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Oggi è l’Asteroid Day, la giornata degli asteroidi: come possiamo difenderci dai “sassi spaziali”

Nel 2020 si celebra la sesta edizione dell’Asteroid Day, la Giornata internazionale degli asteroidi, creata per sensibilizzare l’opinione pubblica su scoperte e rischi rappresentati dai “sassi spaziali”. Saranno tenute diverse dirette streaming con astrofili e astronomi, durante le quali si discuterà di nuove tecnologie per l’identificazione e di difesa planetaria.
A cura di Andrea Centini
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Dal 2015 il 30 giugno di ogni anno si celebra l'Asteroid Day, la Giornata internazionale degli asteroidi. In questo anomalo 2020 l'evento ufficiale si terrà regolarmente, tuttavia, come accaduto per molte altre celebrazioni, a causa della pandemia di coronavirus SARS-CoV-2 sarà interamente in diretta streaming. L'Asteroid Day è un'occasione dedicata alla divulgazione su questi affascinanti oggetti celesti, e in particolar modo ai traguardi della scienza – e alle proposte sul tavolo – per difenderci da essi. I “sassi spaziali” possono infatti rappresentare un serio pericolo per l'umanità, come dimostrano i catastrofici impatti avvenuti nel lontano passato, ma oggi, fortunatamente, abbiamo le tecnologie per monitorarli e stiamo iniziando a testare dispositivi in grado (potenzialmente) di prevenire una collisione.

L'Asteroid Day fu fondato nel 2014 da alcuni scienziati e personaggi noti al grande pubblico, tra i quali figurano il compianto Stephen Hawking, il regista Grigorij Richters, l'astronauta della NASA Rusty Schweickart (coinvolto nella missione Apollo 9) e il chitarrista dei Queen Brian May, che è anche un astrofisico. L'Organizzazione delle Nazioni Unite abbracciò molto rapidamente l'idea di una giornata internazionale dedicata agli asteroidi, “certificandola” e rendendola ufficiale a partire dal 2016. Il giorno prescelto non è causale: la mattina del 30 giugno del 1908, infatti, un asteroide con dimensioni stimate tra i 30 e i 60 metri che viaggiava 54.000 chilometri orari esplose a 8 chilometri di altezza nel cielo della Siberia, determinando il famoso “evento di Tunguska”. Si tratta del più grande impatto di un asteroide sulla Terra avvenuto in epoca moderna. Fu così devastante che abbatté tra i 60 e gli 80 milioni di alberi in un'area (fortunatamente disabitata) di 2.150 chilometri. Se si fosse verificato su una grande città, un fenomeno del genere avrebbe causato una vera e propria catastrofe.

Durante l'Asteroid Day del 2020 si discuterà molto della missione DART (Double Asteroid Redirection Test), messa a punto dagli esperti di difesa planetaria dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della NASA in seno al programma congiunto AIDA, acronimo di Asteroid Impact Deflection Assessment. In parole semplici, gli scienziati faranno schiantare una sonda a tutta velocità contro l'asteroide Didimo B (di 160 metri) che orbita attorno a Didimo A (di circa 800 metri). Scopo della missione è mostrare se attraverso un impatto cinetico sia possibile deviare la traiettoria di un asteroide, quel tanto che basta per allontanarlo dal nostro pianeta nel caso in cui fosse minaccioso. Insomma, niente testate nucleari in puro stile hollywoodiano. In questo caso la coppia Didimo non rappresenta alcun pericolo, ma è un laboratorio perfetto per il test proprio perché i due asteroidi sono legati gravitazionalmente, ed è dunque possibile valutare con maggior facilità le differenze del "prima" e del "dopo". A studiare gli effetti dell'impatto della sonda DART (che dovrebbe essere lanciata nel 2021) ci sarà anche una seconda missione chiamata HERA, che partirà nel 2026.

Durante l'Asteroid Day si discuterà anche dei campioni di asteroide che saranno riportati sulla Terra da due missioni: Hayabusa 2 dell'Agenzia Spaziale Giapponese JAXA li ha già prelevati da Ryugu e li sgancerà sulla Terra entro la fine dell'anno, mentre Osiris-Rex della NASA proverà a prendere un “morso” dell'asteroide Bennu entro l'estate, per poi riportarlo sul nostro pianeta entro nel 2023. Gli asteroidi rappresentano anche una fonte di materiali preziosissimi e rari sulla Terra, pertanto durante l'evento si terranno anche discussioni sulle tecnologie – ancora "sulla carta" – per estrarre questi tesori spaziali e portarli sul nostro pianeta.

Gli eventi in programma

L'evento ufficiale dell'Asteroid Day, della durata di 5 ore, sarà trasmesso in diretta streaming a partire dalle 12:00 ora italiana sul sito ad hoc (attraverso la piattaforma Twitch). La programmazione prevede un'anteprima dell'ESA seguita da una carrellata di contenuti, che spaziano dalle tecnologie per individuare gli asteroidi alle missioni in programma per deviare i corpi celesti. Le repliche verranno ritrasmesse di continuo fino al 4 luglio.

A coordinare l'Asteroid Day in Italia sarà il Virtual Telescope Project guidato dall'astrofisico Gianluca Masi. Il VTS ricopre questo prestigioso ruolo sin dal 2016. Verrà trasmessa una diretta streaming sul sito ufficiale a partire dall'1:00 del primo luglio, durante la quale, oltre alle spiegazioni su cosa sono gli asteroidi e su cosa stiamo facendo per difenderci da potenziali impatti, saranno mostrati in tempo reale alcuni degli oggetti celesti che orbitano nei pressi del nostro pianeta (i cosiddetti NEO, Near Earth Objects).

Alle 21:00 del 30 giugno prenderà il via anche la web-conference dell'Unione Astrofili Italiani (UAI), alla quale parteciperanno astronomi professionisti e amatori. Sarà possibile seguire la diretta sulla pagina facebook e su quella youtube della UAI. Si parlerà del Progetto NeoRocks, di comete, di programmi osservativi e molto altro ancora.

Numerosi eventi minori si terranno presso osservatori e planetari di tutto il Paese; eccone alcuni citati dal VTS:

“Asteroid Day Italia”, curato dal Planetario di Lecco – Gruppo Astrofili DEEP Space (26, 29 e 30 giugno)

“Asteroid Day Italia”, curato dalla Fondazione GAL Hassin di Palermo (27 giugno, 2 e 3 luglio)

“Asteroid Day Italia” curato dall’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta (29 e 30 giugno)

“Asteroid Day Italia”, curato dall’Osservatorio Astronomico “N. Copernico” (28 agosto)

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