Cos’è il Grande Minimo Solare, la nuova bufala dei negazionisti dei cambiamenti climatici
Ad agosto di quest'anno è stata pubblicata la prima parte dell’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il Sixth Assessment Report, il più grande e approfondito studio sui cambiamenti climatici al mondo, sviluppato sotto l'egida dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU). Una delle conclusioni più significative cui è giunto è che il catastrofico riscaldamento globale che stiamo vivendo è precisa responsabilità dell'uomo. Più nello specifico, delle costanti emissioni di gas a effetto serra come l'anidride carbonica (CO2), legate all'utilizzo dei combustibili fossili. Le concentrazioni atmosferiche di carbonio sono aumentate a tal punto da determinare un attuale incremento di 1,2° C di temperatura media rispetto all'epoca preindustriale; può sembrare poco, ma in realtà ha già un impatto devastante su più fronti, come la nostra salute e l'ambiente. È proprio per questo che dobbiamo fare tutto il possibile per contenere il riscaldamento entro 1,5° C, come sottolineato a più riprese durante la COP26 appena conclusa (con scarsi risultati in termini decisionali). Superarlo comporterebbe conseguenze ancor più drammatiche e soprattutto irreversibili. Nonostante vi sia una enorme mole di dati a sostegno delle responsabilità umane sul cambiamento climatico, le teorie negazioniste continuano a proliferare sul web, sostenute da un'impalcatura di bufale talvolta alimentate anche da una certa classe politica. Una delle fake news che sta riscuotendo maggiore successo indica che nei prossimi decenni vivremo un Great Solar Minimum (Grande Minimo Solare) in grado di tenere a bada gli effetti del riscaldamento globale, che sarebbe semplice frutto di cicli naturali. Il Grande Minimo Solare secondo i negazionisti farebbe abbassare le temperature in modo significativo fino a determinare una "mini era glaciale". Cosa c'è di vero in tutto questo? Praticamente nulla.
Innanzitutto sottolineiamo che il Sole ha un suo ciclo naturale della durata di 11 anni, in cui l'attività magnetica ha dei minimi e dei massimi che possono essere previsti dagli scienziati. Come evidenziato dagli esperti del team Global Climate Change della NASA, siamo entrati nella nuova fase di minimo lo scorso anno, al termine del Solar Cycle 24 che era iniziato nel dicembre del 2008. Questa fase è caratterizzata da un numero inferiore macchie solari e una ridotta produzione di energia, specifica la NASA. Poiché l'ultimo ciclo di attività massima è stato piuttosto tranquillo, i negazionisti sottolineano che ciò comporterà un ciclo minimo ancora più debole e una catena di cicli a bassa intensità, innescando il sopracitato Grande Minimo Solare. Questo processo, come indicato, farebbe crollare le temperature portandoci addirittura a una sorta di piccola era glaciale. Alla luce di questo paventato scenario, dunque, non dovremmo preoccuparci dell'aumento della temperatura media, proprio perché presto il pianeta sarà attraversato da questa fantomatica ondata di gelo. A smontare la bizzarra ipotesi è la NASA stessa, specificando che seppure si dovesse verificare questo Grande Minimo Solare, la “febbre della Terra” continuerebbe comunque a salire.
“Il riscaldamento causato dalle emissioni di gas serra derivanti dalla combustione di combustibili fossili da parte dell'uomo è sei volte maggiore del possibile raffreddamento decennale derivante da un prolungato Grand Solar Minimum”, ha scritto il Global Climate Change della NASA in un articolo pubblicato lo scorso anno. “Anche se un Grande Minimo Solare dovesse durare un secolo, le temperature globali continuerebbero a riscaldarsi. Perché vi sono più fattori a modificare le temperature globali sulla Terra, al di là delle semplici variazioni nell'attività del Sole. Oggi quello dominante è il riscaldamento provocato dalle emissioni di gas serra prodotte dall'uomo”, ha chiosato la NASA.
Questo fatto è facilmente dimostrabile, come evidenziato anche dal Sixth Assessment Report dell'IPCC. Se fossero le variazioni dell'attività del Sole a far alzare la temperatura media della Terra, allora tutti gli strati dell'atmosfera terrestre dovrebbero risultare più caldi. Invece è stato dimostrato che è solo quello più basso a riscaldarsi, quello in cui siamo immersi anche noi e contaminato dalle emissioni, mentre quello più vicino al Sole, la stratosfera, si sta raffreddando. Ciò succede perché i gas a effetto serra si stanno accumulando facendo da vera e propria cappa, determinando l'aumento di temperatura della superficie. Secondo i calcoli degli scienziati, l'ipotetico Grande Minimo Solare potrebbe portare al massimo a un temporaneo raffreddamento di 0,1 – 0,2° C, come evidenziato dallo studio “Regional climate impacts of a possible future grand solar minimum” pubblicato su Nature Communications. Ma se continueremo a inquinare ai ritmi attuali, in base al recente rapporto di Climate Action Tracker avremo un riscaldamento di ben 2,4 – 2,7° C entro il 2100, superando di gran lunga l'obiettivo di contenerlo entro 1,5° C e con conseguenze apocalittiche per noi e la biodiversità.