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Cupping alle Olimpiadi: trattamento medico o bufala?

Cosa sono quei lividi sulla pelle dei nuotatori americani? Le Olimpiadi di Rio 2016 riaccendono le polemiche riguardo all’efficacia della Medicina tradizionale cinese. Facciamo chiarezza.
A cura di Juanne Pili
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Michael Phelps

Forse le Olimpiadi di Rio 2016 verranno ricordate anche per i lividi discoidali dei nuotatori americani, soprattutto quelli di Michael Phelps. Le curiose contusioni non si devono a chissà quali torture a cui gli atleti verrebbero sottoposti, bensì ad una pratica della Medicina tradizionale cinese nota come cupping.

I principi base del cupping. Esistono diverse varianti di questa pratica, tutte accomunate dalla credenza che generando dei vuoti circoscritti verrà aumentato il flusso del sangue nell'area del corpo interessata. Questo lo si ottiene mediante apposite tazzine di vetro o bambù, servirebbe agli atleti per rimuovere la tensione muscolare. La Medicina tradizionale cinese è di fatto di una pseudoscienza: non esistono ad oggi studi che ne dimostrino l'efficacia. Allora perché il team americano se ne avvale?

Il cupping da una prospettiva biomeccanica: è questo il titolo di uno studio pubblicato nel 2005 dal Jurnal of biomechanics. Secondo i risultati delle simulazioni effettuate dai ricercatori gli effetti si manifestano solo all'interno dell'area coperta dalla tazza. Stando alle simulazioni gli effetti del vuoto, applicato sulla pelle, possono avere implicazioni dirette più che altro per la gravità della contusione generata. Le differenze nelle dimensioni delle tazze si sono dimostrate inoltre irrilevanti, contraddicendo un assunto di questa pratica tradizionale.

Effetto placebo. L'unica spiegazione potrebbe derivare dalla psicologia degli atleti. Nel 2012 la prestigiosa rivista Plos one effettua una revisione sistematica della letteratura riguardante il cupping, denunciando metodologie di ricerca inconsistenti e la mancanza di verifiche serie. Gli unici segnali positivi, su cui tuttavia si invitava a effettuare studi più efficaci, si riferivano a malattie della pelle come l'acne e l'herpes zoster. Ad oggi non esistono invece studi rigorosi che accertino un supporto contro l'ipertensione muscolare, tuttavia non si riscontrano nemmeno significativi dati riguardo a eventuali effetti collaterali gravi. Non va dimenticato inoltre che lo sport è anche una questione di concentrazione e psiche. L'effetto placebo può dare il suo contributo. Suggestioni positive come lo stesso tifo o la consapevolezza di rappresentare la propria nazione non sono dettagli di poco conto.

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