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Aggiornamenti sull'influenza

Cos’è l’influenza, quali la causa e i sintomi

I soggetti a rischio sono soprattutto bambini e over-65, ai quali il SSN suggerisce il vaccino. Per l’inverno 2016-2017 ci sono nuovi virus che costringeranno a letto circa 7 milioni di italiani. Di seguito vi spieghiamo come si trasmette il virus influenzale e alcune curiosità. Ad esempio: perché si suda e si trema?
A cura di Redazione Scienze
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In breve:

La rinite può essere un sintomo dell'influenza, ma il Raffreddore comune è un'altra cosa
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Cosa è l'influenza

L'influenza è una malattia infettiva acuta delle vie respiratorie inferiori e superiori, causata da virus. La generica definizione di "influenza" comprende una malattia originata da virus diversi e che causa più sintomi. L'influenza stagionale solitamente è attesa nei mesi invernali, il che vuol dire che in tutto il mondo si prevedono due picchi influenzali (l'inverno dell'emisfero australe è diverso da quello boreale). Si distingue in influenza di tipo A, B e C. In genere la durata dell'influenza è circa 7 giorni per gli adulti e 10 per i bambini, a cui si sommano due giorni di incubazione in cui i sintomi non si sono ancora palesati.

Trasmissione dell'influenza

La trasmissione del virus influenzale può essere causata anche da una persona momtaneamente sana, in cui l'agente infettivo è in incubazione. Il virus è presente nella salive e nel muco e pertanto può essere trasmesso per via aerea raggiungendo le mucose del contagiato (bocca, occhi e naso). Nei luoghi affollati e secchi il contagio è più probabile, per cui – paradossalmente – un ufficio con i riscaldamenti al massimo può essere meno sicuro di una passeggiata sotto alla pioggia.

Sintomi dell'influenza

L'influenza ha un'incubazione di circa due giorni, il che vuol dire che i sintomi si rivelano 48 ore dall'esposizione al virus. Ogni anno l'influenza è diversa da quella precedente perché cambia il virus che la causa. Ciononostante i sintomi che si palesano sempre sono febbre, raffreddore e dolori articolari e muscolari (dovuti all'infiammazione virale). Tutti sintomi generici e che possono avere altre origini, al punto tale che al suo esordio l'influenza stagionale viene confusa spesso con un raffreddore comune, che invece è causato da un altro tipo di virus, il Rhinovirus. In generale il medico considererà fondamentali all'individuazione dello stato influenzale:

  • 1 sintomo di malessere respiratorio;
  • 1 sintomo tra inappetenza, cefalea, malessere diffuso, sudorazione, brividi;
  • febbre a 38° C.

Possono confondersi con l'influenza infezioni gastroenteriche, che comportano i connessi sintomi di diarrea e vomito. In questo caso parlare di "influenza intestinale" è sbagliato, poiché l'infezione è dovuta ad altri virus, quali Rotavirus, Norwalk e Campylobacter. La stessa "influenza con diarrea" ricade spesso nella fattispecie dell'infezione gastroenterica. Per lo stesso motivo è errato parlare di influenza batterica, poiché l'influenza è solo virale.

Caldo e freddo

Le sensazioni di caldo e freddo e, conseguentemente, di sudore e tremito, sono un effetto della febbre, più che dell'influenza in sé. A spiegarci la motivazione di queste reazioni apparentemente opposte interviene lo stesso termometro: quando la temperatura aumenta è normale sudare e, così facendo, liberare energia e contenere la febbre. Per lo stesso motivo, assumendo farmaci antipiretici, sudiamo e – volgarmente – ci disfiamo del calore liberandolo all'esterno. In questo modo la temperatura scende o, semplicemente, non aumenta. I tremiti e la sensazione di freddo, contrariamente a quanto si possa pensare, sono un effetto dell'aumento di temperatura o, meglio, della "decisione" dell'ipotalamo di aumentare i gradi centigradi del nostro corpo. L'ipotalamo – parte del cervello che, tra le diverse funzioni, svolge anche quella di regolare la temperatura corporea – contribuisce all'aumento della temperatura grazie alla contrazione dei muscoli (da qui il tremito). L'elevazione della temperatura corporea – e dunque la febbre – serve al corpo per uccidere o rendere inattivi virus (è il caso dell'influenza) e batteri. Ne consegue che spesso, quando la sudorazione è abbondante, la temperatura sta scendendo; quando sentiamo freddo, sta salendo. In tal senso la febbre va interpretata come una reazione positiva – purché non diventi pericolosa – del nostro sistema immunitario.

Cosa fare

Come detto, l'influenza dura circa una settimana per gli adulti e poco più per i bambini, benché i dolori muscolari in genere scompaiano in tempi più brevi mentre persistono i sintomi di stanchezza e tosse. Nei soggetti adulti l'influenza in genere scompare naturalmente (per alleviare la sofferenza dei sintomi si ricorre spesso ad antidolorifici e antipiretici); mentre bisogna prestare particolare attenzione ai bambini.

Influenza e bambini: attenzione ai sintomi
Influenza e bambini: attenzione ai sintomi

I più piccoli soffrono di febbri particolarmente alte che si possono rivelare anche pericolose, quindi – dopo aver consultato un medico di fiducia – è possibile usare antipiretici ad hoc quali, ad esempio, la Tachipirina e l'Efferalgan a gocce o supposte. In genere il medico acconsente all'uso dell'ibuprofene (es. Moment) dai sei mesi almeno d'età. Quando la febbre eguaglia o supera i 38,5° C su misurazione rettale, conviene contattare il medico. Sui bambini i sintomi sono in genere più violenti e la stessa febbre può rappresentare un problema serio se il bambino non reagisce agli antipiretici e permane uno stato febbrile critico. In ogni caso, meglio diffidare da soluzioni fai-da-te. I genitori devono vestire il bambino, anche quando dorme, con abiti che permettano la respirazione della pelle.

Per prevenire l'influenza il Ministero della Salute incoraggia la somministrazione del vaccino antinfluenzale ai bambini di oltre sei mesi d'età e persone di età pari o superiore ai 65 anni. Il vaccino è suggerito anche alle donne al secondo o al terzo trimestre di gravidanza.

Cosa mangiare

Bere spesso e mangiare. Tutti, ma specie i bambini, devono bere spesso durante la giornata, anche a piccoli sorsi. In caso di vomito e/o diarrea persistente e conseguente impossibilità ad assumere liquidi contattare il medico o la guardia medica o recarsi al Pronto soccorso. Cercare inoltre di non saltare i pasti, prediligendo comunque alimenti leggeri, ricchi di vitamine e minerali come ferro e zinco. Frutta, verdure e zuppe danno un utile supporto anche di liquidi.

Quanto è pericolosa l'influenza

Nel 2009 l'Oms ha parlato di pandemia per l'influenza A H1N1, le cui varianti sono aviaria e suina
Nel 2009 l'Oms ha parlato di pandemia per l'influenza A H1N1, le cui varianti sono aviaria e suina

Poiché il virus influenzale cambia di anno in anno, la pericolosità dell'influenza muta ogni stagione. Ciononostante il virus può essere molto pericoloso per i soggetti a rischio, come coloro che hanno un sistema immunitario immaturo (i bambini) o indebolito (gli anziani). Dal Secondo anteguerra ad oggi i decessi causati dall'influenza nel mondo si contano nell'ordine dei milioni di morti: 2-3 milioni circa per l'Asiatica (1957–1958) ed Hong Kong (1968–1969), mentre l'Influenza Suina del 2009 ha causato migliaia di decessi. L'influenza che in epoca contemporanea ha causato più decessi è stata la spagnola (1918-20), che ha fatto contare tra 40 e 100 milioni di vittime. Va detto però che nel Primo dopoguerra non era stata ancora scoperta la penicillina, che nel futuro avrebbe permesso di curare le infezioni secondarie causate dall'indebolimento da influenza.

Circa i dati sui decessi causati dall'influenza, bisogna comunque prestare particolare attenzione alla tendenza a gonfiare i dati per sensazionalismo mediatico. Ad esempio i decessi nel 2011 direttamente causati dall'influenza furono, in Italia, 400 e non, come si disse da più parti, 9.000 addizionando a quei 400 gli oltre 8000 decessi per polmoniti da batteri e microrganismi estranei all'influenza stessa.

Influenza 2016-2017: caratteristiche e peculiarità

Secondo Assosalute, l'Associazione nazionale farmaci di automedicazione, saranno circa 7 i milioni di italiani che verranno colpiti dall'influenza durante l'inverno 2016-2017, circa 2 milioni in più rispetto allo scorso anno. Responsabili di questa situazione sono i nuovi virus. Si tratta del virus A/California/7/2009, l’H1N1, conosciuto ormai per la pandemia del 2009, l’influenza suina,  che provocò poco più di 18.000 morti nel mondo, il virus A/Hong Kong/4801/2014, una nuova variante dell’H3N2 e il virus B/Brisbane/60/2008, una nuova variante del linguaggio B/Victoria. I vaccini sono disponibili a partire dal mese di ottobre. I sintomi sono quelli tipici dell'influenza, dal mal di gola alla febbre al raffreddore. Per curarsi, se non passa da sola, è consigliato prendere specifici antivirali, antifiammatori o analgesici.

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