Scienze della Vita e Sanità Pubblica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, oltre che autrice dello studio “Transmission of SARS-CoV-2 and Other Infections at Large Sports Gatherings: A Surprising Gap in Our Knowledge” pubblicato su Frontiers of Public Health, nel quale si è concentrata sulla trasmissione del coronavirus in eventi sportivi. La scienziata ha citato innanzitutto il documento “Report of the WHO-China Joint Mission on Coronavirus Disease 2019 (COVID-19)” pubblicato nel mese di febbraio dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel quale è stato sottolineato che il virus, nelle due province cinesi prese in esame, si era diffuso nella quasi totalità dei casi (85 percento) all'interno delle famiglie. La ricercatrice ha anche indicato i risultati dello studio “Household transmission of SARS-CoV-2” pubblicato sul Journal of Infection da scienziati del Tongji Medical College presso l'Università della Scienza e della Tecnologia Huazhong. In questo caso è stato determinato che ciascun positivo infetta in media il 30 percento dei proprio famigliari. Secondo uno studio più recente dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) americani questa soglia è stata alzata addirittura al 50 percento, con la positività della metà dei membri della famiglia che emerge nel giro di pochi giorni.

Insomma, anche se in pochi partecipanti, se non si rispetta il distanziamento sociale, non si indossano le mascherine e non ti tengono ben areati gli ambienti, il rischio di contagio è sempre dietro l'angolo in presenza di un contagiato. Come specificato dalla pediatra del poliambulatorio di Fiano Romano Valentina Paolucci e dallo pneumologo Enrico Ballor, con il freddo il rischio di contagi da patogeni infettivi aumenta in modo significativo, non solo perché si tende a trascorrere più tempo al chiuso e in luoghi affollati e poco areati, ma anche perché le basse temperature favoriscono l'accesso di/batteri virus nel nostro organismo. Dunque anche se in pochi, nei prossimi giorni dovremo prestare la massima attenzione agli incontri con gli altri. La professoressa Boccia spiega che è molto importante indossare le mascherine, mantenere la distanza di almeno due metri dagli altri e lasciare almeno una finestra o una porta aperta per favorire l'areazione, poiché “l'aria stagnante consente al virus di restare nell'aria che respiriamo più a lungo”. Saranno necessarie prudenza e precauzioni per impedire una nuova impennata di contagi, ma la speranza è che grazie alla campagna vaccinale in avvio potremo tornare a vivere le prossime festività come abbiamo sempre fatto in passato.

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