32 CONDIVISIONI

Come sarà la stazione spaziale che orbiterà attorno alla Luna: le immagini della NASA

La missione Artemis della NASA riporterà l’uomo sulla Luna dopo oltre mezzo secolo dall’allunaggio dell’Apollo 17, avvenuto nel lontano 1972. I nuovi viaggi saranno supportati da una stazionale spaziale lunare – chiamata Lunar Gateway – i cui primi moduli verranno lanciati nel 2024. Ecco le immagini dei render e delle illustrazioni della stazione orbitante che permetterà la spola tra la Terra e il satellite naturale.
A cura di Andrea Centini
32 CONDIVISIONI
Lunar Gateway. Credit: NASA
Lunar Gateway. Credit: NASA

La NASA ha condiviso sul proprio profilo Flickr una serie di immagini dedicate alla Lunar Gateway, la nuova stazione spaziale che orbiterà attorno al satellite della Terra. Precedentemente conosciuta col nome di Deep Space Gateway (DSG), la stazione cislunare non solo sarà un tassello fondamentale per il ritorno dell'uomo sulla Luna (in seno alla missione Artemis), ma sarà anche un trampolino di lancio verso Marte, vero obiettivo della rinnovata corsa allo spazio. Non a caso la Lunar Gateway sarà equipaggiata con numerosi sensori per il rilevamento delle radiazioni cosmiche e solari, una delle principali preoccupazioni per i viaggi più lunghi fra le stelle. Diversi studi hanno infatti dimostrato che sono altamente cancerogene, pertanto gli astronauti imbarcati verso il Pianeta Rosso (un viaggio di mesi) andrebbero incontro a morte certa se non adeguatamente protetti.

Lunar Gateway. Credit: NASA
Lunar Gateway. Credit: NASA

Le immagini della Lunar Gateway stagliata nello spazio non sono naturalmente quelle dei moduli reali, ma si tratta di render e illustrazioni di progetti ancora in sviluppo che mostrano quale dovrebbe essere l'aspetto finale. In base ai piani della NASA i primi moduli fondamentali della stazione, come quello di energia e propulsione (Power and Propulsion Element – PPE) e quello abitativo di produzione statunitense (Habitation, and Logistics Outpost – HALO), dovrebbero essere lanciati nel 2024, seguiti poi da tutti gli altri tra il 2026 e il 2028. L'Italia giocherà un ruolo di primissimo piano nella progettazione della Lunar Gateway, avendo ricevuto in commissione la costruzione dell'importante International Habitation Module (I-HAB) assieme ad Airbus. Si tratta di un altro modulo abitativo che fungerà anche da punto da attracco per ulteriori moduli. La Lunar Getaway è del resto un progetto internazionale, che oltre alla NASA coinvolge l'Agenzia Spaziale Europea (ESA), l'Agenzia Spaziale Giapponese (JAXA), l'Agenzia Spaziale Canadese (che costruirà un braccio robotico, come quello sulla ISS) e altri enti.

Lunar Gateway. Credit: NASA
Lunar Gateway. Credit: NASA

L'aspetto della stazione lunare non è molto dissimile da quello della ISS e da precedenti laboratori orbitanti alla stregua della MIR, come si evince dalle immagini pubblicate dalla NASA. Si possono notare le singole "sezione" (si tratta di una struttura modulare) e i classici, giganteschi pannelli solari per fornire l'energia. La Lunar Gateway avrà comunque dimensioni ridotte rispetto alla ISS, almeno nel progetto base, tenendo presente che una volta pronta potrà ospitare un equipaggio di quattro astronauti.

Lunar Gateway. Credit: NASA
Lunar Gateway. Credit: NASA

Il suo ruolo principale sarà quello di permettere l'attracco delle navette/lander lunari che potranno salire e scendere dalla superficie del satellite. La missione Artemis, del resto, ha come obiettivo principale quello di riportare l'uomo sulla Luna, considerando che l'ultima missione umana, l'Apollo 17, si concluse nel lontano 1972. Come dichiarato recentemente dall'ingegnere Steve Jurczyk, attuale amministratore facente funzione della NASA dopo le dimissioni di Jim Brindestine a seguito all'elezione di Joe Biden, la missione Artemis porterà sulla Luna la prima donna e la prima persona di colore, come segno di uguaglianza e ripudio del razzismo e della discriminazione. La prima missione che porterà gli uomini in orbita lunare si chiamerà Artemis 3.

Lunar Gateway. Credit: NASA
Lunar Gateway. Credit: NASA

I mezzi che permetteranno la discesa sulla Luna saranno realizzati da SpaceX, la compagnia aerospaziale privata di Elon Musk che è già fortemente impegnata con i lanci verso la Stazione Spaziale Internazionale. Verrà infatti utilizzata la nave Starship, che è in fase di test presso i cantieri di SpaceX. Anche il razzo Falcon Heavy contribuirà alla costruzione della Lunar Gateway, lanciando nello spazio i primi “pezzi”. I primi astronauti viaggeranno verso la Lunar Gateway a bordo della navetta Orion piazzata in cima all'imponente razzo SLS (Space Launch System), anch'essi in fase di test.

Lunar Gateway. Credit: NASA
Lunar Gateway. Credit: NASA

È previsto che potranno scendere sulla Luna due astronauti per volta e che potranno restare al massimo per una settimana sulla superficie, prima di rifare ritorno a bordo sulla Lunar Gateway. Al momento si tratta solo di progetti sulla carta, dato che c'è ancora moltissimo lavoro da fare prima veder partire i moduli verso l'orbita lunare.

Lunar Gateway. Credit: NASA
Lunar Gateway. Credit: NASA
32 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views