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Le sigarette elettroniche contengono sostanze che incrementano il rischio di cancro

I vapori prodotti dalle sigarette elettroniche possono danneggiare il DNA aumentando il rischio di sviluppare il cancro, inoltre aumentano i livelli di colesterolo, acidi grassi e radicali liberi. La scoperta fatta sui topi getta un’ombra sulla salubrità delle “e-cig”.
A cura di Andrea Centini
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Le sigarette elettroniche inducono effetti tossicologici che possono aumentare il rischio di cancro. È il chiarissimo titolo – praticamente un monito – di un articolo recentemente apparso sull'autorevole rivista scientifica Scientific Reports-Nature, a cura dei ricercatori italiani dell'Alma Mater Studiorum di Bologna. Gli studiosi, coordinati dal professor Moreno Paolini, ordinario presso il Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell'antichissimo ateneo emiliano, sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato gli effetti dei vapori prodotti dai dispositivi sul polmone dei ratti.

Già finite più volte sul banco degli imputati, anche a causa del fatto che stanno avvicinando al tabacco e alla nicotina giovani che non avrebbero mai fumato, come dimostrato da una recente ricerca condotta dall'Università di San Francisco, le sigarette elettroniche potrebbero rappresentare un serio pericolo per la nostra salute, a causa dei numerosi effetti negativi messi in luce dal team di ricerca italiano.

Gli studiosi hanno innanzitutto osservato che a livello polmonare le sostanze tossiche prodotte, ovvero acroleina, acetaldeide e formaldeide, catalizzano gli enzimi cancerogeni bioattivanti e inibiscono quelli detossificanti: “Un insieme di perturbazioni che, se confermate sull’uomo, potrebbe portare alla trasformazione di sostanze pre-cancerogene in cancerogeni finali”, ha sottolineato l'autore principale dell'indagine. Ciò si riflette in un'aumentata produzione di radicali liberi e in una diminuzione dell'azione antiossidante, mettendo dunque a repentaglio l'equilibrio fisiologico a causa del cosiddetto stress ossidativo, la miccia che può innescare una lunga serie di patologie a carattere oncologico e degenerativo.

Un altro effetto nefasto rilevato dai ricercatori è stato l'aumento sensibile del colesterolo e degli acidi grassi, un fenomeno notoriamente associato agli eventi cardiovascolari, che rappresentano la principale causa di morte nei paesi occidentali. Il dato più preoccupante, tuttavia, risiede nei danni che questi vapori hanno prodotto nel DNA, sia nei cromosomi delle cellule del sangue – come rotture nei filamenti dei globuli bianchi – che nei geni. Gli studiosi hanno anche rilevato mutazioni puntiformi nelle urine, tutti campanelli d'allarme che possono essere associati allo sviluppo di un tumore.

Alla luce di questi rilievi, non stupisce la considerazione della dottoressa Donatella Canistro, una delle ricercatrici a capo del progetto: “I sostenitori delle e-cig pubblicizzano la minore emissione di sostanze nocive rispetto alle sigarette tradizionali. È necessario però fare chiarezza: meno pericoloso non significa privo di rischio”. Se questi effetti dannosi verranno confermati anche sull'uomo, potrebbe essere completamente rivalutato l'impatto delle sigarette elettroniche nella sanità pubblica, dopo essere state accolte come virtuose sostitute delle tradizionali – e notoriamente insalubri – sigarette.

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