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Due polpi minuscoli salvati dalla spazzatura marina delle Hawaii: le tenere immagini

I due piccoli cefalopodi sono stati salvati al largo di Big Island, la principale isola delle Hawaii. I ricercatori del Parco Storico Nazionale di Kaloko-Honokōhau li hanno trovati mentre si nascondevano in un mucchio di spazzatura gaalleggiante nei pressi della barriera corallina. I baby polpi sono stati rilasciati poco dopo in una zona sicura e pulita.
A cura di Andrea Centini
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Due graziosi e minuscoli polpi sono stati salvati da un mucchio di detriti plastici e altra spazzatura marina durante una missione di monitoraggio delle barriere coralline al largo di Kailua-Kona, sulla costa occidentale di Big Island, la principale isola della Hawaii. A scovare i due “polipetti”, che al momento del ritrovamento erano grandi quanto un pisello verde, un team di scienziati del Parco Storico Nazionale di Kaloko-Honokohau. Gli studiosi spesso condividono sui profili social ufficiali del parco le immagini della fauna incontrata, che talvolta sono costretti a salvare a causa dell'inquinamento come avvenuto in questo caso.

I due piccoli polpi sono stati salvati lo scorso 3 agosto, ma le loro immagini sono diventate virali solo dopo la condivisione sul canale Twitter del Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti. L'ecologista marina del parco hawaiano Sallie Beavers ha detto che dopo il salvataggio i cefalopodi sono stati portati in una zona sicura della barriera corallina, dove hanno “salutato” gli studiosi con uno spruzzo di inchiostro, prima di sparire tra gli anfratti dei coralli.

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I due polpi non sono esemplari adulti di una specie minuscola, ma di piccoli che potrebbero arrivare a pesare fino a 5,5 chilogrammi una volta maturi. A questo stadio dello sviluppo è difficile determinarne la specie, ma secondo beaver e colleghi si tratta di polpi del giorno (Octopus cyanea ) – conosciuti anche come grandi polpi blu – o di polpi ornati (Callistoctopus ornatus), cefalopodi che gli hawaiani chiamano anche polpi a strisce bianche o polpi notturni, a causa delle loro abitudini. La prima delle due può arrivare ad avere tentacoli lunghi fino a 80 centimetri, mentre nella seconda possono addirittura raggiungere i due metri. Entrambe le specie sono piuttosto diffuse nelle acque delle Hawaii, e quando sono gli esemplari sono così piccoli spesso cercano riparo tra i tronchi e altri oggetti galleggianti, ecco perché talvolta li si ritrova nelle “isole di plastica” generate dai rifiuti umani.

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Nonostante si tratti di animali graziosi quando hanno dimensioni così contenute, i polpi sono abili predatori anche da piccoli, come hanno dimostrato gli stessi scienziati del parco nazionale di Kaloko-Honokohau. In una delle foto condivise si può vedere uno dei due cefalopodi salvati mentre attacca e uccide un piccolo granchio, tra le sue prede preferite lungo tutto il ciclo vitale. La condivisione di queste immagini da parte degli scienziati non è fine a se stessa, per mostrare degli animali “carini”, ma serve a sensibilizzare l'opinione pubblica sul dramma causato dall'inquinamento da plastica. Basti pensare che gettiamo nel mare e negli oceani 8 milioni di tonnellate di plastica ogni anno, provocando la morte di un numero spropositato di animali marini, come tartarughe, uccelli, cetacei e pesci. Non è un caso che una recente ricerca abbia trovato microplastiche anche all'interno del nostro intestino, a causa di tutta la plastica che produciamo e usiamo per i prodotti alimentari.

[Credit: Kaloko-Honokōhau National Historical Park Hawaii]

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