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Gli altri disastri naturali del 2020 che il coronavirus ci ha fatto dimenticare

Incendi, terremoti, uragani, alluvioni, sciami di locuste ed eruzioni sono sono alcuni dei disastri naturali più catastrofici che si sono verificati nel corso del 2020, passati in sordina a causa della pandemia di COVID-19. Nella maggior parte dei casi sono stati alimentati dai cambiamenti climatici, a loro volta innescati dalle attività umane che continuano a inquinare e depredare il pianeta.
A cura di Andrea Centini
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Un devastante incendio in Australia
Un devastante incendio in Australia

L'anno che sta per concludersi resterà impresso nei libri di storia come quello della pandemia di COVID-19, e come noi oggi citiamo la “Spagnola” del 1918-20, tra cento anni si ricorderà il drammatico impatto sanitario, economico e sociale determinato dalla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2. Sebbene la pandemia abbia praticamente monopolizzato l'interesse mediatico, il 2020 è stato comunque un anno ricco di disastri naturali, che avrebbero occupato molte più pagine – e per molto più tempo – sui giornali di tutto il mondo, se non ci fosse stato un virus subdolo a sconvolgere la vita di miliardi di persone. La maggior parte di queste "catastrofi dimenticate" è strettamente connessa ai cambiamenti climatici catalizzati dalle attività umane, volano per il riscaldamento globale e altri effetti devastanti. Inquinamento ambientale; desertificazione; impoverimento delle risorse e sparizione di molteplici specie animali e vegetali sono solo alcuni dei disastri perpetrati dai fattori antropici. Ecco un elenco delle peggiori catastrofi che si sono verificate nel corso dell'anno che sta per concludersi.

Incendi in Australia

Nell'emisfero australe le stagioni sono opposte alle nostre, pertanto nei Paesi che si trovano al di sotto dell'equatore in questo periodo dell'anno ci si trova in estate, stagione tipicamente caratterizzata dalle alte temperature. Tra la fine del 2019 e l'inizio del 2020 l'Australia fu investita da ondate di calore estreme e siccità diffusa, che diedero vita a una stagione di incendi eccezionale e distruttiva. Secondo un rapporto del Medical Journey of Australia i roghi hanno distrutto quasi 19 milioni di ettari e avvolto tra le fiamme 6mila abitazioni. Hanno ucciso direttamente 34 persone, e altre 400 hanno perso la vita a causa del fumo. Il prezzo più alto è stato pagato dagli animali selvatici: secondo le indagini di WWF Australia e dell'Università di Sydney ne sono rimasti uccisi oltre 1 miliardo. Fra essi decine di migliaia di koala, 37mila dei quali arsi vivi sull'isola dei canguri. La persistente alta pressione e la siccità prolungata che hanno catalizzato gli incendi sono legate al Dipolo dell'Oceano Indiano (IOD) o “Niño indiano”, un'oscillazione termica che dipende dalle temperature superficiali dell'Oceano Indiano. Lo scorso anno si è verificato un evento estremo innescato dai cambiamenti climatici, che ha portato fiamme a Est e altre catastrofi a Ovest.

Invasione di locuste

Dalla fine dello scorso anno sciami immensi di locuste del deserto (Schistocerca gregaria) hanno invaso il Corno d'Africa, in particolar modo il Kenya, l'Etiopia e la Somalia, così come diversi Stati dell'India, il Pakistan e altre aree dell'Asia. Questi insetti possono aggregarsi in gruppi composti da centinaia di milioni di esemplari, che hanno la capacità di divorare circa 2 milioni di tonnellate di vegetazione ogni 24 ore in un'area di 350 chilometri quadrati. È sufficiente uno sciame di medie dimensioni (con 40 milioni di esemplari) per distruggere raccolti utili al sostentamento di milioni di persone. Non è un caso che le locuste fossero contemplate tra le piaghe bibliche. Durante il loro recente passaggio hanno devastato moltissime piantagioni e creato danni economici e sociali ingentissimi. Si teme che nei prossimi mesi possano avere un impatto catastrofico soprattutto in India. Anche la nascita di questi sciami enormi sarebbe legata alle “bizze” del Dipolo dell'Oceano Indiano (IOD).

Inondazioni in Indonesia

L'estrema differenza tra le temperature superficiali della parte orientale e occidentale dell'Oceano Indiano ha determinato alta pressione persistente sull'Australia e bassa pressione su "sponda" opposta, in Asia, che ha innescato tempeste e alluvioni violentissime. Tra i Paesi più colpiti l'Indonesia; il primo gennaio è stata investita da inondazioni che hanno seminato morte e distruzione a Giacarta e nelle aree circostanti. Circa 70 persone sono morte a causa della furia dell'acqua; molti hanno perso la vita per frane e folgorazioni, oltre che per annegamento.

Uragani nell'Oceano Atlantico

Quest'anno è originato un numero impressionante di uragani nel cuore dell'Oceano Atlantico, ben 30, il più alto mai registrato. Il precedente primato risaliva al 2015, fermo a 28. La forza distruttiva di questi eventi atmosferici estremi ha ucciso centinaia di persone e provocato decine di miliardi di dollari di danni. Negli Stati Uniti, a causa di un uragano particolarmente distruttivo, sono scoppiati incendi catastrofici che hanno causato a loro volta 60 miliardi di dollari di danni.

Eruzione nelle Filippine

Il 12 gennaio 2020 il vulcano Taal – il secondo più attivo delle Filippine – ha dato vita a un'eruzione che ha proiettato ceneri e polveri a 100 chilometri di distanza. Centinaia di migliaia di persone sono state evacuate dalle proprie abitazioni e da allora l'intera regione è squassata da terremoti legati all'attività del gigante risvegliato (dopo oltre 40 anni). I sismi registrati fino ad oggi sono stati circa 3mila.

Terremoti

In tutto il mondo durante il 2020 ci sono stati circa 50 terremoti con una magnitudo superiore a 6, l'ultimo dei quali ha colpito la Croazia ed è stato avvertito distintamente anche in Italia. Tra i sismi più catastrofici quelli che hanno colpito la Grecia e la Turchia, che hanno provocato la morte di decine di persone.

Asia investita da cicloni e monsoni

Circa 2mila morti si sono registrati in India a causa delle precipitazioni monsoniche iniziate nel mese di giugno. I fenomeni degli ultimi anni risultano molto più intensi e violenti rispetto alla media, con un impatto catastrofico in termini di danni e perdita di vite umane e animali. In Pakistan i monsoni del 2020 hanno ucciso 410 persone. A maggio il ciclone Amphan che ha squassato l'India e il Bangladesh ha lasciato dietro di sé una lunga scia di morte e distruzione.

Incendi in California

Decine di migliaia di sfollati, vittime e 400mila ettari andati in fumo a causa degli incendi senza precedenti che hanno colpito lo Stato americano della California. Raffiche di vento fortissime e temporali “secchi” accompagnati da vere e proprie tempeste di fulmini hanno dato vita a un disastro apocalittico.

Tempeste in Europa

Le tempeste Ciara e Alex che hanno colpito l'Europa hanno provocato 6 miliardi di dollari di danni e hanno tolto la vita a 30 persone. Si ritiene che fenomeni così violenti saranno sempre più frequenti nel Vecchio Continente, proprio a causa del riscaldamento globale.

Scioglimento dei ghiacci

Per la prima volta nella storia da quando viene monitorato il Polo Nord, il ghiaccio artico non si era ancora formato alla fine del mese di ottobre, a causa delle temperature insolitamente elevate registrate nei mesi precedenti oltre il circolo polare. Le temperature infernali stanno facendo sciogliere anche lo strato di permafrost alla base della “Porta dell'Inferno” in Siberia, una enorme voragine che si allarga di circa 30 metri all'anno a causa del riscaldamento globale. In Antartide le temperature anomale stanno dando vita ad esplosioni di fioriture algali che stanno tingendo di verde una parte del ghiaccio.

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