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Lo smog può aumentare di oltre 30 volte il rischio di mestruazioni dolorose

Incrociando i dati delle cartelle cliniche di 300mila donne e quelli sulla qualità dell’aria di vari territori, un team di ricerca della China Medical University di Taiwan ha dimostrato che chi vive in luoghi con forte inquinamento atmosferico ha un rischio di mestruazioni dolorose (dismenorrea) fino a 33 volte più alto delle donne che risiedono in ambienti più salubri. Il rischio maggiore causato dal particolato sottile PM 2.5.
A cura di Andrea Centini
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In base agli ultimi dati divulgati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'inquinamento atmosferico o smog ogni anno provoca nel mondo oltre 8 milioni di morti. Sebbene si tratti di un catalizzatore per le malattie respiratorie, esso è stato associato a una moltitudine di altre condizioni; un recente studio dell'Università della Scienza e della Tecnologia di Taiwan, ad esempio, ha dimostrato che nelle aree con elevate concentrazioni di particolato sottile il rischio di cancro alla bocca aumenta del 43 percento; un'altra ricerca dell'Università Statale dell'Oregon ha invece determinato che il 14 percento di tutti gli eventi cardio-cerebrovascolari – come l'ictus e l'infarto – è causato direttamente dalle polveri sottili; mentre scienziati canadesi dell'Università McGill hanno trovato per la prima volta un'associazione con il cancro al cervello. Una nuova indagine ha appena dimostrato che l'inquinamento atmosferico può anche aumentare di oltre 30 volte il rischio di sperimentare mestruazioni dolorose, una condizione molto diffusa fra le donne in età riproduttiva chiamata dismenorrea.

A determinare che lo smog è in grado di catalizzare il rischio di mestruazioni dolorose è stato un team di ricerca taiwanese guidato da scienziati del College di Medicina della China Medical University di Taichung, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Divisione di Nefrologia e Istituto dei reni dell'Ospedale Universitario, del Dipartimento di Ginecologia, del Dipartimento di Medicina Nucleare e Centro PET e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dai professori Shih-Yi Lin e Chia-Hung Kao del Graduate Institute of Biomedical Sciences dell'ateneo di Taiwan, sono giunti alle loro conclusioni incrociando i dati del Taiwan Air Quality Monitoring – che monitora la qualità dell'aria nella Repubblica di Cina (conosciuta anche come Formosa, Taiwan o Taipei) – e quelli di salute pubblica dei Taiwan National Health Research Institutes. Nello studio sono state coinvolte quasi 300mila donne tra i 16 e 55 anni (l'1,3 percento della popolazione taiwanese), dopo aver escluso tutte quelle che prima del 2000 avevano una storia nota di dismenorrea, il più comune dei disturbi ginecologici, caratterizzato da crampi dolorosi a causa di anomale contrazioni dell'utero. “Colpisce tra il 16 e il 91 percento delle ragazze e delle donne in età riproduttiva, di cui il 2-29 percento presenta sintomi abbastanza gravi da limitare la loro attività quotidiana”, hanno scritto gli autori dello studio in un comunicato stampa.

Dall'analisi dei dati è emerso che l'esposizione prolungata all'inquinamento atmosferico (nel periodo 2000 – 2013) aumentava in modo significativo il rischio di sviluppare la dismenorrea. Le ragazze e le donne taiwanesi che vivevano nelle aree con più inquinanti – come ossido di azoto, ossido nitrico, monossido di carbonio e particolati sottili – aveva un rischio di mestruazioni dolorose fino a 33 volte più elevato rispetto alle coetanee esposte ai livelli di inquinanti inferiori. Il rischio maggiore è stato associato agli alti livelli di particolato sottile PM 2.5, ovvero con particelle di diametro uguale o inferiore a 2.5 micrometri. Tra il 2000 al 2013, il 4,2 percento delle donne coinvolte nello studio ha sperimentato per la prima volta la dismenorrea. Quelle più colpite erano le donne più giovani, quelle con un reddito più basso e quelle che vivevano in aree più urbanizzate. Gli scienziati hanno spiegato che il loro è stato uno studio di associazione, pertanto non si evince un rapporto di causa effetto tra smog e dismenorrea e non è chiaro il meccanismo biologico scatenante, tuttavia ritengono che un'ipotesi plausibile sia il disagio emotivo e squilibri chimici innescati da sostanze simili agli ormoni.

“La ricerca ha già dimostrato che le donne che fumano o bevono alcolici durante il ciclo, o che sono in sovrappeso, o che hanno il primo ciclo molto giovani, corrono un rischio maggiore di dismenorrea. Anche le donne che non sono mai state incinte sono note per essere maggiormente a rischio. Ma qui dimostriamo per la prima volta un altro importante fattore di rischio per lo sviluppo della dismenorrea: la qualità dell'aria, in particolare l'esposizione a lungo termine all'inquinamento. Non conosciamo ancora il meccanismo sottostante, ma lo stress emotivo nelle donne esposte a inquinanti atmosferici, o livelli medi più elevati di prostaglandine simili agli ormoni nel loro corpo, potrebbe essere parte della risposta”, ha dichiarato il professor Chung. Y. Hsu. La dismenorrea può essere innescata da molteplici fattori – squilibri ormonali, endometriosi, gravidanza ectopica etc etc – e i sintomi che ne derivano possono avere un impatto socioeconomico significativo, riducendo la qualità della vita di chi ne soffre. Sapere che anche lo smog può giocare un ruolo nelle mestruazioni dolorose può aiutare le donne a prevenire o ridurre il rischio di sviluppare la condizione. I dettagli della ricerca “Increased Incidence of Dysmenorrhea in Women Exposed to Higher Concentrations of NO, NO2, NOx, CO, and PM2.5: A Nationwide Population-Based Study” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Frontiers in Public Health.

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