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Influenza, cosa c’è nel nuovo vaccino e come è stato creato

A partire dalla metà di ottobre partirà la nuova campagna nazionale di vaccinazioni contro la temuta influenza, patologia infettiva che torna mutata nelle stagioni fredde anno dopo anno. Il nuovo vaccino presenta due nuove varianti antigeniche per i virus dell’influenza A: ecco tutto quello che c’è da sapere.
A cura di Andrea Centini
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Il vaccino contro l'influenza, com'è noto, deve essere rifatto ogni anno poiché i ceppi di virus che provocano la patologia infettiva sono numerosi e soprattutto mutevoli. Di conseguenza la protezione va calibrata stagione dopo stagione sulla base dei dati epidemiologici e virologici raccolti dagli esperti di tutto il mondo. L'organo preposto a queste verifiche e valutazioni è l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che attraverso i Centri Nazionali di Riferimento (NIC), composti da ben 140 laboratori sparsi ai quattro angoli del globo, elabora la strategia ritenuta più efficace per contrastare i virus influenzali. La campagna di vaccinazione in Italia partirà dalla metà di ottobre: ma qual è la sua composizione?

Per la stagione influenzale 2018 – 2019, avviatasi con l'autunno, l'OMS ha già stabilito con largo anticipo le componenti del vaccino, dato che ci vuole diverso tempo per la produzione – viene fatto sviluppare all'interno di uova di gallina – e la distribuzione su scala globale. Il farmaco, dopo i consueti test di sicurezza, è stato approvato dai vari sistemi nazionali, compreso quello italiano. Qui di seguito potete leggere i singoli antigeni che compongono la variante quadrivalente:

– antigene analogo al ceppo A/Michigan/45/2015 (H1N1)pdm09

– antigene analogo al ceppo A/Singapore/INFIMH-16-0019/2016 (H3N2)

– antigene analogo al ceppo B/Colorado/06/2017 (lineaggio B/Victoria)

– antigene analogo al ceppo B/Phuket/3073/2013-like (lineaggio B/Yamagata)

Le due nuove varianti rispetto al vaccino dello scorso anno sono l'AH3N2/Singapore, che prende il posto del ceppo A/HongKong/4801/2014, e il B/Colorado che sostituisce il B/Brisbane/60/2008. Da notare la presenza del B/Yamagata, il ceppo preso “sotto gamba” nella stagione influenzale 2017-2018, che è stato responsabile di un elevatissimo numero di infezioni in tutto il mondo. La morbilità e la mortalità è stata eccezionale soprattutto negli Stati Uniti, dove l'influenza ha ucciso oltre 80mila persone. Un numero di vittime così elevato non si raggiungeva da 40 anni. Il vaccino quadrivalente è quello che offre la protezione più efficace, ma esiste anche il trivalente. Nella stagione 2018-2019, per questa variante, l'OMS raccomanda l'uso dell'antigene analogo al ceppo B/Colorado per l'influenza B.

I virus dell'influenza più virulenti e spesso responsabili delle complicazioni più gravi sono quelli del tipo A; non a caso la pandemia di “spagnola” che nel 1918 uccise almeno 50 milioni di persone è stata causata dal ceppo AH1N1. Le lettere H e N si riferiscono alle glicoproteine antigeniche (Emoagglutinina e Neuraminidasi) espresse sulla superficie dei virus, in base alle quali si determina il sottotipo. Il virus B, quasi esclusivamente umano, è generalmente meno virulento e mutageno, tuttavia non deve essere sottovalutato, come dimostrato dalla passata stagione influenzale.

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