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Covid 19

Perché è meglio utilizzare due mascherine al posto di una

Un nuovo studio condotto da scienziati dei CDC americani ha dimostrato che indossare una mascherina in tessuto (o mascherina “di comunità”) su una mascherina chirurgica blocca oltre il 90 percento degli aerosol, abbattendo in modo significativo il rischio di contagiarsi col coronavirus SARS-CoV-2.
A cura di Andrea Centini
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L'uso delle mascherine rappresenta uno dei pilastri delle misure anti contagio, assieme al distanziamento sociale e al certosino lavaggio delle mani (con acqua e sapone o un gel idroalcolico). Tuttavia all'inizio della pandemia di COVID-19 veniva addirittura sconsigliato, molto probabilmente per tutelare le scorte da destinare al personale sanitario. Da alcuni mesi, in Italia, è obbligatorio indossare le mascherine anche all'aperto, e numerosi altri Paesi si stanno adeguando alla norma, alla luce dei molteplici studi che certificano l'efficacia di questi dispositivi nello spezzare la catena dei contagi da coronavirus SARS-CoV-2. Medici e scienziati nelle ultime settimane hanno iniziato a raccomandare persino l'uso della doppia mascherina, che garantisce una protezione praticamente totale contro droplet e aerosol potenzialmente contaminati.

Un importante studio sulla questione è stato appena pubblicato dai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC – Centers for Disease Control and Prevention), uno dei principali organi di controllo della salute pubblica negli Stati Uniti. Gli esperti del COVID-19 Emergency Response Team e del National Institute for Occupational Safety and Health hanno dimostrato che, coprendo una mascherina chirurgica con una mascherina in tessuto (le cosiddette mascherine di comunità), si ottiene una protezione contro gli aerosol superiore al 90 percento. Come specificato al New York Times dalla dottoressa Linsey C. Marr, ricercatrice presso il Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale del Virginia Tech, una duplice copertura del viso non compromette la funzionalità respiratoria. I CDC affermano inoltre che l'efficacia contro le particelle virali risulta ancora maggiore se si stringono bene i legacci dietro la nuca; in questo modo le mascherine aderiscono meglio al viso e appiattiscono gli strati di tessuto sopra la bocca, evitando altresì che flussi di aria possano entrare o uscire dai bordi non correttamente adesi.

Gli autori del nuovo studio hanno messo a punto una simulazione di esposizione a goccioline respiratorie grandi e piccole (rispettivamente droplet e aerosol), confrontando l'efficacia protettiva di varie combinazioni di mascherine: senza alcuna mascherina; con una mascherina chirurgica indossata male; con una mascherina di comunità (in tessuto); e con una mascherina chirurgica coperta da un'altra mascherina in tessuto. I ricercatori hanno posto due manichini (una sorgente e un ricevitore) in una camera di circa 3,1 metri di lunghezza e di 2,1 metri di altezza, che simulavano una respirazione normale durante un lavoro moderato: la sorgente generava un flusso di aerosol di 15 litri al minuto. I manichini sono stati esposti ai flussi degli aerosol prodotti per 15 minuti in tre differenti sessioni. Dai risultati è emerso che una mascherina chirurgica fissata male riusciva a bloccare soltanto  il 42,0 percento delle particelle, mentre la combinazione della mascherina in tessuto sopra la mascherina chirurgica arrivava a bloccare fino al 92,5 percento degli aerosol. Quando sia la sorgente che il ricevitore erano entrambi dotati di doppie mascherine, l'esposizione cumulativa agli aerosol del ricevitore veniva ridotta più del 95 percento.

Questi risultati mostrano chiaramente che l'uso della doppia mascherina può abbattere in modo significativo il rischio di contrarre la COVID-19, e l'utilizzo di questo sistema viene incoraggiato dagli esperti. “Non c'è nulla di sbagliato nelle persone che si proteggono indossando due mascherine. Io stesso spesso indosso due mascherine”, aveva dichiarato qualche giorno addietro il professor Anthony Fauci, immunologo di fama internazionale, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) – l'istituto coinvolto anche nella produzione del vaccino di Moderna – e a capo della task force anti COVID della Casa Bianca, sia con Donald Trump che con Joe Biden. “L'uso universale delle mascherine è un mezzo altamente efficace per rallentare la diffusione del SARS-CoV-2, soprattutto se combinato con altre misure protettive, come il distanziamento fisico, l'evitare le folle e gli spazi interni scarsamente ventilati, e curare l'igiene delle mani”, scrivono i CDC nel proprio studio, ribadendo l'importanza di questo intervento non farmaceutico (NPI) nel contrasto alla pandemia di COVID-19.

È tuttavia fondamentale porre attenzione alla vestibilità delle mascherine, poiché se mal indossate permettono il passaggio di aria potenzialmente contaminata in grado di infettare noi stessi e gli altri, nel caso in cui – ad esempio – fossimo positivi e asintomatici. In precedenza l'uso della doppia mascherina era stato considerato valido anche dalla professoressa Sonja Rasmussen, docente di pediatria ed epidemiologia presso l'Università della Florida, sebbene nel caso specifico si riferisse a una mascherina chirurgica posto sopra un filtratore professionale N95 (le nostre mascherine FFP2), un dispositivo di protezione individuale raccomandato per gli operatori sanitari.

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