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Le 5 principali bufale del blog salutista di Gwyneth Paltrow

Nel mondo delle fashion blogger abbondano i casi in cui dal trattare prodotti di bellezza si passa al proporre cure pseudoscientifiche. Tra queste c’è anche la diva del cinema Gwyneth Paltrow.
A cura di Juanne Pili
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L'attrice Gwyneth Paltrow non è nota solo per il suo incontestabile talento artistico, ma anche per un blog da lei curato (Goop) dove ufficialmente si occupa di prodotti di bellezza. Non di meno ogni tanto va fuori tema, promuovendo rimedi alternativi per la cura di malattie, non supportati scientificamente. La pericolosità dell'atto di usare la propria fama per rendere credibili cure – le quali dovrebbero essere trattate previa verifica delle fonti – si suppone evidente. Purtroppo esistono già dei tristi precedenti, sono tante infatti le fashion blogger dedite alla sponsorizzazione di diete e terapie prive di fondamento scientifico. Elenchiamo di seguito le principali tesi "salutiste" promosse nei suoi post, senza alcuna attenzione verso la verifica delle fonti:

Il cupping

E' una pratica facente parte dell'antica tradizione cinese, ne trattammo l'anno scorso facendo notare che veniva sottoposta agli atleti, durante le Olimpiadi di Rio 2016. Consiste nell'applicare apposite coppette di vetro o bambù nel corpo e creare il vuoto al loro interno, questo dovrebbe aiutare ad alleviare la tensione muscolare. Di fatto lascia solo degli ematomi discoidali sulla parte interessata. Al solito l'effetto placebo rimane una delle principali spiegazioni della longevità di questa pseudomedicina. La carenza di studi seri in merito, messa in luce in un articolo pubblicato su PlosOne nel 2012, la dice lunga in proposito.

Salutismo con la vagina

Non è la prima volta che Gwyneth consiglia rimedi curiosi per il sesso femminile, per esempio avevamo trattato già il tema – da lei proposto su Goop – delle pietre di giada da infilare nella vagina.  Come facevamo notare già allora, questi rimedi oltre a non trovare riscontri possono anche essere pericolosi. Dovrebbero servire invece per la regolazione ormonale, non si capisce però in base a quali meccanismi fisiologici.

Punture d'ape

Anche i colleghi di Butac si sono occupati dell'attività dell'attrice sul suo blog. Citano in particolare un libro del professore canadese Timothy Caulfield, il quale menziona a sua volta la convinzione di Gwyneth che farsi pungere dalle api sia un ottimo trattamento di bellezza. Con buona pace per chi potrebbe esserne allergico.

Omeopatia in prima linea

Una delle affermazioni più controverse dell'attrice è quella in base alla quale l'omeopatia sarebbe in prima linea nelle cure mediche. Quando caso mai viene utilizzata come una sorta di supporto psicologico, vista la suggestione che può creare in certi pazienti grazie al già citato effetto placebo. Oltretutto anche l'omeopatia è da considerarsi una pseudoscienza a tutti gli effetti, come avevamo già ampiamente spiegato.

Reggiseni cancerogeni

Una delle tesi più infelici che si possono trovare su Goop riguarda la leggenda in base alla quale i reggiseni col ferretto – comprimendo i linfonodi – causino il cancro al seno. Oltre a questo un effetto cancerogeno aggiunto lo darebbe anche il metallo del sostegno. Di tutto questo non esiste alcuna prova, in alcuno studio pubblicato su riviste che adottano la peer review, ovvero la revisione degli articoli da parte di esperti.

Pericolosi precedenti

Non è la prima volta che nel campo delle bufale mediche ci imbattiamo in blogger che normalmente nei loro post dovrebbero occuparsi di prodotti di bellezza. Pensiamo al caso di Belle Gibson da noi già pizzicata l'anno scorso, nella sua attività di promotrice di terapie pseudoscientifiche come quella di Gerson (a base di frullati e clisteri), la quale promettendo addirittura la remissione dal cancro si era rivelata piuttosto pericolosa. Fino ad arrivare alla morte di Jessica Ainscough di un tumore altrimenti curabile, se trattato in tempo. Anche la modella si era fatta promotrice di terapie non riconosciute dalla medicina cosiddetta "ufficiale" (ovvero quelle che non hanno dimostrato la loro efficacia). Recentemente la Gibson è stata condannata a pagare una cospicua multa.

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