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Cinque bufale su Stephen Hawking: alieni, Sla, molestie sessuali, pillole magiche e sosia

La morte è un fenomeno quasi irrilevante quando si parla di personaggi come Stephen Hawking, la cui gloria è destinata a sopravvivergli per molto tempo, purtroppo questo vale anche per le bufale che circolano su di lui.
A cura di Juanne Pili
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La recente scomparsa di Stephen Hawking all'età di 76 anni non lascia orfani solo gli amanti della scienza, ma anche tutti quelli che stanno lottando contro le malattie neuro-degenerative, in special modo la Sla (sclerosi laterale amiotrofica), di cui era affetto fin da ragazzo. Se la ricerca fino ad oggi ha fatto passi da gigante lo dobbiamo anche alla tenacia con cui lui ha saputo reagire alla malattia. Nonostante questo sopravvivono ancora molti falsi miti a riguardo, tanto che lo stesso Stephen Hawking ne fu il bersaglio prediletto. Esamineremo giusto le cinque bufale più diffuse in Rete.

Stephen Hawking sostituito da un sosia

Le ragioni per cui diversi teorici complottisti hanno sostenuto che Stephen Hawking fosse già morto da tempo e sostituito da un sosia – come si sostiene anche per Paul McCartney – fanno leva sulla convinzione che un malato si Sla non possa sopravvivere così a lungo. Ma quali sarebbero le prove della sostituzione? I più si concentrano sul colore dei capelli e la forma della faccia. In entrambi i casi ci possono essere mille altre spiegazioni, specialmente per il volto evidentemente provato da decenni di paralisi.

Le pillole magiche di Stephen Hawking

Molto interessanti le speculazioni in base alle quali veniva definito un cyborg. Tutta la tecnologia che “indossava” permettendogli di poter continuare a lavorare potrebbe anche farcelo figurare così. Dipende anche da come viene interpretato il concetto di cyborg. Ma generalmente tendiamo a definire tale chi si impianta nel corpo degli apparecchi che aumentano le sue prestazioni, in perfetta armonia con l’organismo. In alternativa c’è anche chi ha sostenuto che assumesse pillole speciali, come quelle usate nel film Limitless. Queste gli avrebbero anche permesso di “sembrare” geniale. In effetti ancora oggi chi soffre di malattie gravemente debilitanti come la Sla viene concepito come “andicappato”, quindi con inevitabili limitazioni intellettuali. Da sempre nelle tesi di complotto è il pregiudizio la base su cui si costruisce il tutto.

Troppo vecchio per la Sla?

Ciò che ha stimolato le fantasie cospirazioniste è principalmente la convinzione che un malato di Sla sia destinato a morire giovane. Questa effettivamente era l’aspettativa di vita in passato. Anche secondo i suoi medici – negli anni '60 – avrebbe avuto vita breve. Ma la ricerca ha fatto grandi passi. Se ci guardiamo attorno gli esempi di malati che sopravvivono a lungo dopo la diagnosi non mancano. Un caso emblematico quello del musicista americano Jason Becker il quale convive da trent’anni con la malattia.

Gli alieni secondo Stephen Hawking

Stephen Hawking non è stato solo un grande astrofisico ma anche un eccellente divulgatore. Forse lo conosciamo in tutto il Mondo più per come ha saputo raccontare i meccanismi dell’Universo che per le sue pur importanti scoperte. Ha saputo aprirsi anche alla fantascienza occupandosi degli argomenti più controversi, come la questione dell’intelligenza artificiale e della possibilità che esista vita intelligente oltre la Terra. Nonostante abbia sempre messo in chiaro la differenza tra l’ipotesi che esista altra vita nell’Universo (estremamente probabile) e l’idea che gli alieni vengano a trovarci, non sono mancati in questi anni video e post dove lo si mette in mezzo a narrazioni a sostegno di vari avvistamenti ufologici e speculazioni sulle abduction. E’ molto facile: basta prendere singole frasi da lui pronunciate e privarle del loro reale contesto. Si tratta di una pratica molto usata, anche da chi sostiene la teoria degli antichi astronauti, citando in favore delle loro tesi autori che ne sono totalmente estranei.

Accuse di molestie sessuali

A seguito del recente scandalo riguardante le molestie sessuali a Hollywood molte teste sono cadute, ma il rischio della mitomania è sempre dietro l’angolo, così come quello delle accuse infondate a mero scopo di clickbait. Qualcuno ci provò anche con Stephen Hawking nel novembre scorso, come analizzato già dai colleghi di Snopes. Non si fece altro che prendere le affermazioni tratte da un sito satirico trasformandole nelle reali testimonianze di una sua studentessa. Del resto chi ha rilanciato questa fake news non è mai stato in grado di fornire fonti dirette.

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